L’International Council of Museums (ICOM) definisce il museo come «un’istituzione permanente senza scopo di lucro e al servizio della società, che compie ricerche, colleziona, conserva, interpreta ed espone il patrimonio culturale, materiale e immateriale. Aperti al pubblico, accessibili e inclusivi, i musei promuovono la diversità e la sostenibilità. Operano e comunicano in modo etico e professionale e con la partecipazione delle comunità, offrendo esperienze diversificate per l’educazione, il piacere, la riflessione e la condivisione di conoscenze».
I musei come motori di sviluppo sociale e territoriale
Il museo è un attivatore di ricerca e sviluppo che si pone al servizio della crescita sociale del territorio. I musei contribuiscono allo sviluppo sostenibile attraverso pratiche di gestione delle risorse che minimizzano l’impatto ambientale collaborando al raggiungimento di obiettivi di sostenibilità sociale.
Quando si parla di “sostenibilità sociale”, si fa riferimento all’attenzione rivolta a bambini, ragazzi, soggetti disabili e alle fasce deboli al fine di favorirne l’inclusione nella fruizione dei contenuti culturali. Si tratta del più ampio tema dell’accessibilità.
Un’accessibilità che non sia, ovviamente, soltanto fisica – in termini di comfort e sicurezza dell’esperienza culturale – ma anche sensoriale, intesa come possibilità di accesso e fruizione dei contenuti indipendentemente dalle diverse capacità cognitive.
Accessibilità fisica, sensoriale e cognitiva nei musei
Secondo i dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale per la Cultura del Politecnico di Milano, circa la metà delle Istituzioni (musei, monumenti e aree archeologiche) si avvale di soluzioni per superare le barriere cognitive, sensoriali e percettive per favorire una maggiore inclusività dell’offerta culturale.
Per il raggiungimento di questi obiettivi, i servizi giocano un ruolo di primo piano: è il caso dei contenuti digitali, di visite guidate, laboratori o workshop.
Digitale e tecnologia per l’accessibilità culturale
Il digitale e la tecnologia stanno contribuendo in modo importante all’accessibilità di persone con disabilità fisiche e intellettive sebbene difficoltà derivate dalle barriere architettoniche rendano ancora oggi molto difficoltoso l’accesso fisico al 44% dei musei e al 31% dei teatri italiani.
Tra le soluzioni tecnologiche più avanzate rientrano le repliche 3D, che permettono l’esplorazione tattile guidata degli artefatti e gli schermi touch interattivi progettati per includere tutte le tipologie di pubblico.
I teatri hanno sperimentato l’efficacia degli smart glass che consentono la fruizione dello spettacolo a visitatori non udenti o di lingue diverse, grazie alla sopra titolazione e alla traduzione.
Altri strumenti digitali che migliorano l’accessibilità sono la realtà aumentata, virtuale e mista. Grazie all’immersività, queste tecnologie consentono di coinvolgere maggiormente i visitatori, facilitando la comprensione dei contenuti e offrendo spiegazioni attraverso modalità differenti.
Il digitale come innovazione culturale
Il digitale continua a rappresentare uno strumento imprescindibile di innovazione per molte Istituzioni culturali. Secondo i dati presentati nel 2024 dall’Osservatorio del Politecnico di Milano, il 14% dei musei, monumenti e siti archeologici utilizza l’Intelligenza Artificiale per la creazione di contenuti, come testi per newsletter e immagini per i social media.
Esistono anche applicazioni più complesse, che richiedono l’addestramento di algoritmi con informazioni specifiche fornite dalle singole Istituzioni, sia per l’offerta di servizi al pubblico – ad esempio tramite chatbot, utilizzati dal 3% dei musei italiani – sia per la gestione archivistica (3%) o l’analisi dei dati (4%). Un ulteriore livello di complessità riguarda lo sviluppo di servizi e prodotti legati ad attività curatoriali, di ricerca e restauro (2%).
Per quanto riguarda i musei, in particolare, l’innovazione digitale è strumentale ad offrire servizi di supporto alla visita (23%), catalogazione e digitalizzazione della collezione (22%) ed offerta di contenuti online (17%).
Considerando più nel dettaglio i servizi di supporto alla visita, l’Osservatorio Innovazione Digitale per la Cultura mette a disposizione i dati relativi alle tecnologie e soluzioni tecnologiche adottate da musei, monumenti e aree archeologiche italiani per arricchire la visita on site.
Da questi emerge che tra gli strumenti di più largo utilizzo rientrano i QR-code/Beacon (39%), le audioguide (37%) e i touch screen (28%).
I musei italiani sostenibili: alcuni casi di eccellenza
In Italia, la responsabilità ambientale e sociale, insieme all’attenzione verso l’utilizzo di pratiche green, hanno portato alla nascita di numerosi musei ecosostenibili. Di seguito si riportano alcuni casi esemplari.
