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La legge per il mercato e la concorrenza del 2025

di
Francesco Giulio Cuttaia

Anche quest’anno è stata emanata, entro la data del 31 dicembre, la legge annuale per il mercato e la concorrenza (L. n.190 del 18 dicembre 2025, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 19 dicembre). Quell’ “anche” non ha un valore superfluo se si considera che l’approvazione di tale legge, introdotta nel 2009 (con la legge n. 99/2009), pur avendo cadenza annuale, fino al 2022 si era avuta una sola volta (nel 2017) mentre a partire dal 2022 è stato, fin qui, rispettato l’appuntamento annuale. Ciò fa presumere che ormai l’impegno di Governo e Parlamento di procedere periodicamente all’adeguamento del nostro sistema concorrenziale agli standard ritenuti più elevati sia ormai consolidato. Non c’è dubbio, al riguardo, su come una spinta propulsiva sia arrivata dalla disposizione contenuta nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) in forza del quale, con riferimento alla periodica approvazione della legge per il mercato e la concorrenza, «la sua cadenza annuale va assicurata essendo essenziale per…verificare se permangono vincoli normativi al gioco competitivo e all’efficiente funzionamento dei mercati».

La legge per il mercato e la concorrenza diviene una pratica consolidata di adeguamento del nostro sistema agli standard ritenuti più elevati 

I provvedimenti di maggiore impatto quest’anno riguardano i seguenti settori:

  • Servizi pubblici locali (la misura di maggior rilievo è quella relativa all’obbligo dei Comuni, in caso di gestioni considerate inefficienti, di adottare un atto di indirizzo nei confronti dei gestori prescrivendo misure correttive per migliorare qualità, efficienza, costi e risanamento delle eventuali perdite);
  • Trasporto pubblico regionale (con particolare riferimento ai servizi ferroviari regionali, vengono introdotti specifici obblighi di trasparenza, anche al fine di favorire la più ampia partecipazione degli operatori interessati alle procedure di gara);
  • Innovazione tecnologica (in particolare, ci sono disposizioni finalizzate a definire strategie con l’obiettivo di valorizzare le conoscenze e contribuire alle trasformazioni tecnologiche delle filiere produttive);
  • Àmbito sanitario (vengono introdotte disposizioni in tema di accreditamento sanitario volte a favorire la concorrenza e la tutela della salute sia in materia di presidi medico-chirurgici che in relazione alla produzione, al commercio e all’uso professionale di prodotti cosmetici, con previsione di misure sanzionatorie anche di natura penale);
  • Mobilità (rilevano, in proposito, disposizioni riguardanti le infrastrutture di ricarica per i veicoli elettrici, cioè le colonnine, con l’obiettivo di evitare situazioni distorsive di monopolio);
  • Aeroporti (in particolare, viene elevata la soglia da 1 milione a 5 milioni di passeggeri annui per l’applicazione di modelli semplificati di aggiornamento dei diritti aeroportuali).

La legge sulla concorrenza 2025 ha visto contrapposte maggioranza e opposizioni, ma non in maniera totalmente coinvolgente

L’approvazione in Parlamento della legge sulla concorrenza 2025 ha visto contrapposte maggioranza e opposizioni, come è peraltro normale che sia, ma non in maniera totalmente coinvolgente. Infatti, in prima lettura, il disegno di legge governativo è passato in Senato con 97 voti favorevoli, 60 contrari e 2 astenuti (presenti, in totale, 159 senatori su 200); in seconda lettura, la Camera ha approvato con 127 voti favorevoli e 71 contrari, presenti quindi 198 deputati sui 400 che compongono l’Aula di Montecitorio.

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