Le Capitanerie di porto – Guardia costiera rappresentano una delle Istituzioni più longeve e prestigiose nella storia marittima italiana, con radici che si possono far risalire fino all’antica Roma, dove venne istituita la figura del “procuratore portuale dell’impero” che potremmo definire l’antesignano dell’odierno Comandante del porto. All’iniziale articolazione di carattere tecnico-amministrativo delle Capitanerie di porto, dal 1989 si è aggiunta l’articolazione tecnico-operativa rappresentata dalla Guardia costiera, formando oggi un unicum che identifica le due anime dell’Istituzione, con oltre 11.000 donne e uomini distribuiti in 300 comandi territoriali.
La principale attività della Guardia costiera è la salvaguardia della vita umana in mare
La principale linea d’attività riguarda la salvaguardia della vita umana in mare. Altra priorità strategica è la protezione dell’ambiente marino e costiero, per monitorare e contrastare ogni minaccia alle attuali 30 aree marine protette. Un’altra importante attività è rappresentata dal controllo dell’intera filiera ittica. La Guardia costiera svolge, inoltre, un ruolo fondamentale per la salvaguardia del patrimonio archeologico sommerso, operando attivamente per la tutela di questi beni in stretta collaborazione con Soprintendenze, Università, Parchi Archeologici Sommersi ed enti territoriali. A ciò si aggiungono importanti compiti amministrativi, rappresentando le Capitanerie di porto un riferimento essenziale per la sicurezza e la regolamentazione delle attività marittime e portuali. In sintesi, le leggi dello Stato affidano alle Capitanerie di porto la funzione marittima a garanzia degli usi civili e produttivi del mare e delle sue risorse.
Le leggi dello Stato affidano alle Capitanerie di porto la funzione marittima a garanzia degli usi civili e produttivi del mare e delle sue risorse
Nel 2025 il Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera celebra 160 anni dalla sua fondazione. Nate per regolamentare le attività marittime e portuali dell’Italia unificata, le Capitanerie di porto hanno progressivamente ampliato le loro competenze, diventando un pilastro della sicurezza marittima e della protezione ambientale. La Guardia costiera italiana svolge un ruolo di primo piano nel panorama internazionale, partecipando attivamente alle iniziative e ai programmi promossi dalle principali organizzazioni marittime globali ed europee.
Con l’IMO la Guardia costiera contribuisce attivamente alla definizione degli standard internazionali in materia di sicurezza marittima e protezione ambientale
Principale riferimento è l’International Maritime Organization (IMO), l’agenzia delle Nazioni Unite responsabile della sicurezza della navigazione e della prevenzione dell’inquinamento marino causato dalle navi. Attraverso la collaborazione con l’IMO, la Guardia costiera contribuisce attivamente alla definizione degli standard internazionali in materia di sicurezza marittima e protezione ambientale. A livello europeo, la Guardia costiera collabora strettamente con le principali agenzie dell’Unione, tra cui: EMSA, Agenzia europea che si occupa di migliorare la sicurezza marittima e la protezione ambientale nel settore del trasporto marittimo; EFCA, l’agenzia che coordina il controllo della pesca nell’Ue per garantire il rispetto delle normative sulla gestione sostenibile delle risorse ittiche, e Frontex, l’agenzia europea per la gestione delle frontiere esterne dell’Ue. Sempre in àmbito internazionale, nel 2023 la Guardia costiera italiana ha ricevuto il Premio Greening Award Initiative per il progetto “Eye in the Sky”, realizzato in collaborazione con l’Istituto Tethys. Questo innovativo programma ha impiegato un drone per il monitoraggio dei cetacei nel Santuario Pelagos.
