Se la classe diventa flessibile, nuovi spazi e modelli didattici

Ripensare oggi la didattica non significa unicamente prevedere un piano di investimenti mirati alla digitalizzazione della scuola: il rinnovamento del sistema dell’istruzione non passa esclusivamente attraverso la rivoluzione tecnologica. Il processo di trasformazione può, altresì, essere meno invasivo e procurare quella implosione necessaria a scardinare pratiche ormai reiterate nel tempo e impresse nell’immaginario comune, a partire proprio dalla riorganizzazione degli spazi fisici della classe.

In molte scuole, di vario ordine e grado, si assiste a un progressivo sdoganamento dalla classica disposizione in aula, che vede il docente in cattedra e gli studenti, dalla parte opposta, organizzati in file. Tale distribuzione degli spazi si traduce nel consolidato modello della didattica frontale, che implicitamente oggettiva una situazione di subalternità tra insegnante e alunno, facendo del secondo una sorta di imbuto in cui versare contenuti; si perde, in tal senso, il valore insito nell’etimologia della parola educare, da intendere come un “trarre fuori” e non un “mettere dentro”.

Un ripensamento degli spazi può favorire il recupero di un rapporto educativo proficuo, basato sulla fiducia dello studente nei confronti dell’insegnante. Le soluzioni alternative, che rendono la linea di demarcazione tra i confini più flessibile, sono rappresentate dalla disposizione a ferro di cavallo, ad anfiteatro, fino alla creazione di piccoli agglomerati di banchi, 4 o 6, volti a favorire un approccio collaborativo non solo tra docente e alunni, ma soprattutto tra gli studenti stessi.

Quale che sia la soluzione considerata più idonea dall’insegnante, a seconda anche delle necessità presenti nelle classi, la nuova filosofia del concepimento degli spazi rappresenta una delle chiavi di volta per affrontare alcune criticità presenti nella normale prassi didattica, legate principalmente agli stimoli inibitori che caratterizzano gli alunni più timidi di fronte all’autorevolezza, e non di rado, all’autorità, esercitata dal docente.

Il concetto di filtro affettivo, elaborato da Stephen Krashen in ambito glottodidattico e in particolare nel processo di acquisizione di una L2 (lingua seconda), può essere esteso all’intero panorama didattico, in quanto definisce le «componenti emotive dell’apprendimento»,[1] che determino gli esiti del processo cognitivo. In particolare «questo “filtro” virtuale viene inibito o innalzato da alcuni fattori psico-affettivi, relativi alla motivazione, alla personalità, all’età, all’attenzione, all’empatia con l’interlocutore»[2]. Tenere basso il filtro affettivo, quindi, è fondamentale per permettere all’alunno di esprimere le proprie potenzialità e, contemporaneamente, diventa una strategia utile all’insegnante per attivare i meccanismi di elicitazione della conoscenza.

In questa nuova prospettiva cambia anche il profilo dell’insegante, che passa dall’indossare i panni di “oracolo” per farsi regista di un’azione corale.

In Italia, sebbene più lentamente rispetto ad altri paesi europei ed extraeuroperi, vi sono le prime avvisaglie di cambiamento, introdotte per lo più dagli insegnanti che autonomamente scelgono il tipo di organizzazione degli spazi più congeniale ai bisogni della classe.

Esempi più strutturati di questo nuovo orientamento provengono, invece, dalle scuole a metodo montessoriano e da quelle steineriane, in cui la progettazione del luogo fisico riveste primaria importanza ed è finalizzato allo sviluppo di determinate competenze.

La partita per il futuro della didattica, allora, si gioca sul piano dell’innovazione, che lungi dall’essere esclusivamente digitale, può reinventarsi combinando e sfruttando “le carte” già presenti sul tavolo.

[1] Pierangela Diadori, Insegnare italiano a stranieri, Milano, Le Monnier, 2015.

[2] Idem.

