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Lockdown, countdown

di
Emilio Albertario


 

Quando un centinaio professori universitari (alcuni media li definiscono scienziati, ndr) avevano parlato di imminente tragedia senza misure drastiche, il governo aveva già in mente un semi-lockdown per evitare il lockdown e contenere il più possibile l’infiammarsi delle piazze, che, tuttavia, stanno ribollendo.

Premesso che si può facilmente intuire che Conte tiene informato Mattarella, ora per ora, sull’avanzata del COVID e che esiste un Comitato tecnico scientifico che affianca il Governo, non è  condivisibile usare un linguaggio ansiogeno con parole e appelli roboanti.
Solo alcuni “scappati di casa”, come si usa dire oggi, negano ormai l’esistenza del contagio e la sua crescente pericolosità. Ma ora , come mai prima, è necessario che parli una sola voce, quella del Presidente Conte, conscio delle sue responsabilità.
Ormai con le Tv, le radio e i social, in servizio 24 ore su 24 , nulla sfugge e la diffusione della notizia corre più del virus.
Innescare una sorta di conteggio alla rovescia verso il disastro sociosanitario, non valuta a sufficienza l’entità del danno collaterale provocato alla psiche dei cittadini e al tessuto economico del Paese.
Il countdown verso il lockdown potrà anche essere non evitabile, ma va gestito dalla mano politica , con l’ausilio della scienza.
Come dicevano i latini: tertium non datur.

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