Il contributo della Rete Università BRICS alle strategie dell’aggregato geo-economico

La Rete delle Università BRICS (BRICS Network University – BRICS NU), costituita nel 2015 in seguito alla sottoscrizione dell’accordo Memorandum of understanding on establishment of the BRICS Network University[1] da parte dei Ministri dell’Istruzione di Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica, rappresenta e determina il ruolo strategico del settore dell’istruzione e della ricerca per le politiche di sviluppo sostenibile e crescita economica inclusiva perseguite in base al Partenariato Economico Strategico (BRICS Economic Partnership Strategy) degli stati del coordinamento. 

  1. Princìpi e Obiettivi

BRICS NU è definita dal Memorandum of understanding[2], come una Rete unificata d’istruzione, ricerca e studio; un «progetto di alta formazione, finalizzato a formare una nuova generazione di professionisti altamente qualificati e motivati, che maturano capacità e competenze adeguate a prendere ed attuare decisioni innovative riguardo ai problemi economici, sociali e della comunicazione, competenze adatte all’interazione in ambienti multiculturali e in grado di combinare il sapere tradizionale con le scienze e le tecnologie del nostro tempo»[3].

Alla base della rete universitaria vi sono dei princìpi ben definiti: apertura, che consente agli istituti e agli enti di aderire o ritirarsi dalla piattaforma; focalizzazione su programmi di formazione e progetti di ricerca innovativi; parità dei diritti dei partecipanti e rispetto della loro autonomia nell’attuazione dei programmi di istruzione; reciprocità nel trattamento delle parti coinvolte nelle attività congiunte; garanzia della qualità dei programmi relativi all’attività di ricerca; rispetto delle normative, delle procedure e delle pratiche di ciascun Stato BRICS[4].

BRICS NU ha le caratteristiche di una collaborazione multilaterale reciprocamente vantaggiosa per gli Stati BRICS, con la quale sono condivisi i progressi e gli sviluppi in campo scientifico, accademico e tecnologico grazie allo stretto legame che viene a crearsi tra diversi sistemi di istruzione.

In occasione del primo forum della rete universitaria – avvenuto nell’anno 2016 e ufficialmente aperto dal Rettore dell’Università Federale Ural (UrFU)[5] –, è stato messo in evidenza quanto sia fondamentale, ai fini dello sviluppo economico dei BRICS, che la collaborazione tra le università avvenga nell’ambito di una cooperazione politica ed economica degli Stati interessati e che, di conseguenza, l’agenda accademica segua strettamente quella politica[6].

Inoltre, nell’atto costitutivo BRICS NU, viene espressa la coerenza dell’iniziativa con gli obiettivi della Dichiarazione universale sull’alta istruzione per il XXI secolo. Visione e Azione, adottata dalle Nazioni Unite il 6 ottobre 1998, così come con quelli dichiarati dall’UNESCO nel suo atto costitutivo. Primo fra tutti quello citato nel preambolo: «lo scopo dell’Organizzazione è di contribuire alla pace e alla sicurezza, promuovendo la collaborazione tra le Nazioni attraverso l’istruzione, la scienza e la cultura» (UNESCO, 1945).

L’avviamento della Network University ha fatto seguito ai precedenti impegni assunti dai BRICS nel 2015 con la Dichiarazione di Brasilia[7], documento nel quale è stata ribadita l’importanza d’incoraggiare la partecipazione tra gli Stati BRICS, non soltanto nel mondo delle imprese, ma anche nel mondo accademico relativo allo sviluppo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TICs). In tal senso, l’articolo 67 della Dichiarazione afferma la volontà degli stati interessati ad adottare misure volte alla «crescita economica per un futuro innovativo»[8].

Il ruolo che devono svolgere gli istituti universitari di ricerca e le imprese BRICS ai fini dello sviluppo delle “strategie digitali” è stato al centro di diversi BRICS meetings come il BRICS Business to Business (B2B) o il 5th BRICS Communications Ministers Meeting[9], nel quale sono state definite le linee guida di una strategia digitale quale fattore chiave per l’economia, la crescita economica inclusiva e lo sviluppo sostenibile. Determinanti, in tal senso, risultano i seguenti elementi: lo sviluppo delle capacità umane per mezzo delle tecnologie digitali; la promozione dell’alfabetizzazione digitale nella società; il potenziamento di solidi strumenti di sicurezza nell’economia digitale.

