I Tg di venerdì 12 giugno – Domenica (e in Sicilia anche lunedì) si vota per i ballottaggi in alcune importanti città, soprattutto al nord. Solo Tg2 sembra ricordarsene, proponendo un mini confronto a distanza tra i 2 candidati sindaci di Venezia. Anche l’impegno dei politici sembra a prima vista relativo, ma in realtà nei toni utilizzati sull’immigrazione e contro Marino c’è forse un segno dell’attenzione alle sfide comunali. Maroni che richiede l’intervento dell’esercito e invita la polizia a sparare (se necessario), dimentica di essere stato ministro dell’interno ma è’ presente su tutti per questa affermazione da vero statista occidentale, a commento dell’assalto a colpi di machete contro 2 ferrovieri in un treno milanese. Vanno segnalate le differenti impaginazioni soprattutto per ciò che riguarda Mediaset. In apertura su Studio Aperto e “piatto di serata” su Tg4 ( con i toni consueti che non serve ribadire), è interessante segnalare il “collegamento inevitabile” che il conduttore di Tg4 – parole sue – realizza tra i giovani delinquenti della banda di latinos (con ogni probabilità immigrati di seconda generazione) e i profughi che vagolano nei piazzali delle stazioni delle maggiori città. L’allarme sanitario per il “primo caso di malaria” è funzionale più alle forzature politiche che all’informazione sanitaria, visto che la malaria non è contagiosa. Per soprammercato si avverte una voglia di ola alle dichiarazioni di Zaia, che chiede di preservare le aree turistiche del Veneto dall’imbarazzante presenza dei profughi. Su Tg5, invece, il ferimento dei 2 ferrovieri e l’uscita di Maroni sono affrontati nella seconda parte dell’edizione, quasi ad “arginare” l’egemonia leghista sul tema sicurezza. Sempre per il Tg diretto da Mimun Mafia Capitale risulta quasi un alibi per attaccare il Pd e Marino: una linea editoriale più “comprensibile” di quella filo leghista dei Tg cugini.
Tornando alla questione immigrazione, tutte le testate riprendono quella che ieri abbiamo chiamato “l’emergenza nell’emergenza”: le stazioni divenute dormitori, il collo d’imbuto a Ventimiglia, i toni esacerbati della politica che l’intervento di Grasso (ripreso dai Tg Rai) addebita al clim della campagna elettorale. Mentana nei titoli torna sull’insipienza europea tinta di egoismo. Le affermazioni di Renzi ( riprese da tutti) che invitano alla concretezza contro le sparate propagandistiche, sono sicuramente condivisibili, ma sulla concretezza da parte del governo nell’emergenza di queste settimane è legittimo nutrire più di un dubbio. Il politically correct va bene, ma vorremo sapere se c’è un piano italiano sull’immigrazione. Passando al destino di Marino, i Tg Rai – molto istituzionali – sgonfiano la polemica del giorno sul commissariamento di Roma Capitale sul Giubileo che, al momento, sarebbe solo un’ipotesi comunque (a parole) ben accolta dal Sindaco nell’intervista al Tg1. Per Mentana si tratterebbe effettivamente di una sorta di cordone sanitario tessuto da Renzi. Su Tg5 parla Zingaretti che assicura sulla voglia di aria pulita che circola in Regione a al Campidoglio, ma invita anche il Pd a chiedere scusa per ciò che emerge dalle indagini.
La Grecia è in apertura su Tg5 con l’ulteriore repentino cambio di scenario sulla conclusione della trattativa con Bruxelles e l’Fmi. Sempre su Tg5 in onda un approfondimento sulla ludopatia.
Tg3 propone un ampio servizio sulle lotte dei lavoratori della Whirpool, mentre Tg2 torna sul tema del caporalato femminile. Questa volta l’ambientazione è la provincia di Ragusa, dove allo sfruttamento economico si aggiunge quello sessuale, prassi quasi consueta nei confronti delle braccianti romene da parte dei padroni delle terre. Anche per questo Ragusa presenta il drammatico record italiano degli aborti, in maggioranza su ragazze e donne romene.
Dati auditel dei Tg di giovedì 11 giugno 2015
Fonte:www.tvblog.it