Ultime notizie
disinformazione
Informazione

Il virus della disinformazione una minaccia per l’Europa

La disinformazione è il tema del seminario svoltosi a Roma dal titolo “L'Europa alla sfida della disinformazione: #Giornalismo #IA #FakeNews” organizzato dall’Osservatorio TuttiMedia e dalla Rappresentanza in Italia della Commissione Europea.
di Massimiliano Cannata
disinformazione
europa
Europa

Europa: cinque grandi temi per un’Unione solidale, sociale e democratica

Una comunità aperta, solidale, sociale, incentrata sul benessere dei cittadini. Questa è l'Unione del futuro immaginata dal Laboratorio Europa dell'Eurispes.
di Gianluca Tornini
europa
equità di genere
Donne

Equità di genere e impresa, più donne ma non ai vertici

Gender equality, più donne nelle imprese ma ancora poche al vertice. E se il 2022 ha segnato la chiusura di 6000 imprese al femminile in Italia, si registra una significativa crescita delle imprese basate su innovazione e tecnologia a conduzione femminile.
di redazione
equità di genere
violenza di genere
Donne

8 Marzo, la violenza è una piaga che ostacola l’uguaglianza di genere

L’8 marzo, giornata internazionale della donna, è una data simbolica, che da un lato assume valenza per illuminare il percorso che ha...
di redazione
violenza di genere
padri separati
Società

Nuove povertà: una casa per i padri separati

I padri separati: a richio povertà Nonostante la legge obblighi entrambi i genitori a provvedere al sostentamento economico dei figli nati da una...
di redazione
padri separati
Italia Domani

REACT-EU e fondi europei: il rischio di definanziamento delle risorse

Il pacchetto REACT-EU (Recovery Assistance for Cohesion and the Territories of Europe), ricompreso nell’ambito dell’iniziativa Next Generation EU prevede un'integrazione di quasi 51 miliardi di euro a favore dei programmi della politica di coesione di tutti gli Stati membri rispetto alla precedente programmazione 2014-2020. Il rischio oggi è di definanziamento a causa della mancata spesa dei fondi disponibili.
di Claudia Bugno*
proteine vegetali
Food

Proteine vegetali, la nuova frontiera dei consumi alimentari

Le proteine vegetali non sono solo una moda passeggera: gli alimenti plant based sono acquistati abitualmente dal 54% dei consumatori, per un giro di affari che nel 2030 sarà, secondo le stime, di 25 miliardi di dollari.
di redazione
proteine vegetali
diversity&inclusion
Lavoro

Accoglienza alle diversità e inclusione partono anche dal luogo di lavoro

Diversity&Inclusion, il nuovo libro di Claudio Barnini racconta come un gruppo di aziende ha interpretato il tema della diversità e dell’inclusione sul posto di lavoro.
di redazione
diversity&inclusion
Friuli Venezia Giulia
Lavoro

Modello Friuli Venezia Giulia per un sistema di lavoro efficiente: superati gli obiettivi del PNRR

La Regione Friuli Venezia Giulia ha già raggiunto gli obiettivi nazionali ed europei del PNRR in materia di lavoro. Si può parlare di un vero e proprio “modello Friuli Venezia Giulia” che mette in primo piano la funzione dei Centri per l’Impiego e la sinergia tra pubblico e privato, tra lavoro, formazione e famiglia.
di Marco Ricceri*
Friuli Venezia Giulia
sabino cassese
Intervista

L’Italia disunita ha urgente bisogno di riforme: a colloquio con Sabino Cassese

Il Prof. Sabino Cassese, giurista ed ex ministro del Governo Ciampi, in occasione del suo ultimo saggio “Amministrare la nazione” analizza in un’intervista i temi delle riforme in Italia, della coesione territoriale e politica, della Pubblica amministrazione e della scarsa partecipazione alla politica attiva.
di Massimiliano Cannata
sabino cassese