Sulla stessa linea, la Dichiarazione di Brasilia (2015) pone in evidenza anche l’influenza esercitata dai processi di globalizzazione sul mercato del lavoro e gli sforzi compiuti dagli Stati BRICS al fine di rendere tale mercato flessibile ed inclusivo in modo da sviluppare un sistema sostenibile di sicurezza sociale. In tal senso al centro della Dichiarazione si pongono impegni quali: l’innovazione tecnologica in tutti i settori dell’economia; la digitalizzazione dei processi di produzione; l’attribuzione ad una governance digitale di un forte ruolo volto alla condivisione di progetti tra gli Stati BRICS come l’identificazione digitale unica e la gestione di Big Data.

  1. La governance

La prima riunione della BRICS Network University[10] – tenutasi presso la Ural Federal University – ha posto in rilievo lo stretto legame esistente tra il mondo accademico e quello imprenditoriale, ed ha avviato, tra l’altro, dei dibattiti sulla possibilità di strutturare BRICS NU secondo un modello aziendale. La governance che regola la rete è caratterizzata da un sistema di amministrazione trasparente rispettoso delle norme e delle priorità fissate dai sistemi d’istruzione dei paesi membri.

Al fine di raggiungere gli obiettivi BRICS NU sono stati creati organismi di regolamentazione: l’International Governing Board (IGB); il National Coordination Committee (NCC); l’International Thematic Groups (ITG).

L’International Governing Board (IGB) è l’organo principale, responsabile della governance della Network University. Svolge una funzione di coordinamento e di valutazione della rete in modo da assicurarne lo sviluppo. Ad esso compete l’approvazione di documenti quali il BRICS NU Annual Action Plan ed i programmi elaborati dagli International Thematic Groups (ITGs). Sempre nel rispetto di quanto stabilito dal Memorandum of Understanding on Establishment of the BRICS Network University, l’IGB ha il potere di decisione sulla definizione ed adozione di princìpi guida, sulla individuazione e selezione delle aree prioritarie di ricerca da porre alla base delle attività BRICS NU, nonché sul funzionamento della stessa struttura BRICS NU (riguardo, ad esempio, alla possibilità di apportare modifiche agli Statuti degli International Thematic Groups).

L’IGB è composto da tre rappresentanti per ciascuno stato BRICS e, tra questi, uno deve essere un rappresentante plenipotenziario del Ministero dell’Istruzione Nazionale, nominato per almeno due anni, mentre un altro deve essere un rappresentante e membro del National Coordination Committee, il quale viene nominato per almeno tre anni.

L’IGB si riunisce, almeno una volta all’anno, su richiesta degli altri organi o quando vi sia la necessità di adottare decisioni importanti. La conduzione degli incontri spetta al Ministero dell’Istruzione Nazionale dello stato che in quel periodo detiene la presidenza BRICS ed il cui rappresentante funge da Presidente dell’IGB. Per quanto riguarda, invece, il Vice Presidente, esso viene scelto tra i rappresentanti del Ministero dell’Istruzione dello stato al quale spetta la successiva Presidenza del coordinamento BRICS.

I National Coordination Committees (NCC) sono istituiti dai Ministeri dell’Istruzione degli Stati BRICS per garantire, a livello nazionale, la gestione operativa della Network University. Essi operano sulla base delle disposizioni nazionali e sono creati, di conseguenza, nel rispetto delle linee guida e delle norme nazionali vigenti in ciascuno stato BRICS.

L’organismo è composto, necessariamente, da almeno due rappresentanti dei Ministeri dell’Istruzione BRICS; eventualmente anche da esperti nei settori individuati come prioritari dalla rete BRICS NU, oltre che da rappresentanti della comunità imprenditoriale, della società civile e delle organizzazioni internazionali.

Gli International Thematic Groups (ITGs) sono gli organismi preposti, in misura rilevante, al coordinamento delle attività e delle iniziative avviate dalla Network University.

Ogni Gruppo si occupa di un settore di studio definito come prioritario dalla rete universitaria. L’attività del Gruppo è coordinata da un Presidente eletto per un mandato della durata di due anni, prorogabile, il quale si occupa, tra le altre cose, di organizzare le riunioni ITG almeno due volte l’anno. I membri ITGs sono nominati dai National Coordination Committees e possono essere anche pari a due membri per ogni Stato BRICS.

