La casa, da diritto a speculazione: è questa la sintesi di che cosa significa oggi affrontare i costi per acquistare una casa, pagare il canone d’affitto o semplicemente far fronte alle utenze. Nell’indagine condotta dall’Eurispes del 2024 emergeva che il 32,1% degli italiani aveva difficoltà nel pagare la rata del mutuo, il 45,5% fronteggiava con difficoltà il pagamento del canone d’affitto e il 33,1% aveva difficoltà nel pagare le utenze di casa come bollette, gas e luce. Parallelamente, in Europa in media si è registrato un aumento del 48% dei prezzi delle case e del 22% del canone d’affitto tra il 2010 e il 2023. Secondo Eurostat (2023), più di 200 milioni di persone che sono proprietarie di casa, 1.286.691 di persone che vivono per strada, in una condizione di totale esclusione abitativa, più di 33 milioni di europei che vivono in case troppo affollate e quasi 18 milioni di cittadini europei che sono oppressi dai costi dell’alloggio.
Più di 33 milioni di europei vivono in case troppo affollate e quasi 18 milioni di cittadini europei sono oppressi dai costi dell’alloggio
Guardando all’andamento dei prezzi delle case nell’Unione, tra il 2010 e il 2023, si è registrato un andamento al rialzo dal 2013 al 2022 con aumenti annuali particolarmente consistenti nel 2021 (8,4%) e nel 2022 (7,8%) (The state of Housing in Europe, 2024). Per quanto riguarda gli affitti, tra il 2010 e il 2023 si è registrato un aumento costante nell’Ue, in totale del 22% in 13 anni. Nello stesso periodo, l’inflazione è stata mediamente del 36%, con importanti ricadute non solo sui prezzi degli immobili ma anche sui costi relativi alle utenze e al mantenimento. Nel 2023, il 10,6% di chi vive in città spende più del 40% del reddito nei costi d’alloggio, mentre nelle aree rurali questa percentuale si abbassa di tre punti e mezzo (7%). I tassi di sovraccarico dei costi dell’alloggio registrati in Italia sono del 7,9% per le aree urbane e del 3% per le aree rurali. In media, nel 2023, le famiglie dell’Unione europea hanno speso il 19,7% del loro reddito disponibile per l’alloggio, con variazioni tra Stati membri. In Italia si spende mediamente il 14,5% del reddito disponibile per i costi d’alloggio.
In media, nel 2023 le famiglie dell’Unione europea hanno speso il 19,7% del loro reddito disponibile per l’alloggio
La quota di popolazione in difficoltà materiale in Europa non è trascurabile: in Italia nel 2023 abbiamo il 9,8% della popolazione che vive in una condizione di privazione materiale e sociale; in Francia, Germania e Spagna è più di un cittadino su dieci e in Romania uno su tre. Secondo uno studio condotto da Ipsos e Secours Populaire, tre cittadini europei su dieci vivono in condizioni finanziarie e materiali difficili. Il 46% ha dovuto abbassare il riscaldamento per limitare il costo delle bollette e quasi uno su tre (30%) ha saltato i pasti.
In Italia le spese abitative colpiscono più duramente i nuclei familiari al di sotto della soglia di povertà, rappresentando quasi il 30% del reddito
Nel 2022, l’Istat documentava che in Italia 5,6 milioni di persone vivono in povertà assoluta e il 12% dei lavoratori italiani rientrava nella categoria di working poor, guadagnando meno di 11.500 euro netti all’anno. L’indice di povertà lavorativa per il 2024 segna in Italia un dato del 10,3% ovvero in diminuzione rispetto all’11,7% del 2021, ma lontano dal dato della Germania (6,4%) e dalla media europea del 2023 dell’8,3% (dati Eurostat). In Italia le spese abitative colpiscono più duramente i nuclei familiari al di sotto della soglia di povertà, rappresentando quasi il 30% del reddito, mentre per il resto della popolazione i costi abitativi rappresentano il 13,6% degli introiti totali. Nel resto d’Europa, i dati peggiori si registrano in Danimarca (57%) e in Grecia (62,4%).
In Europa un giovane su dieci è sopraffatto dai costi abitativi
Un’atra categoria presa in esame dal report è quella dei giovani: in Europa, un giovane su dieci (11,2%) è sopraffatto dai costi abitativi (2023). Nel nostro Paese la situazione per i giovani è più favorevole: solo il 4,3% lamenta un sovraccarico nelle spese di alloggio. Altre categorie fragili in àmbito abitativo e considerati nei dati europei sono gli stranieri e le persone con disabilità. In Italia uno straniero su cinque (20,6%), è sopraffatto dalle spese abitative, un dato al di sopra della media europea (19,2%) e di molto al di sopra della quota di cittadini non stranieri (4,7%). Nel 2023, una persona con disabilità su dieci (11,1%) in Europa è stata sopraffatta dai costi abitativi, +2,8% rispetto ai cittadini non disabili. Secondo l’Indice di esclusione abitativa, è in arretrato sul pagamento delle fatture relative ai costi abitativi il 6,9% della popolazione europea e il 16% di chi vive al di sotto della soglia di povertà. In Italia, il 4,1% della popolazione è in arretrato col pagamento delle utenze di casa nel 2023, percentuale che sale al 9,7% tra la popolazione in difficoltà economica.
In Italia, il 4,1% della popolazione è in arretrato col pagamento delle utenze di casa, percentuale che sale al 9,7% tra la popolazione in difficoltà economica
È sempre più complicato far fronte alle spese dell’abitare, in Italia come in Europa. Le cause sono da individuare sia nell’instabilità della situazione geopolitica internazionale, che influisce sui costi energetici e sulle economie dei singoli Stati, sia nel rialzo dei prezzi degli immobili e degli affitti, determinati dal turismo di massa degli affitti brevi e dalla conseguente gentrificazione dei centri urbani. Non da ultimo, il costo della vita non sempre è compatibile con i salari medi percepiti dai lavoratori. Le autorità nazionali possono incidere, se non in termini di economia mondiale, all’interno delle proprie politiche abitative, recuperando quello che un tempo era l’edilizia abitativa e destinata alle famiglie a basso reddito. Nel nostro Paese, siamo al di sopra della media europea per investimenti in edilizia popolare, con un valore del 7% sul Pil. Un valore dal quale partire per riscoprire l’importanza del diritto alla casa.

