Nel mondo, ogni anno, finisce nella spazzatura un terzo del cibo del pianeta, circa 1,3 miliardi di tonnellate di alimenti. Tanto basterebbe a nutrire il 12% dell’intera popolazione mondiale: addirittura 4 volte la quantità necessaria a nutrire gli 868 milioni di affamati del Terzo e Quarto Mondo. La fotografia dell’osservatorio Waste Watchers sembrerebbe il più imponente paradosso dei nostri tempi: dalle nostre case ai ristoranti, fino alla piccola e grande distribuzione, quantità impressionanti di alimenti, ancora in buono stato di conservazione, finiscono direttamente nell’immondizia. Solo in Italia ogni anno circa 6,6 milioni di tonnellate di derrate alimentari finiscono nel cassonetto: una quantità di cibo che basterebbe a nutrire per 365 giorni ben 17, 6 milioni di persone, un terzo della popolazione italiana. È così che nei cassonetti giace un tesoro del valore di 12,3 miliardi di euro. La maggior parte dei depositari di questo enorme spreco si trova nella distribuzione, dove si perde il 58% delle eccedenze alimentari che potrebbero essere destinate al sostentamento dei più poveri. Lo spiega uno studio di Fondazione per la sussidiarietà che lancia anche una proposta: sgravi fiscali alle aziende che donano le eccedenze invece di buttarle.
Ma lo spreco di cibo viaggia quasi parallelamente all’eccesso, negli acquisti e nella nutrizione. Una delle sindromi più diffuse in àmbito alimentare è la cosiddetta “fame visiva”: si mangia anche senza avere fame. Oltre allo stimolo fisico dovuto alla caduta dei livelli di zucchero nel sangue, stimola la fame anche solo la vista dei cibi invitanti. E proprio questo meccanismo sembra essere tra i principali imputati dell’obesità. Gli italiani non capitalizzano il loro carrello della spesa: al contrario, è alto lo spreco alimentare che si registra ogni anno, con 561 euro di prodotti da tavola, per lo più quelli freschi (39%) che vanno a finire nel cassonetto. È l’Adoc a fare i conti sugli sprechi alimentari degli italiani, nel sottolineare che i 561 euro sprecati nei cassonetti equivalgono al 10% della spesa totale effettuata.
Eppure destinare il 10% della nostra spesa annua alla pattumiera è un lusso che davvero non dovremmo permetterci, senza parlare dei risvolti etici che un simile irresponsabile comportamento ha sulla nostra società in tempi di crisi economica.
Le soluzioni ci sarebbero, dalla spesa intelligente alla cucina del riciclo per utilizzare scarti e avanzi nelle ricette, dal frigorifero “pensato” – con gli alimenti che scadono prima posizionati avanti a tutto il resto – fino alla condivisione del cibo avanzato e al “doggy bag” al ristorante.
Le individua e spiega bene Giancarlo Roversi, nel suo “Non sprecate! – Manuale di sobria vita quotidiana in tempo di autarchia”, edito da Minerva Edizioni, un saggio che esorta a una maggiore consapevolezza del cibo e dei rifiuti. Come ci spiega l’Autore: “Quello degli sprechi non è un problema recente, già alla fine dell’Ottocento Olindo Guerini scriveva un manuale sull’arte di utilizzare gli avanzi. Certo a quei tempi le quantità di cibo a disposizione erano minori e quindi minori erano anche gli sprechi alimentari. Oggi gettiamo tutto ciò che non sappiamo come utilizzare, non solo ciò che pensiamo non serva più”. E a proposito dei primi frigoriferi sociali, dei frigoriferi “condivisi”, riempiti da volontari del quartiere e appena inaugurati a Berlino, aggiunge: “Credo attuabile un’iniziativa del genere anche in Italia: oggi il Paese è meno individualista ed ha acquisito negli anni maggiore consapevolezza al fine di adottare stili di vita più ecologici. All’inizio anche le lavanderie a gettoni erano guardate con scetticismo, poi hanno attecchito: i frigoriferi comportano conservazione e riutilizzo consono, hanno un alto valore etico e simbolico e per questo credo nella loro potenziale riuscita. Davvero me lo auguro”.
Scarica l’audio dell’intervista a Giancarlo Roversi – “Non sprecate!”
Giancarlo Roversi è giornalista e scrittore. Autore di numerosi libri e saggi, ha fondato e diretto varie riviste (“Il Carrobbio”, “Quaderni culturali bolognesi”, “Culta Bononia”, “Il tempo i luoghi le immagini”). Vincitore di premi giornalistici e letterari, attualmente dirige: “Atmosfere” (rivista di bordo della Compagnia Aerea Meridiana),“Le Ali” (rivista di bordo della Compagnia Aerea Air Dolomiti / gruppo Lufthansa), “Mythos”, “Menù Magazine”.
Pagine: 112
ISBN: 978-88-7381-570-9
Prezzo: 9,90€