  1. Programmi ed Iniziative

Le aree prioritarie di studio e di ricerca affidate agli International Thematic Groups (ITGs) ed enunciate nella Dichiarazione di Brasilia riguardano i seguenti settori: energia; informatica e sicurezza delle informazioni; studi sui BRICS; ecologia e cambiamenti climatici; gestione delle risorse idriche e dei rifiuti; economia.

AITC e SVILUPPO DIGITALE

Da una attenta lettura di questi àmbiti disciplinari emerge chiaramente e nuovamente il progetto BRICS di creare una strategia che abbia lo scopo di avviare una crescita economica inclusiva ed uno sviluppo sostenibile negli stati interessati sulla base di una rete digitale di alta tecnologia. Si tratta di una strategia che dovrà essere costantemente monitorata con continui studi e progetti di ricerca promossi da professionisti qualificati.

Al settore dell’informatica e della sicurezza delle informazioni si possono ricondurre gli incontri del BRICS Working Group on Informationand Communication Technology and High Performance Computing (WG on ICT and HPC) che includono nella loro agenda elementi quali il patrimonio e la sicurezza digitale, l’istruzione, l’apprendimento ed i progetti di ricerca, gli algoritmi, i sistemi ad alte prestazioni, i Big Data, lo sviluppo sostenibile[11].

In seguito all’ultimo incontro del Gruppo di Lavoro su ICT e HPC (svoltosi in Brasile nel maggio 2019) sono stati avviati importanti progetti di ricerca: Large Scale Multi-Agent based Simulation of Virtual Society portato avanti dalla Russia; Digital Earth modeling elaborato dall’India; Integrated Precision Farming affidato al Brasile; Digital Smart Manufacturing proposto alla Cina; e HPC application for Life sciences, precision medicine and public health, progetto di ricerca che collega le attività promosse da Sudafrica e Brasile.

Altre importanti iniziative riconducibili a questo settore sono: il BRICS Innovation and Collaboration Cloud (BICC) e l’Integrated Hub for BRICS Innovation Collaboration on ICT and HPC; la messa in rete di micro, piccole e medie imprese (MSMEs) per facilitare il trasferimento e la commercializzazione di tecnologie; l’organizzazione di eventi annuali quali il BRICS Innovation Collaboration Forum, International Symposium e Workshop su ICT e HPC.

Il Gruppo di Lavoro BRICS su ICT e HPC attribuisce una forte rilevanza al patrimonio digitale e alla sua sicurezza. Del resto già nella Dichiarazione di Brasilia veniva affermato il ruolo fondamentale svolto dalla cooperazione culturale tra gli Stati BRICS al fine di preservare il loro patrimonio culturale e digitale per migliorare la comprensione e l’amicizia tra i popoli. Una cooperazione che deve coinvolgere anche il mondo accademico, così come ribadito dall’art. 69 della Dichiarazione.

Nello specifico, l’Agreement between the Governments of the BRICS States on Cooperation in the Field of Culture[12] rileva che la cooperazione culturale e quella accademica sono strettamente legate e condividono caratteristiche quali l’interattività, l’innovazione ed il dinamismo. Caratteristiche essenziali ai fini di uno «scambio di esperienze creative e scientifiche»[13], di uno sviluppo di programmi congiunti di formazione, e dell’elaborazione e condivisione di documenti e materiali relativi alla cultura, alla storia, allo sviluppo sociale e politico degli Stati[14]. L’Agreement considera la cooperazione e il patrimonio culturale un pilastro dello sviluppo sostenibile e dell’imprenditoria creativa e, su tale linea, si inserisce l’art. 4 dell’Accordo in cui si afferma che gli Stati BRICS hanno avviato una stretta cooperazione nel campo della salvaguardia, della conservazione e della diffusione del patrimonio culturale BRICS anche al fine di presentarlo quale patrimonio mondiale.

B L’ECOLOGIA

Ecologia, cambiamenti climatici, risorse idriche e gestione dell’inquinamento rappresentano anch’essi degli àmbiti prioritari di ricerca e di studio per gli Stati BRICS. Durante il primo forum della Network University, gli International Thematic Groups dedicati a tali settori hanno presentato un piano di sensibilizzazione dell’opinione pubblica strutturato su più livelli, in modo da raggiungere le coscienze dell’intera popolazione BRICS.

