Porto di Gioia Tauro, superare la burocrazia per un nuovo sviluppo. Intervista al Commissario dell’Autorità portuale, Andrea Agostinelli

 

Nella rubrica “Il punto a Mezzogiorno” il magazine online dell’Eurispes raccoglie esperienze, storie e testimonianze positive che emergono da Sud e che in un momento così difficile per il Paese possono rappresentare un modello di buone pratiche e offrire una narrazione diversa dei territori del nostro Meridione.

Abbiamo quindi raggiunto il Comandante Andrea Agostinelli, Commissario straordinario per l’Autorità Portuale di Gioia Tauro, per raccogliere la sua testimonianza e raccontare il lavoro dell’Autorità.

 

Ammiraglio, durante la Sua gestione il porto di Gioia Tauro è cresciuto costantemente e Lei ha espresso particolare soddisfazione per l’apertura del collegamento ferroviario, ha dichiarato più volte di voler puntare sulle attività da avviare nel retroporto anche per diversificare i servizi e le attività. Quali saranno gli obiettivi e le principali ricadute di queste due scommesse?

La scommessa sul retroporto è intimamente legata allo sviluppo della Zona Economica Speciale (ZES) a cui l’Autorità Portuale di Gioia Tauro sta collaborando in stretto raccordo con il Commissario straordinario del comitato di indirizzo della ZES Calabria, vale a dire la Professoressa Nisticò. La Prof.ssa Nisticò è stata anche recentemente in visita al porto di Gioia Tauro, e sta proseguendo con un tour di incontri con le categorie, con la Confindustria, con i sindacati, per vedere cosa è veramente necessario questa Zona Economica Speciale. Quello della ferrovia è stato un grande risultato. Certamente l’obiettivo finale sarebbe quello di aprire in Calabria, nel retroporto di Gioia Tauro, i contenitori in arrivo nel porto, e non solo farli ripartire, vuoi con le navi, vuoi via ferrovia. Aprire i contenitori significa realizzare un polo industriale-commerciale a Gioia Tauro. E, questo, con una ZES pienamente operativa, credo che sarà il prossimo, grande obiettivo.

 

In particolare, nell’ultimo anno, sono stati avviati importanti lavori e notevoli investimenti sul porto di Gioia Tauro. Si può guardare, quindi, con ottimismo al futuro del porto di Gioia Tauro? E da Ammiraglio e “uomo di mare” Le chiedo: che cosa vede all’orizzonte?

Devo essere ottimista, anche se poi magari caratterialmente non lo sono poi così tanto. Lei citava i lavori della banchina di Ponente e la realizzazione di un polo per la cantieristica e per le riparazioni navali che rimane il sogno di questa Autorità Portuale: un sogno che, gradatamente, si va realizzando. Ma vorrei anche sottolineare le immense e ricorrenti difficoltà e gli ostacoli burocratici che si frappongono – dalla ideazione alla realizzazione – di una infrastruttura, oggi, in Italia. Quindi sarà una lunga guerra; un percorso che ci porterà alla configurazione di un porto diverso da quello che è oggi Gioia Tauro.

 

Ha citato, tra le maggiori difficoltà, l’apparato burocratico e tutta la macchina della Pubblica amministrazione che segue, o dovrebbe seguire, le attività e lo sviluppo di questo Porto. Quali sono stati i principali successi della Sua gestione?

Non so se otterrò questo successo; però, dopo un commissariamento lungo 5 anni, l’obiettivo è quello di creare una coscienza. La Calabria, la società civile calabrese, deve sapere, deve conoscere pregi e difetti del porto di Gioia Tauro, che è un Hub di trasbordo, ma noi contiamo che diventi anche un porto gateway con il collegamento ferroviario di cui si parlava. Ecco, la coscienza e la costituzione di una comunità portuale è certamente un grande obiettivo. Tra l’altro una comunità portuale non esisteva, perché questo porto è stato costruito in maniera artificiale in una zona rurale, in una zona agricola, quindi senza una tradizione. Tradizione che invece possono vantare i porti storici del Centro e del Nord Italia. La costituzione di questa coscienza e di una comunità portuale potrebbero essere, quindi, un risultato molto significativo.

