Misure fiscali: tutte le novità per il 2019. La guida per orientarsi

Una web tax al 3% sui servizi digitali delle grandi imprese, con lo scopo principale di tassare le vendite online delle multinazionali. Ma sono molte le misure fiscali introdotte con la legge di Bilancio.

Gli interventi principali
I principali interventi recati dalla legge di bilancio 2019 in ambito fiscale riguardano:

  • L’estensione del “regime dei minimi”, con cui si introduce, per l’accesso al regime agevolato con aliquota al 15%, un’unica soglia di ricavi e compensi, più elevata rispetto al passato, pari ad € 65.000 euro, indipendentemente dall’attività esercitata.
  • Un’imposta sostitutiva sui compensi derivanti dalle attività di lezioni private e ripetizioni. Dal 2019 i compensi percepiti per attività di lezioni private e ripetizioni, esercitata da docenti titolari di cattedre nelle scuole di ogni ordine e grado, sono soggetti a un’imposta sostitutiva delle imposte sui redditi con aliquota pari al 15%.
  • Un’imposta sostitutiva per imprenditori individuali ed esercenti arti e professioni. Dal 2020 le persone fisiche che esercitano attività di impresa o di lavoro autonomo potranno optare per la tassazione dei relativi redditi, con l’applicazione di una flat tax del 20%, qualora abbiano percepito nell’anno ricavi o compensi compresi tra 65.001 e 100.000 € annui. Analogamente al regime forfettario questi contribuenti saranno esonerati dall’IVA (per questi il regime parte dal 2020, poiché nel frattempo bisogna ottenere apposita deroga IVA dalla UE);
  • Una flat tax al 7% per i pensionati esteri che tornano in Italia per risiedere nei piccoli comuni del Mezzogiorno; si tratta di una tassazione agevolata sulla scia del modello Portogallo, per incentivare il rimpatrio degli italiani.
  • Si riconosce ai soggetti IRPEF, che svolgono attività di impresa, a prescindere dal tipo di contabilità adottato, la possibilità di riportare in avanti in modo illimitato le perdite nell’ambito della determinazione del reddito d’impresa in misura non superiore all’80% del reddito imponibile.
  • Si prevede una tassazione agevolata degli utili reinvestiti per l’acquisto di beni materiali strumentali nuovi e per l’incremento dell’occupazione. In particolare, vi sarà una tassazione agevolata di 9 punti percentuali (quindi aliquota IRES al 15%) della quota degli utili reinvestiti in azienda destinati a incremento degli investimenti (ad esclusione degli immobili e veicoli non strumentali) e a incremento occupazionale (tempo indeterminato e tempo determinato). Il regime agevolativo sarà applicato anche agli imprenditori individuali, alle società in nome collettivo e in accomàndita semplice in contabilità ordinaria, e, più in generale, ai soggetti IRPEF in regime d’impresa. In questo caso, si avrà la riduzione, a partire da quella più elevata, delle aliquote IRPEF di 9 punti percentuali.
  • Si prevede una cedolare secca sul reddito da locazione di immobili ad uso commerciale. Si dispone infatti, per i nuovi contratti stipulati nel 2019 da persone fisiche al di fuori dell’esercizio di un’attività di impresa, o di arti e professioni, l’estensione della cedolare secca al 21% per i redditi da locazione degli immobili classificati C/1, di superficie fino a 600 mq. È prevista una clausola antielusiva, per cui il regime opzionale della cedolare secca non troverà applicazione per i contratti stipulati nell’anno 2019 qualora ad una certa data risulti già in essere un precedente contratto tra i medesimi soggetti e per lo stesso immobile.
  • Si proroga e rimodula l’iper ammortamento. Al fine di favorire processi di trasformazione tecnologica e digitale in chiave Industria 4.0, si prevede infatti:
    – la proroga dell’iper ammortamento sugli investimenti in beni materiali strumentali nuovi destinati a strutture produttive situate nel territorio dello Stato effettuati entro il 31 dicembre 2019, ovvero fino al 31 dicembre 2020, a condizione che entro la data del 31 dicembre 2019 l’ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20% del costo di acquisizione;
    – una rimodulazione dell’intensità del beneficio in maniera decrescente, in funzione di predeterminati volumi di investimenti;
    – la proroga, per i soggetti che fruiscono dell’iper ammortamento, della maggiorazione, nella misura del 40%, del costo di acquisizione dei beni immateriali (software) funzionali alla trasformazione tecnologica in chiave Industria 4.0.
  • Si rinnova l’“ecobonus”, prevedendo la proroga, per l’anno 2019, delle detrazioni, al 50% e al 65%, spettanti per le spese sostenute per gli interventi di efficienza energetica, ristrutturazione edilizia, per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici e relativi alla sistemazione a verde.
  • Tra le detrazioni fiscali prorogate con la Legge di Bilancio 2019 vi sono anche il “bonus mobili”, con la detrazione del 50% delle spese sostenute per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici nuovi e il bonus ristrutturazioni, con la detrazione del 50% sulle ristrutturazioni edilizie.
  • Si disciplina la rivalutazione di terreni e partecipazioni, per cui i titolari di terreni a destinazione agricola o edificatoria e di partecipazioni in società non quotate, posseduti alla data del 1° gennaio 2019, potranno rideterminare il costo o valore di acquisto di quei beni, pagando, entro il successivo 30 giugno, un’imposta sostitutiva dell’8%, calcolata sul valore risultante da una perizia giurata. Il pagamento potrà anche essere dilazionato in tre rate annuali di pari importo, con applicazione di interessi al tasso del 3% annuo.