Sono riconducibili a tale settore gli studi preparatori effettuati, ad esempio, sulla spedizione artica russo-cinese organizzata da un centro di ricerca istituito nell’aprile 2019 per iniziativa congiunta dell’Istituto di Oceanologia dell’Accademia delle Scienze di Russia e del Laboratorio Nazionale Cinese di Scienze e Tecnologie marine di Qingdao. Prevista inizialmente per l’estate 2020 – con l’obiettivo di condurre ricerche nel Barents, nello stretto di Kara, nei mari della Siberia orientale e nel Mare di Laptev –, la spedizione è stata rinviata al 2021 a causa della pandemia Covid-19. Il progetto coinvolge circa ottanta scienziati russi e cinesi e mira, nello specifico, a cercare un collegamento tra l’evoluzione del mondo artico e il cambiamento climatico, nonché ad ottimizzare il traffico lungo la rotta del Mare del Nord.

C ENERGIA

Per quanto riguarda il settore energetico, l’Energy International Thematic Group ha avviato approfondite ricerche e percorsi di studio su ogni aspetto inerente alla cooperazione dei BRICS nell’ambito dell’energia toccando così l’economia, i mercati, le politiche e la sicurezza, l’ingegneria, le tecnologie e le infrastrutture.

Recenti studi si stanno concentrando sul gasdotto Power of Siberia, inaugurato il 2 dicembre 2019 dal presidente cinese Xi Jinping e da quello russo Vladimir Putin. Power of Siberia è il primo gasdotto che collega la Russia e la Cina – dalle aree più orientali della Federazione Russa fino a quelle più settentrionali della Repubblica Popolare Cinese – nonché la più grande infrastruttura dell’estremo oriente russo per il trasporto di gas naturale.

Nato in virtù di un accordo raggiunto nel 2014 tra il colosso energetico russo Gazprom e la China National Petroleum Corporation (CNPC), Power of Siberia permette a Mosca e Pechino di integrare le rispettive esigenze. Da una parte consente alla Russia di ampliare le esportazioni di risorse naturali – che rappresentano una quota rilevante delle entrate statali –, dall’altra permette alla Cina, il maggior consumatore di fonti energetiche al mondo, di rispondere alla crescente domanda interna di gas e di perseguire l’obiettivo di passare a fonti di energia pulita rimpiazzando il carbone. Uno scopo definito attraverso il Three-Year Action Plan for Winning the Blue Sky War 2018-2020 e che ha reso la Cina il terzo maggiore consumatore di gas a livello globale.

D ECONOMIA

Alla sfera delle scienze economiche BRICS, invece, si riferisce l’Economics International Thematic Group (Economics ITG), il quale ha deciso di focalizzare le attività accademiche su tre rami: studio generale dell’economica BRICS; micro-settori dell’economia; gestione dell’economia.

Nell’aprile2020 i membri dell’Economics ITG hanno partecipato ad una tavola rotonda organizzata on line in occasione della XXI April International Academic Conference on Economic and Social Development[15]. Questa iniziativa è stata l’occasione per avviare riflessioni su svariati quesiti, tra i quali si segnalano i seguenti: quali interessi condividono gli Stati BRICS nel raggiungere gli obiettivi legati allo sviluppo sostenibile? L’esperienza maturata dagli Stati BRICS nel raggiungimento degli obiettivi dello sviluppo sostenibile può essere presa in considerazione da altri paesi emergenti?

Nel maggio 2020, invece, sempre in modalità telematica (a causa della pandemia Covid-19), si è tenuta una sessione dell’Economics ITG dal titolo I BRICS nell’economia mondiale[16]. La riunione si è focalizzata sui seguenti temi: il Brasile nei BRICS dopo l’impeachment di Dilma Rousseff; la disuguaglianza e la crescita del credito nelle regioni russe; la cooperazione BRICS nel settore agricolo; le politiche di crescita economica BRICS.

