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Intelligence italiana, adattarsi alle trasformazioni del mondo contemporaneo

di
redazione

All’intensificarsi della complessità delle società moderne, anche l’Intelligence italiana ha dovuto adattarsi e trasformarsi, evolvendo le proprie attività per far fronte a minacce sempre più sofisticate che richiedono il ricorso anche a strumenti avanzati di raccolta informativa e analisi. Pilastro di questo operato è la legge 3 agosto 2007, n.124, che disciplina l’attività dell’intero Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica. Nel periodo più recente il lavoro dell’Intelligence si è concentrato su fenomeni di minaccia multiformi tra i quali gli attacchi sempre più pericolosi alle fondamenta delle democrazie liberali, la crescente instabilità alle porte dell’Europa, il conflitto russo-ucraino, la guerra in Medio Oriente, la minaccia jihadista, i mercati globali delle materie prime e, in tale contesto, la tutela degli assetti strategici nazionali, i trend demografici e migratori, le sfide poste dagli squilibri socio-economici e dal cambiamento climatico.

L’impegno contro il cambiamento climatico e la minaccia biologica 

Il cambiamento climatico rappresenta la principale minaccia ambientale, con una prospettiva di impatto crescente, non solo dal punto di vista ambientale, ma anche soprattutto da quello socio-economico. L’individuazione precoce di attività disfunzionali e di azioni ostili ai processi di decarbonizzazione del settore industriale e al sostegno alle nuove tecnologie verdi costituiscono un’esigenza inderogabile per gli interessi da tutelare e per l’impatto che possono avere sulla Sicurezza Nazionale. L’azione dell’Intelligence volta alla tutela della salute pubblica riguarda specifiche attività di individuazione precoce di minacce di origine biologica, ovvero di osservazione di rischi esistenti o emergenti di epidemie o pandemie da zoonosi. Pertanto, la ricerca informativa risulta essere strumento prezioso per la valutazione dei rischi legati alla diffusione di agenti biologici pericolosi per la sicurezza nazionale sotto il profilo non solo sanitario, ma anche economico, sociale e ambientale.

La collaborazione internazionale, strumento imprescindibile per l’Intelligence

La collaborazione internazionale è strumento imprescindibile per perfezionare le manovre info-operative delle Agenzie d’Intelligence, attraverso uno scambio continuo e proficuo con qualificati Servizi Collegati Esteri, con i quali le Agenzie interagiscono su base bilaterale o nell’ambito di consessi multilaterali. Si tratta di un’attività delicata, poiché gli scenari di contesto non sempre rendono agevole una pianificazione che vada oltre il breve periodo e, quindi, l’individuazione di alleati affidabili. Il ruolo dell’Intelligence assume crescente importanza nella promozione dell’industria nazionale e del Made in Italy. Le Agenzie d’Intelligence coltivano interazioni istituzionali con personalità e associazioni di riferimento del settore privato e dell’imprenditoria italiana, utili ad individuare opportunità di raccolta informativa e di supporto all’estero del sistema-Paese.

Golden Power: lo scudo di protezione strategica degli interessi nazionali

Con il decreto legge 21/2012 è stato introdotto in Italia un meccanismo di controllo, comunemente noto come “golden power”, in base al quale la Presidenza del Consiglio dei Ministri può esercitare poteri speciali in relazione a investimenti in aziende nazionali attive in settori strategici, in àmbito della difesa e sicurezza nazionale, energia, trasporti e telecomunicazioni, allorché dette operazioni possano costituire una minaccia di grave pregiudizio agli interessi pubblici nazionali. In tale àmbito, gli Organismi di Informazione e Sicurezza forniscono un rilevante supporto tecnico-giuridico nelle istruttorie golden power, anche attraverso gli elementi informativi a disposizione, al fine di consentire una compiuta valutazione circa i possibili pregiudizi per la sicurezza nazionale derivanti dalle operazioni sottoposte al vaglio del Governo.

Nuove tecnologie e implementazione e sviluppo delle capacità nel settore dell’Intelligenza artificiale

L’utilizzo dell’IA rappresenta un’opportunità e allo stesso tempo una sfida per l’Intelligence nazionale, chiamata a integrare sempre più strategicamente questa tecnologia nell’ambito della propria attività info-operativa. Uno dei settori di più rapido impiego dell’IA è quello delle informazioni provenienti dall’osservazione della Terra attraverso i satelliti in cui l’IA rappresenta una rapida soluzione per l’identificazione delle potenziali minacce rilevate. A queste potenzialità si associano, inevitabilmente, crescenti preoccupazioni relative alla sicurezza.

La Relazione dell’Intelligence: come cambia il Rapporto annuale

La legge 124/2007 prevede all’art. 38 che il Governo trasmetta ogni anno al Parlamento una relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza e sui risultati ottenuti. L’impianto “moderno” del volume, e la sua correlata versione digitale, si sono allontanate dal semplice resoconto delle attività svolte dall’Intelligence, volvendo verso l’analisi strategica degli scenari e delle sfide alla sicurezza nazionale all’interno dei quali hanno operato gli Organismi informativi. Le procedure di reclutamento degli Organismi di Informazione si inquadrano in una pianificazione reclutativa, elaborata tenuto conto delle disponibilità finanziarie e dei prioritari fabbisogni assunzionali. L’insorgenza di nuove minacce derivanti dal mutato quadro geostrategico e dal progresso tecnologico ha imposto negli ultimi anni la necessità di dotarsi di figure professionali munite di competenze sempre più specialistiche, ad esempio, nei settori emergenti dell’AI, del machine learning, dell’analisi dei big data, della green economy e della space economy. Formazione e addestramento degli appartenenti agli Organismi informativi e promozione della cultura della sicurezza trovano un centro di riferimento unitario nella Scuola di formazione del Sistema di informazione per la sicurezza della Repubblica. Istituita con la riforma del 2007, la Scuola si sta negli anni sviluppando come un vero e proprio Campus, per garantire, anche attraverso la residenzialità delle attività, che i frequentatori dei corsi acquisiscano, oltre a saperi, abilità e competenze, anche una condivisa identità professionale e senso di appartenenza.

La comunicazione istituzionale dell’Intelligence italiana nella complessità mediatica

In un contesto mediatico sempre più complesso e competitivo, la riservatezza necessaria all’operato degli Organismi informativi viene di frequente strumentalizzata come “mancanza di trasparenza”. Da qui la rilevanza attribuita alla comunicazione istituzionale, sia per informare correttamente, sia per evitare che il “doveroso silenzio” imposto all’attività d’Intelligence possa alimentare il sospetto e la sfiducia nei confronti dell’Istituzione. Ne sono un esempio le iniziative di comunicazione istituzionale promosse di recente, quali, per citarne alcune: il nuovo portale istituzionale, il nuovo format di presentazione della “Relazione annuale al Parlamento” con il coinvolgimento degli operatori dei media; il rilancio di GNOSIS, rivista italiana d’Intelligence.

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