Misure per i contribuenti in difficoltà
Non bisogna infine dimenticare le misure previste per i contribuenti in difficoltà economica, con tre aliquote al 16%, 20% e 35% per il pagamento dei debiti che variano a seconda dell’Isee fino a un valore massimo di 20.000 euro. La sanatoria con il meccanismo del ‘saldo e stralcio’ per le cartelle esattoriali emesse fra il 2000 e il 2017 è una delle ultime novità della manovra. Per accedere al mini condono il contribuente deve aver presentato la dichiarazione dei redditi anche se le relative imposte non sono state pagate. Questa volta per accedere al mini condono bisognerà presentare il modello Isee 2019. Infatti in base al modello Isee sono stati previsti tre scaglioni di reddito, ognuno con un’aliquota differenti. Fino a 8.500 euro si pagherà il 16% del debito totale, compreso di sanzioni, interessi e quota capitale. Fra 8.501 e 12.500 euro il 20%, e tra 12.501 e 20.000 la cifra da versare si attesta sul 35%. Bisogna aggiungere a tale cifre l’intera somma dell’aggio maturato dagli agenti esattoriali e gli eventuali interessi sulle somme rateizzate, pari al 2% all’anno. Invece per le società in liquidazione si pagherà un’aliquota del 10%.

Il Terzo Settore, via l’aliquota agevolata
Vi sono però anche notizie meno buone (almeno per i contribuenti). Il Senato ha infatti abrogato la misura che prevedeva la riduzione alla metà dell’Ires per gli enti del Terzo Settore. Di conseguenza dal 1° gennaio 2019 l’aliquota agevolata al 12% raddoppierà al 24%. Il Governo comunque ha già detto che intende ritornare sulla decisione (non però in sede di approvazione della legge di bilancio, per mancanza di tempi “tecnici”).
Viene inoltre abrogato l’IRI e l’ACE. L’Imposta sul Reddito d’Impresa (IRI) doveva essere un’imposizione proporzionale e separata del reddito d’impresa, applicabile su opzione, nella misura del 24% sugli utili reinvestiti in azienda, dalle imprese individuali, società di persone, nonché Srl a ristretta base proprietaria, in contabilità ordinaria. Tale regime opzionale, viene ora abrogato. Si stabilisce poi anche l’abolizione della normativa in materia di aiuto alla crescita economica (ACE), prevedendo comunque la possibilità di utilizzare le eccedenze ACE pregresse.

Giochi e tabacchi
Quanto al settore giochi, a partire dal 1° gennaio 2019, si prevede l’incremento dello 0,5% sull’aliquota del prelievo erariale unico (PREU), applicata alla raccolta di gioco praticato mediante gli apparecchi da divertimento new slot (o AWP, Amusement With Prizes) e video lotteries (o VLT, Video Lottery Terminal). Il PREU sarà quindi pari, rispettivamente, a 20,10% e a 7,15% (attualmente è pari a 19,6% e 6,65%).
Infine, quanto alla tassazione dei tabacchi, si apportano alcune modifiche all’attuale struttura dell’accisa, applicata ai tabacchi lavorati. Per le sigarette, tenuto conto del fatto che l’accisa è di tipo misto, in quanto include una componente specifica e una ad valorem, la norma prevede l’aumento sia della componente specifica dal 10,5 % all’11%, sia dell’aliquota di base dal 59,1% al 59,5%. Per i sigari e il tabacco trinciato, si prevede l’aumento dell’accisa minima e dell’aliquota di base dal 23% al 23,5%. Per le sigarette, inoltre, bisogna considerare che è fissato un onere fiscale minimo (accisa + Iva, applicato ai prezzi di vendita per i quali la somma dell’imposta sul valore aggiunto e dell’accisa globale risulti inferiore al medesimo onere), attualmente di euro 175,54/kg convenzionale (n. 1.000 sigarette), corrispondente a circa il 95,22% della fiscalità complessiva gravante sul prezzo medio ponderato. Viene dunque altresì previsto l’aumento di detto onere fiscale minimo da 175,54/kg a 180,14/kg convenzionale, in modo da mantenere inalterata la citata percentuale del 95,22% dell’accisa globale e dell’Iva gravanti sul PMP (prezzo medio ponderato), come fissata nella norma attualmente vigente. A partire dal 2020, la norma consente inoltre di rideterminare l’onere fiscale minimo, mantenendo inalterato il rapporto tra questo e la fiscalità complessiva.

Vi sono poi, naturalmente, molte altre misure di dettaglio, ma quelle sopra indicate sono senz’altro quelle di impatto più rilevante.
In conclusione, una legge di bilancio molto “travagliata”, nata in un contesto politico molto complesso (in particolare sul fronte del contraddittorio comunitario), che introduce alcune buone misure sul fronte del rapporto Fisco/contribuenti, fermandosi però, presumibilmente per motivi di bilancio, dal portare a compimento riforme più strutturali di cui ancora il Paese ha bisogno: dalla riforma del processo tributario, ad una flat tax più “estesa”, a misure antievasione di maggiore efficacia.

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