Attualmente è oggetto di studio il Comprehensive Strategic Partnership tra Cina e Sudafrica avviato nel 2010 in seguito all’istituzione, nel 2000, di una high level SA-China Bi-National Commission. Il partenariato è sostenuto da quattro importanti forme di cooperazione: BRICS, la Belt and Road Initiative, il Forum sulla cooperazione tra Cina e Africa e la cooperazione Sud-Sud. Nel 2019, in occasione del G20 di Osaka e del vertice BRICS di Brasilia è stato deciso di approfondire il partenariato strategico al fine di affrontare, tra le altre cose, le sfide poste dalla diffusione della pandemia Covid-19. Il prossimo stadio di cooperazione tra la Cina ed il Sudafrica dovrebbe registrare un rafforzamento delle consultazioni e del coordinamento con la finalità di attivare, in particolar modo, ogni meccanismo esistente all’interno del Comprehensive Strategic Partnership e della high level SA-China Bi-National Commission.

E GLI STUDI SUI BRICS

Da segnalare, infine, che le attività di studio e di ricerca dell’International Thematic Group sono all’origine di pubblicazioni, come gli studi sui BRICS che fungono, soprattutto, da importanti strumenti di lavoro. A questo quadro di attività si riferiscono i seguenti articoli:

– Eight years of BRICS studies scritto da T. Dwyer[17], che analizza la storia politica, economica e sociale dei BRICS e, di conseguenza, anche le origini della BRICS Network University, le riunioni organizzate per la costituzione della rete, così come i provvedimenti da promuovere al fine di migliorarne il coordinamento, l’evoluzione e il dialogo tra gli Stati BRICS;

– In modo più dettagliato, BRICS Internet and the de-Westernization of media studies scritto da D. Thussu[18], dove si illustra come la BRICS Network University sia anche la diretta conseguenza del rapido progresso vissuto dai BRICS nel campo delle tecnologie, della comunicazione e dei media. Secondo l’autore, i BRICS possiedono il potenziale per rivoluzionare il campo della ricerca e dell’istruzione, per contribuire al processo di «de-Westernization of the media and media studies»[19];

– Networks or projects of excellence: What do the BRICS countries really need? e BRICS, an ignored area[20] scritti da M. Khomyakov[21] i quali esaminano il rapporto di collaborazione instaurato tra gli Stati BRICS nell’ambito dell’istruzione iniziando da un’analisi dei tre fenomeni che interessano le università: la massificazione, la globalizzazione e l’internazionalizzazione. L’autore spiega che i BRICS affrontano principalmente in due modi diversi le sfide generate da questi fenomeni: elaborando progetti come il Russian Academic excellence project 5-100[22]che contribuisce a stabilire un insegnamento universitario mondiale –, e il BRICS University Network project – che permette agli Stati coinvolti di elaborare delle riposte adeguate alle esigenze emerse nelle diverse pratiche e nelle occasioni di confronto.

Considerazioni finali

L’iniziativa relativa alla rete BRICS Network University si pone all’interno del disegno strategico BRICS mirato ad affrontare le continue sfide legate all’evoluzione dei processi globali in modo coordinato e maggiormente efficace rispetto a quanto può essere conseguito con singole iniziative nazionali. La BRICS Network University – quale espressione di questa scelta di cooperazione – può funzionare come un potente, decisivo strumento di supporto in grado di qualificare i progetti e le iniziative BRICS, fornendo una base di essenziali elementi conoscitivi con analisi, studi e ricerche ben finalizzate, e con l’istruzione e formazione di giovani generazioni dalla mentalità aperta, in grado di comprendere, valutare ed affrontare, in modo adeguato, le sfide del mondo contemporaneo.

[1]Memorandum of understanding for establishment of the Brics network university, Mosca, 18/11/2015.

[2]Ibidem.

[3] BRICS NU ha strutturato le sue attività intorno a master e dottorati di ricerca; corsi di formazione; progetti di ricerca; conferenze, seminari, tavole rotonde ed eventi su tematiche importanti per le ricerche ed anche attorno alla mobilità accademica degli studenti e dello staff BRICS NU.

[4]Ivi.

[5] L’Università di Ural è stata scelta quale centro di coordinamento russo delle attività delle università BRICS Network University ed ha ospitato il primo forum BRICS NU, in Russia, dal 6 al 9 aprile 2016. L’incontro ha visto la partecipazione dei rappresentanti dei Ministeri dell’Istruzione e della Scienza ed ha coinvolto 44 università della Russia, dell’India, della Cina, del Brasile e del Sudafrica. L’Università di Ural non si è soltanto occupata di elaborare i documenti necessari all’istituzione della rete universitaria, ma sta anche progettando di istituire un BRICS Centre of material studies per coordinare gli sforzi di tutte le università russe al fine di sostenere la collaborazione dei BRICS nel campo delle scienze.

