Il Report
“Criminalità minorile e gang giovanili”, il report realizzato dal Servizio analisi criminale è stato presentato questa mattina a Roma, presso la Direzione centrale della Polizia criminale del Dipartimento della pubblica sicurezza.
A presentare l’elaborato è stato il vicecapo della Polizia Raffaele Grassi, Direttore centrale della Polizia criminale. Presenti all’evento anche il direttore del Servizio, Stefano Delfini, i rappresentanti della Direzione centrale anticrimine della Polizia di Stato, del Comando generale dell’Arma dei carabinieri, del Comando generale della Guardia di finanza e del Corpo della Polizia penitenziaria.
I dati sulla criminalità minorile
Nel 2023, rispetto all’anno precedente, le segnalazioni di minori, nella fascia di età compresa tra 14 e 17 anni, denunciati e/o arrestati in Italia, fanno registrare un decremento del 4,15%.
Crescono le segnalazioni per rapina del 7,69% e, allo stesso tempo, diminuiscono dell’11,73% quelle per i furti e del 6,11% per le estorsioni.
A fronte di un lieve incremento dell’1,96% delle segnalazioni per lesioni personali, quelle per minaccia, rissa e percosse sono diminuite, rispettivamente, del 10,89, 16,41 e 16,52 per cento. Le segnalazioni per violenza sessuale registrano un incremento dell’8,25% rispetto al 2022.
L’identikit delle gang giovanili
Il report affronta anche il problema delle gang giovanili in Italia, realizzandone un identikit grazie ai contributi delle questure e dai reparti territoriali dei Carabinieri. Il profilo della gang-tipo che ne risulta conferma le caratteristiche emerse da precedenti analisi: è composta da meno di 10 persone, in prevalenza di genere maschile e d’età tra i 15 ai 24 anni, commette atti di bullismo, risse, percosse e lesioni, atti vandalici e disturbo della quiete pubblica.
Un tema che richiama la necessità di educare i ragazzi alla legalità attraverso un approccio mirato da parte delle Forze di polizia e delle Istituzioni che coinvolga necessariamente le famiglie e il mondo scolastico. Anche le comunità locali, emerge ancora nel rapporto, possono contribuire efficacemente a ridurre il più possibile i fattori di vulnerabilità e disagio dei giovani realizzando iniziative e progetti ritagliati sulle loro esigenze e aspettative.
Tutto questo non può prescindere dall’ascolto dei ragazzi, in tutti gli ambienti in cui vivono e rispetto a tutte le questioni che li tocchino, ha sottolineato il direttore del Servizio Analisi criminale Delfini. Creando contesti dove possano esprimere le loro opinioni e valorizzando queste ultime nei processi decisionali si consente loro, infatti, di crescere come cittadini consapevoli dell’importanza del rispetto delle norme della comunità.
Nel corso della presentazione il Prefetto Grassi ha evidenziato come, nonostante i dati statistici relativi alla criminalità minorile e il monitoraggio sulle gang giovanili nell’ultimo biennio non segnalino un incremento, sia necessaria una costante opera di sensibilizzazione da parte di tutte le Forze di polizia e della società civile per mantenere alta l’attenzione su un fenomeno tanto sensibile.
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