HomeCriminalità e contrastoIl Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri

Il Raggruppamento Operativo Speciale dei Carabinieri

di
redazione

Il Raggruppamento Operativo Speciale (ROS) è stato istituito nel 1990 per contrastare più efficacemente il fenomeno mafioso in forte espansione. Nello stesso periodo vennero istituite le Procure Distrettuali Antimafia e la Procura Nazionale Antimafia che dovevano interessarsi, in via esclusiva, del contrasto alla criminalità mafiosa. A seguito della proliferazione di cellule terroristiche, la struttura originaria del Nucleo Speciale venne nel tempo ampliata, con la costituzione delle Sezioni Speciali Anticrimine e l’istituzione delle prime unità di analisi dedicate allo studio del fenomeno a sostegno del decisore operativo e di quello strategico.

I ROS sono articolati in 12 Reparti Anticrimine a Bari, Bologna, Cagliari, Catanzaro, Firenze, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Reggio Calabria, Roma e Torino

Oggi il ROS è articolato su una struttura centrale e una periferica ed è comandato da un Generale di Divisione/Brigata, che si avvale del Vice Comandante, col grado di Colonnello, responsabile del Servizio Centrale di Polizia Giudiziaria a livello nazionale. Nei ROS operano con competenza nazionale: il Reparto Antiterrorismo; Reparto Indagini Tecniche, che garantisce la ricerca e la sperimentazione dei supporti tecnici alle investigazioni; Reparto Indagini Telematiche; Reparto Crimini Violenti, istituito nel 2011. Alle dirette dipendenze del Vice Comandante, oltre che le articolazioni periferiche, sono posti i 4 Reparti del Servizio Centrale di Polizia Giudiziaria. La struttura anticrimine periferica è articolata in 12 Reparti Anticrimine di maggiori dimensioni (Bari, Bologna, Cagliari, Catanzaro, Firenze, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Reggio Calabria, Roma e Torino) e 14 Sezioni Anticrimine, collocati in sede di Distretto di Corte di Appello.

I tre pilastri del “Metodo Anticrimine” contro criminalità organizzata, eversione e terrorismo 

Il Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri ha una peculiarità che lo rende unico nel panorama istituzionale in quanto ha competenze nel contrasto di fenomeni legati alle manifestazioni dell’eversione e del terrorismo interno ed internazionale e della criminalità organizzata. In questo ultimo caso, ci si riferisce ai fenomeni mafioso, con particolare riferimento alle mafie storiche; di matrice etnica operante con metodo mafioso; non mafioso, ma con elevata strutturazione e organizzazione. L’alto Ufficiale, all’interno del contrasto del terrorismo, aveva elaborato un proprio modello operativo, il “metodo anticrimine” che si fondava su tre pilastri: studio dei fenomeni, investigazioni secondo innovative metodologie ed evoluto supporto tecnologico. La logica sottostante a questa metodologia era quella che la conoscenza del fenomeno da contrastare doveva precedere l’azione investigativa per correttamente orientarla. Il metodo anticrimine, che contribuì agli inizi degli anni Ottanta alla disarticolazione dei più importanti gruppi terroristici attivi in Italia, venne, in seguito, adottato per il contrasto alla criminalità organizzata di tipo mafioso. Oggi, il “metodo anticrimine”, che costituisce la base dottrinale dell’azione del Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri, pur rimanendo immutato nel suo nucleo centrale, è oggetto di costante affinamento ed aggiornamento per renderlo sempre aderente al mutare della minaccia terroristica e della criminalità mafiosa.

Le principali attività concluse dal ROS: smantellare la rete di protezione di latitanti come Messina Denaro e Riina

Il ROS, nella sua azione di contrasto alla criminalità organizzata, ha sempre dedicato particolare attenzione alla ricerca dei latitanti di maggiore pericolosità attraverso lo smantellamento degli apparati di protezione e dei relativi circuiti finanziari di sostentamento. Dalla sua costituzione, il ROS ha localizzato e catturato, in Italia e all’estero, numerosissimi latitanti tra cui Salvatore Riina (1993) e Matteo Messina Denaro (2023). Tra le attività di contrasto all’eversione e al terrorismo, si evidenziano le indagini Al Muharib (2022), Khatir (2022), Reazione (2023) che ha portato all’arresto di 4 soggetti indagati per associazione con finalità di eversione dell’ordine democratico e riorganizzazione del disciolto partito fascista. Infine, per quanto concerne i crimini particolarmente efferati, dal 2011, anno di costituzione, il Reparto Crimini Violenti del Raggruppamento Operativo Speciale Carabinieri ha sviluppato numerosissime indagini tra cui quelle relative all’attentato dinamitardo all’Istituto Scolastico “Morvillo-Falcone” di Brindisi del 2012, e la cosiddetta “Strage di San Marco in Lamis” (FG), del 2017.

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