[6]Video del primo forum della BRICS Network University: www.youtube.com/ watch?v=3Xt1a7-xekm, 07/04/2016.

[7]Declaration of the II Meeting of BRICS Ministers of Education: Brasilia Declaration, Brasilia, 02/03/2015.

[8] Idem.

[9]5th BRICS Communications Ministers Meeting, Brasile, 14/08/2019.

[10] First forum of the BRICS Network University, pubblicato il 07/04/2016: www.youtube.com/watch?v=3Xt1a7-xEKM

[11]Meeting of the BRICS Working Group on Information and Communication Technology and High-Performance Computing (WG on ICT and HPC), Brasile, 14/05/2019.

[12]Agreement between the Governments of BRICS States on Cooperation in the Field of Culture, Russia, 09/07/2015.

[13]Ibidem.

[14]Ibidem.

[15]Roundtable K-28. BRICs Countries’ Cooperation in Achieving Sustainable Development Goals, 28/04/2020

[16]BRICS in the World Economy, pubblicatoil15/05/2020: www.youtube.com/watch?v=kogL5Bk-Xuc

[17]Tom Dwyer, Eight years of BRICS studies, in “Hermès, La Revue”, Volume 79, 3, 2017.

[18]Daya Thussu, A BRICS Internet and the de-Westernization of media studies, in “Hermès, La Revue”, Volume 79, 3, 2017.

[19]Ibidem.

[20]Maxim Khomyakov, The BRICS, an ignored area, in “Hermès, La Revue”, Volume 79, Issue 3, C.N.R.S. Editions, 2017.

[21]Maxim Khomyakov, Networks or projects of excellence: What do the BRICS countries really need? in “Hermès, La Revue”, Volume 79, 3, 2017.

[22]Project 5-100 è un programma lanciato dal Ministero russo dell’Istruzione e delle scienze, sulla base di una dichiarazione emessa nel 2012 dal Presidente Vladimir Putin sulle misure politiche da adottare nel campo dell’istruzione e delle scienze. Il progetto ha lo scopo, nello specifico, di innalzare il prestigio dell’istruzione superiore russa e di portare alcune università ad essere tra le migliori al mondo tenendo in considerazione le classifiche mondiali più autorevoli: Quacquarelli Symonds, Times Higher Education o l’Academic Ranking of World University.

Bibliografia

Documenti BRICS

  • Memorandum of Understanding for Establishment of the BRICSNetwork University, Russia, 18/11/2015;
  • Declaration of the II Meeting of BRICS Ministers of Education: Brasilia Declaration, Brasile, 02/03/2015;
  • Declaration of the 5th BRICS Communications Ministers Meeting, Brasile, 14/08/2019.
  • Agreement between the Governments of the BRICS States on Cooperation in the Field of Culture, Russia, 09/07/2015;
  • Minutes of the 3rd Meeting of the BRICS Working Group on Information and Communication Technology and High-Performance Computing (WG on ICT and HPC), Brasile, 13-15/05/2019.

VIDEO

  • BRICS in the World Economy, pubblicato il 15/05/2020: www.youtube.com/watch?v=kogL5Bk-Xuc
  • First forum of the BRICS Network University, pubblicato il 07/04/2016: https://www.youtube.com/watch?v=3Xt1a7-xEKM

RIVISTE

  • Maxim Khomyakov, The BRICS, an ignored area, in “Hermès, La Revue”, Volume 79, Issue 3, C.N.R.S. Editions, 2017.
  • Tom Dwyer, Eight years of BRICS studies, in “Hermès, La Revue”, Volume 79, 3, 2017.
  • Maxim Khomyakov, Networks or projects of excellence: What do the BRICS countries really need? in “Hermès, La Revue”, Volume 79, 3, 2017.
  • Daya Thussu, A BRICS Internet and the de-Westernization of media studies, in “Hermès, La Revue”, Volume 79, 3, 2017.

 

Prof.ssa Alexandra MARTINO è Assistente, Diritto delle organizzazioni internazionali – Diritto internazionale, Facoltà di Scienze Politiche, Sapienza Università di Roma; Esperto – Sezione Unione economica e monetaria, coesione economica e sociale, Comitato economico e sociale europeo (CESE); Esperto – Sezione Socioeconomica e culturale, Istituto Italo Latino Americano (IILA)

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