 

C’è qualcosa che avrebbe voluto fare che non è riuscito a realizzare, almeno finora?

Devo dire la verità, con le immense difficoltà che le citavo, abbiamo progettato e realizzato alcune opere: non solo il gateway ferroviario all’interno del porto di Gioia Tauro, ma abbiamo avanzato fasi di progettazione anche negli altri porti di Corigliano e di Crotone. Infrastrutture sulle quali mi vorrei soffermare più a lungo, perché i porti della Regione (Corigliano e Crotone) sono stati, indubbiamente, dimenticati da questa Autorità Portuale, per una serie di motivi. È inutile che accenni alla gravissima crisi del porto di Gioia Tauro, che ha attanagliato i traffici del porto nell’ultimo decennio e che ha costretto una Autorità Portuale così piccola, e così sprovvista di risorse organiche, ad interessarsi unicamente di questo porto. Il nostro focus era la risoluzione della crisi di questo porto; credo che siamo debitori nei confronti dei porti di Corigliano e di Crotone di analoga attenzione, e questo sarà l’obiettivo dell’Autorità portuale (o dell’Autorità di Sistema portuale) quando arriverà la governance nei prossimi anni.

 

A livello competitivo conta molto, nell’epoca in cui viviamo, caratterizzata dalla comunicazione e dai mezzi di comunicazione, la reputation. Leggiamo, quasi quotidianamente, notizie di cronaca legate a sequestri di armi o di droga presso lo scalo di Gioia Tauro. Può darci buone notizie che smentiscano la cronaca quotidiana?

Che il porto di Gioia Tauro goda di una pessima reputation è un fatto assodato. La stessa Autorità Portuale spende ingenti somme di denaro nella sicurezza e nell’ausilio alle Forze dell’ordine, alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, oltre che nella lotta contro il narcotraffico e nella protezione esterna dell’area e del compound portuale. Tutto ciò, però, non significa che questo fatto debba diventare una vulgata. Sono contrario a reputare il porto di Gioia Tauro come “il porto della ‘Ndrangheta” o come “il porto della cocaina”. Certamente ne viene scoperta in grande quantità a Gioia Tauro grazie alla bravura e all’intelligence della Guardia di Finanza e dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, ma non credo che traffici di sostanze stupefacenti illeciti non avvengano in altri porti nazionali e internazionali. Il buono di questo porto sono le straordinarie capacità tecnico-nautiche che consentono l’arrivo delle più grandi unità mercantili del mondo (e di questo vado orgoglioso). Per quanto riguarda i fattori negativi io sono anche un Commissario “Istituzionale”, quindi abbiamo messo la legalità al primo posto, ancora prima di risolvere la crisi economica dei traffici.

 

Dopo quasi sei anni, secondo Lei, non sarebbe auspicabile una Authority ordinaria, con un management competente capace di programmare le attività del porto con continuità e con una visione di medio-lungo periodo? Che cosa potrebbe fare di più e meglio rispetto alla sua gestione?

Quando ero Commissario abbiamo fatto le stesse cose che una gestione presidenziale avrebbe fatto nell’emergenza della crisi cui le accennavo, e nel processo di sviluppo e di rilancio che auspichiamo per questo porto e per la portualità calabrese. Quanto al resto, ha perfettamente ragione, sono il primo a sollecitare il Governo a dare una governance al porto di Gioia Tauro e alla portualità calabrese. La famosa Autorità di Sistema del basso Tirreno e dello Ionio che non è mai stata istituita. È il momento di farlo ora, dopo cinque anni faticosissimi. Anche perché, dopo cinque anni e mezzo, la figura del Commissario in Calabria perde un pezzo della sua legittimazione e, quindi, credo che sia venuto il momento per definire una governance definitiva, che abbia una visione strategica delle problematiche della portualità calabrese dei prossimi anni.

 

*Maurizio Lovecchio è Direttore della sede Eurispes della Calabria.

