Lo sapevate che la storia dei rapporti tra USA e Germania è sempre stata una faccenda più complessa di quanto si pensi?
La presenza del gruppo etnico tedesco in America è semplicemente impressionante. Oggi con cento milioni di cittadini con almeno un avo tedesco è il più numeroso.
Quanta acqua sotto i ponti da quando William Penn, padrone della Pennsylvania, si recò, era il 1682, Germania per convincere molti tedeschi ad emigrare nel nuovo mondo.
Cucina, automobili, jeans, cinema, computer, tedeschi furono i progettisti del Ponte di Brooklyn. Anche molti presidenti erano di origine tedesca come Hoover e Eisenhower.
Il fratello del nazistissimo Hermann Goring, emigrò in America e li nacque suo figlio Werner, futuro pilota dei bombardieri che rasero al suolo la Germania. Anche un nipote di Hitler, Patrick, emigrato in America, servì la nuova patria in Marina.
Con la fine della guerra la Germania divenne, politicamente, una sorta di protettorato americano. Un protettorato in chiave anticomunista. Pensate che i servizi segreti tedeschi rispondevano direttamente alla Cia. Poi con la riunificazione delle due Germania tutto cominciò a diventare più veloce.
La posizione di nano politico cominciò a stare molto stretta alla Germania. Fra l’altro si imponeva, con molta facilità e spregiudicatezza, come prima forza economica della Europa e come grande esportatore di prodotti di assoluta eccellenza.
L’Ucraina e la Crimea hanno complicato tutto. La Germania tifa per le sanzioni e nello stesso tempo vuole il gas russo e continuare ad esportare le sue merci.
Tutto sembrava fermo, ma ad un certo punto Obama e Putin trovano la quadratura del cerchio in Siria. Putin ha mandato ad Assad un messaggio chiarissimo. Questo, probabilmente, riaprirà un dialogo sulla tragedia ucraina fra americani e russi ed anche tedeschi.
L’Europa brilla per la sua assenza.