Prendersi cura di un animale, si sa, comporta diverse spese inerenti l’alimentazione, l’igiene, le cure veterinarie… Quanto spendono gli italiani ogni mese per non far mancare nulla al proprio pet? La stragrande maggioranza, l’81,9%, non oltrepassa la soglia dei 50 euro mensili.
A seguire troviamo il 13,7% di persone disposte a sostenere una spesa compresa tra 51 e 100 euro, il 3,2% tra 101 e 200 euro e soltanto lo 0,9% e lo 0,3% che spendono rispettivamente da 201 a 300 euro e oltre 300 euro al mese per il proprio animale domestico.
Mettendo a confronto tra loro i dati relativi agli ultimi tre anni di indagini circa le abitudini di spesa degli italiani per il sostentamento dei propri animali adottivi ci rendiamo conto che, se tra il 2013 e il 2014 la percentuale di coloro che spendevano mediamente 30 euro al mese era aumentata del 5,4% (passando dal 46,7% del 2013 al 52,1% del 2014), dall’anno scorso ad oggi essa è diminuita del 6,2%, percentuale che è andata ad infoltire le fila di quanti si attestano sul livello di spesa immediatamente superiore, ovvero compreso tra i 30 e i 50 euro mensili: erano in totale il 32,7% nel 2013 e il 32,8% nel 2014, passati adesso al 36%.
Chi oggi spende dai 51 ai 100 euro è il 13,7%, dato in linea con il 13,6% del 2013 ma in aumento del 2,8% rispetto all’anno scorso, quando si attestava a quota 10,9%.
In diminuzione dell’1,7% rispetto al 2013 ma in aumento dell’1,1% rispetto al 2014 è la quota di italiani disposta a spendere dai 101 ai 200 euro al mese, valore che quest’anno troviamo al 3,2%.
In calo infine la quota di quanti sono disposti ad affrontare una spesa mensile che oltrepassi la soglia dei 200 euro: sono infatti passati dal 2,1% del 2013 all’1,6% del 2014 per arrivare oggi all’1,2%.
Per le cure veterinarie e i medicinali il 70,3% riesce a spendere, nell’arco di un anno, meno di 100 euro, seguito dal 19,5% di chi spende una cifra compresa tra 101 e 200 euro. Una minoranza, invece, il 6,7% e il 3,5% spende rispettivamente dai 200 ai 300 euro e oltre i 300 euro mediamente in un anno per prendersi cura della salute dei propri animali.
In tempi di crisi si risparmia su tutto, anche sulla salute quando non si ha a che fare con problemi seri, ed è questa la motivazione che sta alla base della disponibilità minore degli italiani a destinare quote di spesa per visite mediche e farmaci. Sulla base delle esperienze pregresse, delle conoscenze acquisite stando a contatto con gli animali, delle indicazioni ricevute in passato dai veterinari, gli italiani ricorrono sempre meno spesso alle strutture destinate alla cura dei pet optando per rimedi “fai da te”, che consentono di dare una mano ai loro amici animali senza per questo dover mettere mano al portafogli.