Si dice che il vero talento fiorisca nella necessità di aggirare gli ostacoli, e che le opportunità siano l’altra faccia delle avversità. È quanto accaduto all’universo editoriale degli indipendenti negli ultimi mesi. Durante il lockdown, la chiusura forzata delle librerie ha rappresentato un duro colpo soprattutto per le realtà indipendenti, presìdi culturali già minati costantemente dai punti vendita di catena e da Amazon.
Il rischio era che, con la pandemia, le vendite online rosicchiassero l’esigua fetta di mercato riservata alle librerie fisiche. Ma tanti librai non si sono dati per vinti, si sono organizzati per consegnare i libri personalmente ai loro clienti, nelle grandi come nelle piccole città, e da quelle esperienze è nata Libri da Asporto, una network dove tutte le realtà indipendenti – ovvero editori e librai – si sono unite per facilitare gli acquisti presso le librerie del territorio, ed aggirare gli ostacoli imposti dalla pandemia.
Libri da Asporto non solo ha messo in comunicazione i lettori con i librai in un momento di isolamento forzato, ma col contributo degli editori ha abbattuto i costi di spedizione e agevolato gli acquisti da pare degli utenti. L’esperimento è stato positivo, ha permesso ai librai di continuare a fare il proprio lavoro soprattutto perché hanno mantenuto il loro indispensabile valore aggiunto, quello di accompagnare il lettore in una esperienza di lettura, cosa che il supermercato del libro non potrà mai offrire. La consapevolezza di questo valore e il consenso da parte di tanti lettori sono stati la spinta per creare una piattaforma di e-commerce in grado di coinvolgere le realtà editoriali indipendenti in maniera duratura e alternativa.
Nasce così Bookdealer, una vetrina virtuale che riunisce le librerie indipendenti nel primo sito di e-commerce dedicato unica, valida, alternativa ai grandi store online. Bookdealer dà la possibilità di conoscere la storia di una libreria, ritrovarne il calore e i consigli, scegliere tra i cataloghi selezionati e acquistare libri nel pieno rispetto della filiera indipendente. Ciò significa che anche l’e-commerce può favorire la bibliodiversità e la sopravvivenza di librerie che vivificano e sostengono il tessuto culturale in città come in provincia. E, cosa ancora più importante, è finalmente possibile comprare online in modo etico, nel rispetto dei lavoratori e delle realtà locali, a differenza di quanto proposto dai colossi della vendita online. L’iniziativa permette anche di raggiungere tante zone d’Italia che sono ancora tagliate fuori dal circuito dell’editoria indipendente, e che magari hanno solo un megastore di riferimento privo di qualsiasi attenzione al lettore o di alternativa all’egemonia dei grandi gruppi editoriali.
Le iniziative a sostegno delle librerie non sono mancate, come in Italia, nel resto del mondo. Negli Stati Uniti era partita già a gennaio la piattaforma online Bookshop.org, che riunisce le librerie indipendenti; l’idea è stata definita rivoluzionaria, in grado di intaccare il regno assoluto di Amazon, al punto da sbarcare, recentemente, anche nel Regno Unito. L’app cinese Meituan Dianping, che consegna cibo a domicilio, ha messo a disposizione delle librerie, gratuitamente, il proprio servizio di delivery, mentre la sindaca di Parigi, Anne Hidalgo, ha chiesto ai parigini di non acquistare libri su Amazon, in quanto «significa la morte delle nostre librerie e della nostra vita di quartiere». Quello che si temeva fosse il colpo di grazia alle librerie, provate da anni di concorrenza sleale e tribolazioni, sembra aver preso la forma di una grande spinta verso il futuro.