 

Ultime notizie
corse
Intervista

L’insularità possibile: il caso Corsica. Intervista a Marie-Antoinette Maupertuis, Presidente dell’Assemblea corsa

La Corsica è uno dei modelli europei in merito all’insularità e alle iniziative intraprese per favorire la coesione territoriale e l’autonomia fiscale necessaria per l’economia corsa, dinamica ma gravata da una “crescita depauperante”. Ne parliamo con l’Onorevole Marie-Antoinette Maupertuis, economista e Presidente dell’Assemblea della Corsica.
di Daniela Pappadà
corse
corse
Osservatori

Insularité possible: le cas de la Corse. Entretien avec Marie-Antoinette Maupertuis, Présidente de l’Assemblée de Corse

Insularité possible: entretien avec l’Honorable Marie-Antoniette Maupertuis, Presidente de l’Assemblee de Corse.
di Daniela Pappadà
corse
intelligenza
Intervista

Intelligenza artificiale e regole: serve un impegno dell’Unione sui diritti sostanziali

Intelligenza artificiale e diritto, ne parliamo con Giusella Finocchiaro, Professoressa ordinaria di diritto privato e diritto di Internet all’Università di Bologna. Per non cadere in un rischioso processo di “burocratizzazione digitale” bisogna partire da elementi culturali prima che giuridici, senza perdere di vista i princìpi.
di Massimiliano Cannata
intelligenza
Sicurezza

Tecnologia, sicurezza e istruzione: intervista a Nunzia Ciardi, Vice Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale

La tecnologia è entrata di forza nella scuola grazie alla DAD, che in pandemia ha permesso a milioni di studenti di seguire le lezioni da casa. Bisogna continuare su questa strada e sfruttare le potenzialità offerte dalla tecnologia in àmbito scolastico e formativo secondo la dott.ssa Nunzia Ciardi, Vice Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.
di Massimiliano Cannata
scuole italiane
Immigrazione

Scuola e cittadini italiani di domani

La questione della presenza degli stranieri nelle scuole implica un’ambivalenza di obiettivi: migliorare la qualità dell’istruzione a prescindere dalla discendenza, oppure comprimere il diritto costituzionale all’apprendimento. La scuola deve avere una funzione di istruzione e integrazione sociale.
di Angelo Perrone*
scuole italiane
insularità
Intervista

Insularità e perifericità: costi e correttivi nell’intervista al Prof. Francesco Pigliaru

L’insularità si lega spesso all’idea di una compensazione economica, ma bisogna distinguere tra condizioni di prima e seconda natura legate all’insularità, come spiega il Prof. Francesco Pigliaru nell’intervista dedicata al tema delle isole e della continuità territoriale.
di redazione
insularità
insularità
Intervista

Il diritto costituzionale all’insularità: intervista al Prof. Tommaso Edoardo Frosini

Il professor Tommaso Edoardo Frosini, Ordinario di diritto pubblico comparato nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, evidenzia le attinenze tra diritto costituzionale all'insularità e uguaglianza, così come sancito dalla nostra Costituzione, e individua trasporti e digitale come i settori nei quali investire per le isole.
di redazione
insularità
medici
Sanità

Sanità a rischio, pesa la carenza di medici e l’assenza di chirurghi

Sanità a rischio: dalla carenza di medici all’assenza di chirurghi. Questo sarà il prossimo futuro senza una programmazione “a monte”, e l’aumento dei posti in Scuola di Specializzazione non è sufficiente a risolvere la carenza di personale medico.
di ROCCO LEGGIERI*
medici
l'algoritmo d'oro e la torre di babele
Diritto

L’algoritmo d’oro e la torre di Babele

“L’algoritmo d’oro e la torre di Babele” di Caterina e Giovanni Maria Flick è un saggio sugli effetti della tecnologia sulla nostra civiltà, con un invito alla conservazione dell’umano e alla sua conciliazione con il progresso tecnologico.
di Ilaria tirelli
l'algoritmo d'oro e la torre di babele
Istruzione

Scuola, più fondi e voglia di futuro: intervista a Ivana Calabrese

Nell’àmbito del Secondo Rapporto su Scuola e Università dell’Eurispes, dialoghiamo con Ivana Calabrese di Ashoka sul tema dell’Istruzione in Italia, ma innanzitutto sul futuro di una istituzione che passa attraverso docenti capaci e fondi per l’innovazione.
di Massimiliano Cannata