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La coda del business: le tendenze che fanno crescere la pet economy

di
Annunziata Cummaro

Chi pensava che il mercato degli animali da compagnia fosse solo crocchette e ciotole si sbagliava di grosso. Cani e gatti oggi viaggiano in aerei “pet-friendly”, mangiano cibo salutare, indossano dispositivi hi-tech. Non chiamateli semplicemente animali: ormai sono di famiglia, protagonisti di una vera e propria umanizzazione, al centro di dinamiche affettive, relazionali e, persino, economiche. Oggi la pet economy è una delle industrie più dinamiche al mondo, capace di anticipare i trend dei consumatori e trasformare gli amici a quattro zampe in veri e propri “petsumer”: clienti esigenti, rappresentati dai loro proprietari, che chiedono qualità, innovazione e soprattutto esperienze su misura. Un mercato che in Italia ha superato 3,1 miliardi di euro, come evidenzia il rapporto Assalco-Zoomark 2025, confermando la piena espansione del settore.

Oggi la pet economy è una delle industrie più dinamiche al mondo, capace di trasformare gli amici a quattro zampe in veri e propri “petsumer”

Ma la tendenza non è solo italiana. A livello internazionale si parla sempre più di “petsumer trend”, ovvero il fenomeno per cui il consumatore proietta sul proprio animale gli stessi desideri e bisogni che ha per sé: benessere, salute, sostenibilità, longevità e tecnologia. Fenomeno che sta ridefinendo l’intero ecosistema della pet industry, stimolando il mercato a sviluppare prodotti innovati. Ma cosa comprano i petsumer, in particolare quelli appartenenti ai millennials e alla Generazione Z? Quali sono le nuove tendenze del mercato? Con quasi 12 milioni di gatti e oltre 9 milioni di cani nelle case degli italiani, il “pet food” rappresenta il segmento principale, con un giro d’affari di oltre 3,1 miliardi di euro, in crescita del +3,7% rispetto al 2023. Il cibo per gatti domina con il 56,3% del valore totale pari a 1,7 miliardi di euro mentre quello per cani contribuisce con 1,3 miliardi di euro (Rapporto Assalco – Zoomark, 2025). La spesa mensile si attesta su una quota che va dai 31 euro ai 100 euro per famiglia, come riportato nel Rapporto Italia 2025 di Eurispes (Eurispes, 2025).

Il mercato degli accessori pesa per circa 84 milioni di euro e il 57% è rappresentato dai prodotti per l’igiene

Alimenti funzionali arricchiti con probiotici, integratori naturali e formule studiate su misura in base alla razza, età, peso e persino al microbiota, rappresentano le scelte di tendenza in ambito food[1]. Il mercato degli accessori pesa per circa 84 milioni di euro, il 57% è rappresentato dai prodotti per l’igiene, seguito dai masticativi (15%), giochi, antiparassitari ed altro. Le lettiere per gatto, solo per citarne una, hanno un mercato che vale 102 milioni di Euro, in crescita del 2,5% rispetto al 2023 (Rapporto Assalco – Zoomark, 2025). Cresce anche la richiesta di assicurazioni veterinarie, telemedicina per animali, cliniche smart e servizi digitali che permettono diagnosi rapide e monitoraggio continuo, garantendo il benessere e longevità agli amici pelosi. Collari intelligenti e wearable, dispenser di cibo e acqua connessi all’IoT, cucce autosterilizzanti, app e piattaforme di intelligenza artificiale che supportano veterinari e proprietari nelle scelte quotidiane, pet sitter, toelettatura, sono solo alcuni dei beni e servizi collaterali che espandono il valore di questo mercato italiano fino a quasi 7 miliardi di euro[2](Nomisma, 2024).

Cresce anche la richiesta di assicurazioni veterinarie, telemedicina per animali, cliniche smart e servizi digitali

È interessante citare, poi, alcune iniziative nell’ambito della “pet inclusion”, in linea con una maggiore attenzione al benessere dei lavoratori, del rapporto uomo-animale e della conciliazione vita-lavoro. A Gennaio 2025 il Senato della Repubblica italiana ha, infatti, autorizzato l’accesso ai cani all’interno delle sue sedi, seppure con delle regole stringenti. Anche i dipendenti dell’assessorato regionale del Territorio e ambiente della Regione Sicilia possono portare in ufficio i loro animali domestici, come da regolamento approvato ad Aprile di quest’anno[3]. È ormai acclarato come la presenza degli animali nella vita quotidiana contribuisca a ridurre lo stress, migliori le relazioni interpersonali e la gestione del tempo.

La pet economy da settore di nicchia è diventato un universo economico che orienta consumi, stili di vita e valori familiari

Il mercato globale della pet economy ha già superato i 300 miliardi di dollari e le previsioni parlano di una crescita a doppia cifra nei prossimi cinque anni, sostenuta da innovazioni di prodotto e da una sempre maggiore attenzione alla relazione uomo-animale. La coda del business non resta ferma: ciò che un tempo era considerato un settore di nicchia oggi è un universo economico che orienta consumi, stili di vita e persino valori familiari. La pet economy, forte di numeri in costante crescita e di trend innovativi, dimostra che prendersi cura di un animale non è più soltanto un gesto affettivo, ma una scelta di vita, che alimenta mercati, tecnologie e strategie aziendali. 

[1] https://www.assalco.it/archivio10_documento-generico_0_1635_29_5.html
[2] Società indipendente che offre studi settoriali e territoriali, ricerche economiche, intelligence di mercato e servizi di consulenza.
[3] https://www.regione.sicilia.it/la-regione-informa/assessorato-territorio-si-agli-animali-d-affetto-ufficio-savarino-effetti-benefici

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