European Maritime Single Window environment (EMSWe)
Per migliorare l’efficienza del settore marittimo e ridurre gli oneri burocratici a carico delle compagnie di navigazione, l’Unione europea ha introdotto il Regolamento (Ue) 2019/1239, che istituisce l’European Maritime Single Window environment (EMSWe) con l’obiettivo di semplificare e armonizzare le procedure amministrative per le navi che scalano nei porti dell’Ue, consentendo di trasmettere le informazioni richieste in formato elettronico. In questo contesto, il Comando Generale delle Capitanerie di porto – Guardia costiera svolge un ruolo centrale, monitorando e contribuendo all’attuazione del Regolamento sia a livello nazionale che europeo. Questo riconoscimento rafforza il ruolo strategico della Guardia costiera nella digitalizzazione e modernizzazione delle procedure portuali, contribuendo a rendere il sistema marittimo europeo più efficiente, interoperabile e competitivo.
La Guardia costiera sta investendo risorse in soluzioni volte a migliorare l’efficienza energetica e a ridurre l’impatto ambientale
Il Pelagus è uno strumento efficace, utile per migliorare la sicurezza della navigazione e prevenire gli incidenti in mare, consentendo: monitoraggio in tempo reale del traffico navale; gestione delle informazioni di navigazione; integrazione con altre piattaforme di sistemi internazionali ed europei di controllo del traffico; supporto alle operazioni di emergenza in caso di incidente marittimo. La Guardia costiera, inoltre, sta investendo molte risorse anche in soluzioni volte a migliorare l’efficienza energetica e a ridurre l’impatto ambientale. Parallelamente, sofisticati sistemi di monitoraggio ambientale, anche satellitari, permettono di individuare immediatamente sversamenti di idrocarburi o altre sostanze pericolose, attivando tempestivamente le procedure di contenimento e bonifica per limitare i danni all’ecosistema marino. L’innovazione tecnologica con l’integrazione di droni, satelliti e strumenti digitali avviene sempre nel pieno rispetto dei princìpi fondanti dell’Istituzione, coniugando rinnovamento e radici storiche.
Nel 2024, limitatamente ai soli flussi migratori, le persone soccorse sono state 26.772
La Guardia costiera è quotidianamente coinvolta in molteplici missioni di soccorso in mare. Nel 2024, limitatamente ai soli flussi migratori, le persone soccorse sono state 26.772 (81.891 nel 2023). Dal 1991 l’Operazione Mare Sicuro è volta a prevenire incidenti e a intervenire rapidamente in caso di emergenza, garantendo la sicurezza di bagnanti, diportisti, subacquei e pescatori. Particolare attenzione viene rivolta anche alla tutela dell’ambiente e al regolare utilizzo della fascia costiera, che ha portato, nella scorsa stagione estiva, a restituire alla libera fruizione dei cittadini aree demaniali illecitamente occupate per oltre 340.517 metri quadrati.
Operazione “e-Fishing”
L’operazione “e-Fishing” è una delle più complesse e innovative campagne di contrasto alla pesca illegale, finalizzata alla tutela del prodotto ittico e alla prevenzione delle frodi commerciali, anche online. Un focus specifico è stato rivolto alle piattaforme di e-commerce e dei Social media, canali sempre più utilizzati per la vendita illegale di prodotti ittici. Nel 2024 nell’ambito pesca sono stati effettuati oltre 100.000 controlli, con più di 800 tonnellate di prodotto sequestrato e sanzioni che superano i 9 milioni di euro.
La Guardia costiera guarda al futuro per uno sviluppo marino sostenibile
Oltre alla vigilanza sulle coste e alla tutela della sicurezza in mare, oggi le Capitanerie di porto – Guardia costiera giocano un ruolo strategico per uno sviluppo marittimo sostenibile. Il loro operato contribuisce in modo determinante al consolidamento della posizione dell’Italia nella “Blue Economy”, un settore economico essenziale per il nostro Paese, che coniuga crescita economica e rispetto per il mare. La sostenibilità ambientale diventa un pilastro imprescindibile, così come il rafforzamento delle capacità operative per affrontare le nuove sfide globali, dalla sicurezza della navigazione alla salvaguardia degli ecosistemi marini. All’orizzonte si profilano opportunità straordinarie. Tra le più ambiziose, lo sviluppo di navi a guida autonoma, un progetto all’avanguardia che vede la partecipazione attiva della Guardia costiera italiana.

