È in uscita il volume Donne Controcorrente nel campo dell’energia, una pubblicazione che getta luce sul ruolo cruciale ma ancora sottorappresentato delle donne nel settore energetico, in un momento storico in cui la transizione verso le energie rinnovabili sta ridisegnando l’intero comparto. Il settore energetico si conferma come uno dei meno diversificati dal punto di vista di genere a livello globale. Secondo i più recenti dati dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), solo il 20% della forza lavoro del settore energetico è costituita da donne, nonostante esse rappresentino quasi il 40% dell’occupazione globale. «Un divario che si amplifica ulteriormente nei ruoli dirigenziali: meno del 15% dei manager senior nel settore energetico sono donne, mentre nei ruoli apicali come CEO e presidenti la percentuale scende sotto l’11%» spiega l’autore, il giornalista Claudio Barnini, che aggiunge: «Donne Controcorrente nel campo dell’energia rappresenta un contributo importante per sensibilizzare il mondo delle istituzioni, delle imprese e dell’opinione pubblica su una sfida che è al contempo sociale, economica e ambientale. Solo attraverso un approccio inclusivo che valorizzi appieno il talento femminile, il settore potrà realizzare il suo pieno potenziale nella costruzione di un futuro più sostenibile. Spero di aver contribuito a mettere in luce le donne che si sono raccontate in queste pagine».
Il gender gap nel settore energetico non è solo una questione di equità sociale, ma rappresenta un’inefficienza economica significativa
«Il gender gap nel settore energetico non è solo una questione di equità sociale, ma rappresenta un’inefficienza economica significativa» sottolinea Johann Rossi Mason editrice della collana Donne Controcorrente: «Le donne nel settore energetico guadagnano mediamente il 19% in meno rispetto ai colleghi maschi con qualifiche equivalenti, un divario che persiste anche quando si considerano abilità, istruzione ed esperienza equivalenti. Bisogna lavorare sulla cultura aziendale». Nel settore delle start-up energetiche, solo l’11% dei fondatori sono donne, molto meno rispetto ad altri settori. Questo si riflette anche nell’innovazione: circa un quarto dei brevetti legati all’energia ha almeno una donna tra gli inventori, indicando opportunità perse per stimolare l’innovazione in un settore chiave per il futuro.
Le donne nel settore energetico guadagnano mediamente il 19% in meno rispetto ai colleghi maschi con qualifiche equivalenti
Come evidenzia l’IEA nel suo ultimo rapporto Global Energy Review, nel 2024 la domanda globale di energia è cresciuta del 2,2%, trainata principalmente dal consumo di elettricità che è aumentato del 4,3%. Le fonti a basse emissioni sono destinate a generare più della metà dell’elettricità mondiale entro il 2030, aprendo scenari di crescita occupazionale senza precedenti. La transizione verso le energie rinnovabili rappresenta un’opportunità unica per riequilibrare la rappresentanza di genere nel settore. Si prevede che emergeranno 139 milioni di nuovi posti di lavoro nel settore energetico a livello mondiale, di cui 38,2 milioni specificamente nelle energie rinnovabili. Questo boom occupazionale, se accompagnato da politiche inclusive appropriate, potrebbe ridurre significativamente il gender gap esistente.
Emergeranno 139 milioni di nuovi posti di lavoro nel settore energetico a livello mondiale, di cui 38,2 milioni specificamente nelle energie rinnovabili
«La pandemia ha spinto tutte le componenti della società a sviluppare la capacità di far fronte allo stress e alle avversità. Alla resilienza è seguita una nuova fase, quella della transizione: verde, digitale, energetica. Un processo che è stato disturbato e allo stesso tempo accelerato da un evento esterno e, ancora una volta sovvertitore, di enorme portata: l’invasione russa ai danni dell’Ucraina, che ha cambiato gli equilibri geopolitici e quindi economici» sottolinea Gian Maria Fara, Presidente di Eurispes. «Se prima il settore energetico si trovava ad affrontare la sfida della transizione verde, oggi deve confrontarsi anche con l’instabilità delle catene di approvvigionamento, un fatto che ha messo a nudo la fragilità del sistema energetico europeo, evidenziando la necessità di accelerare la transizione verso fonti rinnovabili e modelli di consumo più resilienti».
Nel 2024, le fonti energetiche rinnovabili hanno registrato il dato più alto di sempre di copertura della domanda elettrica italiana, raggiungendo il 41,2% del totale
L’Italia si trova in una posizione strategica in questo processo di trasformazione. Nel 2024, le fonti energetiche rinnovabili hanno registrato il dato più alto di sempre di copertura della domanda elettrica italiana, raggiungendo il 41,2% del totale, mentre la produzione da fonti rinnovabili ha rappresentato il 48,8% della produzione totale netta. Secondo la Relazione Annuale sulla Situazione energetica nazionale 2024 del MASE, la quota dei consumi energetici complessivi coperta da rinnovabili è stimata al 19,8%, in aumento di circa 0,7 punti percentuali rispetto al 2022. Questo trend di crescita del settore delle rinnovabili rappresenta un’opportunità concreta per incrementare la partecipazione femminile. Donne controcorrente documenta storie di successo, analizza le barriere esistenti e propone strategie concrete per accelerare il cambiamento, offrendo una roadmap per trasformare la sfida della transizione energetica in un’opportunità di equità e innovazione.

