1 ottobre – In questa prima analisi in formato settimanale de L’Osservatorio Tg, concentreremo la nostra attenzione sulle tre principali aree tematiche che hanno occupato le ultime giornate dell’informazione serale mainstream, determinate in base al numero di titoli afferenti ciascuna categoria. Seguirà una riflessione sui principali temi “latenti”, ossia quelle notizie riprese da una o più testate, ma che non sono state rilanciate dall’intero sistema, o dei cui sviluppi si sono occupate solo alcune redazioni. Proporremo in chiusura alcune chicche, nella forma di servizi che ci sono risultati interessanti per la tematica o il livello d’approfondimento. Oggi ci asterremo dalle consuete critiche che i nostri lettori più affezionati sanno che spesso rivolgiano ad alcune tipologie di servizi, presenti per lo più sulle testate minori Mediaset, a cui stiamo valutando di dedicare un’apposita rubrica.
Tabella percentuale delle tematiche nei titoli della settimana. Totale titoli: 200; cronaca al 36% (71), esteri al 23% (46), politica al 14% (28), varie all’11% (21), interni al 10% (19), cultura e società al 6% (11) ed economia al 2% (solo 4 titoli)
Nel corso della settimana appena trascorsa le notizie di esteri , con 46 titoli (quasi un quarto delle titolazioni complessive, che sono state 200), hanno rubato di fatto la scena alla politica interna, che ha raccolto appena il 14% dei titoli (28). Un’attenzione dovuta, in primo luogo, all’escalation della tensione tra Madrid e Barcellona in vista del possibile voto per il referendum sull’indipendenza, che in 5 giornate ha raccolto 10 titoli (di cui 4 aperture), con Tg5 che nell’edizione di venerdì ha intervistato uno dei principali promotori del voto, il governatore della Catalogna Carles Puidgemont. Sempre sul fronte degli esteri, lunedì e martedì grande attenzione è stata rivolta agli esiti del voto tedesco, con la “vittoria mutilata” (Studio Aperto) di Angela Merkel, alle soglie di un quarto mandato ma con l’SPD all’opposizione. Tra le diverse coperture spicca l’intervista del Tg1 al presidente emerito Giorgio Napolitano, che auspica che la Cancelliera continui con una linea di politiche europeiste.
Per la politica, i principali temi sono stati l’affossamento dello ius soli al Senato (martedì) e il vertice tra Gentiloni e Macron a Lione con l’accordo sugli stabilimenti di Saint Nazaire (mercoledì) – che hanno fatto parlare molte testate di “pace ritrovata” tra i due Paesi; segue l’inizio del vertice di Tallin, con il fronte unito di Italia, Francia, Spagna e Germania sulla web tax. La “svolta europeista” di Berlusconi, che alla vigilia del suo 81esimo compleanno si ripropone come federatore dei moderati dopo un incontro con il leader del Ppe, viene fortemente ripresa dai Tg Mediaset (apertura giovedì del Tg 5) ed è presente anche su Rai e La7. Si segnala un unico titolo di lunedì su Tg La7 sul neo candidato premier Di Maio, in una settimana che ha altrimenti interessato gli M5S solo per il rinvio a giudizio con l’accusa di falso del sindaco di Roma Virginia Raggi (giovedì) e la bocciatura del bilancio capitolino (venerdì).
A gonfiare la presenza della cronaca, che si conferma la tematica principale delle scalette, hanno contribuito le operazioni contro la ndrangheta nel Nord Italia che hanno portato a 27 arresti ed allo scioglimento della giunta di Seregno (6 titoli), e l’inchiesta sulla corruzione nell’Università nata dalla denuncia di un ricercatore cui era stato negato un posto per lasciarlo libero ad un raccomandato (8 titoli, 2 aperture di Studio Aperto). Da segnalare che, nella giornata di martedì, nessuna testata Mediaset ha riportato esplicitamente l’appartenenza politica di Edoardo Mazza, il sindaco forzista di Seregno; Tg5 che se l’è cavata parlando di “giunta di centrodestra”.
Mentre le avvisaglie del referendum catalano sono state seguite da tutte le testate, solo Tg La7 ha trattato con un’analoga attenzione (tre titoli, nel corso di tre giornate) il referendum tenutosi lo scorso lunedì nel Kurdistan iracheno, in un contesto internazionale che vede i curdi iracheni privi di simpatie ed alleanze. Gli USA, infatti, non hanno riconosciuto l’esito del referendum – mentre sia l’Iraq che la Turchia mobilitano addirittura le loro forze armate. La notizia è stata quantomeno citata nei servizi dei Tg Rai di lunedì e martedì, senza figurare sulle testate Mediaset, che in quei giorni hanno invece analizzato le avvisaglie di una nuova intifada tra israeliani e palestinesi.
Grande assente della settimana è stata l’economia, con appena 4 titoli concentrati sui Tg Rai e La7, che giovedì ha aperto sul nostrano “record europeo dell’iva non riscossa”.
Tra i servizi più interessanti della settimana, segnaliamo:
Quello del Tg3 (titolo) su di un caso di caporalato a Siena nella piana del Chianti, in cui si riflette criticamente come queste forme di sfruttamento non riguardino più esclusivamente il Sud.
Sempre Tg3 ha proposto questo lunedì un interessante servizio sul gioco d’azzardo che descrive Voghera come la “Las Vegas” italiana per i quasi 80 milioni di euro spesi alle slot machine in una città di appena 40 mila abitanti.
La copertina del Tg5 di venerdì dedicata al diritto finalmente acquisito da parte delle donne arabe di poter guidare dal prossimo anno, che segna la fine di una legge medievale che vigeva soltanto in Arabia Saudita.
Chiudiamo con l’omaggio bipartisan di Tg1 e Tg5 che hanno dedicato l’ultimo titolo delle edizioni di venerdì ad cinquantenario dalla composizione della canzone 29 settembre di Battisti e Mogol.