Museo delle Scienze a Trento
Inaugurato nel 2013 e progettato dall’architetto Renzo Piano, il museo ha adottato tecniche costruttive all’avanguardia, soluzioni di risparmio energetico e di ricorso a fonti rinnovabili. Inoltre, nella fase di progettazione sono stati realizzati dei percorsi pedonali e servizi di trasporto finalizzati a favorire una mobilità green che scoraggiasse l’utilizzo di mezzi privati.
L’illuminazione è garantita da un sistema di tende comandate da sensori di temperatura che riduce l’irraggiamento nelle ore estive e lo favorisce durante le giornate invernali. Sempre per aumentare il risparmio energetico, è attivo un sistema di recupero dell’acqua piovana per alimentare una serra interna, gli acquari e uno specchio d’acqua che circonda il museo.
Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto
È uno tra i più importanti musei di arte moderna e contemporanea d’Italia. L’edificio che lo ospita ha adottato soluzioni tecniche, in molti casi all’avanguardia che garantiscono il raggiungimento di obiettivi di sostenibilità. Il museo dispone di uno speciale software per il controllo delle luci che genera un risparmio di energia elettrica del 25%. Sempre per il perseguimento di obiettivi di efficienza energetica, la grande cupola di acciaio e vetro che costituisce il tetto è rivestita di un materiale sperimentale.
Plessi Museum presso l’Autostrada del Brennero
È stato inaugurato nel 2013 ed è il primo esempio in Italia di spazio museale in autostrada. Si tratta di un complesso che occupa circa 13.000 metri quadri e che ha l’obiettivo di trasformare una tradizionale sosta di viaggio in una occasione per fruire di una stimolante esperienza culturale.
In questa direzione, l’obiettivo del museo è quello di favorire la promozione e la valorizzazione del territorio rendendo il visitatore protagonista di una significativa esperienza di contatto con la cultura dei territori attraversati.
Ecomuseo Terra del Castelmagno nella Valle Grana in Piemonte
Nato nel 2007, il cuore del museo è il caseificio di Pradleves. L’obiettivo è quello di coinvolgere il visitatore nella scoperta del territorio attraverso il racconto del museo con un moderno allestimento interattivo che ripercorre la lavorazione e la storia di uno dei formaggi italiani più noti al mondo. L’ecomuseale comprende i Comuni di Monterosso Grana, Pradleves e Castelmagno.
Messner Mountain Museum Corones a Plan de Corones
Si tratta di un museo dedicato all’alpinismo tradizionale che sfrutta tutto l’anno gli impianti di risalita e le infrastrutture ubicate sul Plan de Corones, una delle montagne a uso sciistico più note dell’Alto Adige. Si tratta del “Museo della montagna” dell’alpinista estremo altoatesino Reinhold Messner ed è il museo all’altitudine più elevata dell’Alto Adige, 2.275 metri sul livello del mare.
Museo Salvatore Ferragamo a Firenze
Si tratta di un museo aziendale, dedicato alla storia dell’azienda Ferragamo, alla vita del suo fondatore e alle sue creazioni. Nel 2016 il museo è stato premiato come primo museo aziendale green d’Italia, ottenendo lo standard internazionale ISO 14064, legato alla rendicontazione delle emissioni di CO2 generate dalle sue attività.
Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea a Roma
Nel 2018 è stato il primo museo in Italia a nominare un Energy Manager per raggiungere obiettivi di efficienza energetica e nel 2019 il primo museo in Europa ad aver ottenuto la certificazione ISO 50001. Inoltre, sempre con l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale, nel 2022 è stata conclusa la centrale che ha consentito di produrre energia termica da fonti rinnovabili azzerando le emissioni di anidride carbonica.
Nel 2019 è stato creato l’impianto di illuminazione interna a led. Inoltre, la Galleria ha adottato un sistema di gestione dei rifiuti particolarmente vocato alla raccolta differenziata e al risparmio della carta negli uffici tramite dematerializzazione e digitalizzazione.
I musei italiani verso il futuro
Il sistema museale italiano sta attraversando un processo di trasformazione che pone la sostenibilità al centro delle strategie culturali. I musei non sono più soltanto luoghi di conservazione, ma veri e propri attori di sviluppo sociale e del territoriale, capaci di generare valore per le comunità di riferimento.
In quest’ottica continua a crescere l’attenzione verso l’accessibilità fisica, sensoriale e cognitiva di questi luoghi, insieme all’adozione di soluzioni digitali e tecnologiche, che contribuiscano a rendere l’esperienza culturale più inclusiva e partecipata.
Parallelamente, l’impegno per la riduzione dell’impatto ambientale e l’efficienza energetica rafforza il ruolo dei musei come modelli virtuosi di gestione sostenibile.
I numerosi casi di eccellenza presenti in Italia dimostrano come innovazione, inclusione e responsabilità ambientale possano convivere e rafforzarsi reciprocamente. In questo scenario, i musei si affermano come laboratori di sperimentazione culturale e come pilastri fondamentali per la costruzione di un futuro più sostenibile per il patrimonio culturale italiano.

