È un classico scordarsi di chiedere lo scontrino e poi indignarsi nei confronti di chi non te lo rilascia.
Forse per questo l’evasione fiscale sembra un mostro invincibile, come l’Idra dalle sette teste.
È non solo per combattere i furbetti dello scontrino che nasce una “Lotteria” – come quella di Capodanno – accompagnata, per le Feste, da un incentivo ad usare le carte di credito.
Quest’ultimo si chiama cashback – ormai è sulla bocca di tutti – e prevede un rimborso di tot. euro a fronte di un acquisto con carta, di altri tot. euro.
Un meccanismo complesso per quelli che non sono nativi digitali.
Ma ce la possiamo fare muniti di APP e di SPID, anche queste parole non proprio di uso comune.
Mentre scriviamo non ci risulta che siano milioni coloro che hanno aderito alla novità strutturale introdotta dal Governo e che prevede un ristoro, a fine anno, sul conto corrente del 10% delle spese effettuate con il denaro di plastica.
Ad ogni buon conto, e per rimanere all’oggi, il caskback natalizio è previsto fino al termine di questo orribile 2020.
Poi si vedrà. Da gennaio 2021 arriverà un super-cashback con premi semestrali da 1.500 euro per i migliori 100mila utilizzatori della moneta elettronica, in sostanza tutta gente che se lo può permettere.
Ma torniamo agli scontrini.
Non dovrà, dunque, essere più una lotteria farseli dare perché possono nascondere un premio contante e non gettoni d’oro da cambiare.
Va riconosciuto che l’idea è buona e stuzzicante, e che potrebbe trovare anche future applicazioni che ci permettiamo di suggerire.
Se anche le parcelle di alcune categorie di professionisti riportassero un numerino magico, come gli scontrini, e prevedessero ricchi premi e cotillons, forse potremmo evitare una orribile sceneggiata.
Quella di sentirsi chiedere sottovoce prima di pagare: “con o senza fattura”?