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Fecondazione eterologa, aumenta il consenso ma non per la maternità surrogata

di
redazione

Tra i temi introdotti dall’Eurispes all’attenzione dell’opinione pubblica a partire dal 2021, la fecondazione eterologa incontra il favore del 59,7% degli italiani nel 2025, in aumento rispetto al 2021 (57,5%). Il tema della fecondazione eterologa appare un tema particolarmente delicato, la cui disciplina normativa ha obbligato per molto tempo coppie desiderose di avere dei figli e impossibilitati da cause fisiologiche a poterne avere a dispendiosi viaggi all’estero, in paesi in cui tale pratica clinica è ammessa.

Solo il 35,5% degli italiani si dichiara favorevole alla maternità surrogata

Quella dell’utero in affitto è invece una questione particolarmente spinosa: il nostro ordinamento giuridico vieta la maternità surrogata e la legge stabilisce che non è possibile ricorrere all’utero in affitto per soddisfare il proprio desiderio di maternità e di paternità, in virtù del superiore interesse del minore (articolo 12, comma 6, della legge n.40 del 2004). Alcune coppie possono recarsi all’estero per ricorrere alla gestionale per altri, approfittando delle diverse legislazioni. Per contrastare questo fenomeno, il centro-destra ha presentato la proposta di legge che introduce il reato universale per l’utero in affitto: nell’aprile 2022 la Commissione Giustizia della Camera dei Deputati ha adottato il testo base della proposta di legge n. 306 (proposta Meloni) che propone di rendere la gestazione per altri (GPA o maternità surrogata) un “reato universale” e cioè illegale anche qualora la procedura avvenga all’estero. Nel luglio 2023 la Camera dei Deputati ha approvato con 166 voti a favore, 109 contrari e 4 astenuti la Proposta di legge a firma di Carolina Varchi (Ddl S. 824, calco di quella presentata nella precedente Legislatura da Giorgia Meloni), passata poi al Senato per l’approvazione definitiva. La complessità che la questione pone si riflette anche nelle posizioni espresse dagli italiani: nel 2025 solo il 35,5% si dichiara favorevole a fronte del 64,5% dei cittadini che si dichiara invece contrario, facendo registrare il dato più basso della serie storica di indagine (2021-2025).

Sono a favore della fecondazione eterologa soprattutto i cittadini tra i 18 e i 24 anni (78,7%), e tra i 25 i 34 anni (73,3%) 

La fecondazione eterologa registra consensi sostanzialmente allineati in senso favorevole, solo con lievi differenze: si dichiarano maggiormente a favore le fasce d’età tra i 18 e i 24 anni (78,7%), tra i 25 i 34 anni (73,3%) e, ad una certa distanza, tra i 35 e i 44 anni (65,5%). Il consenso diminuisce tra i 45-64enni (57,2%) e fa registrare un calo sensibile tra gli over 64 (46%). L’utero in affitto rappresenta, invece, un’idea di maternità ancora non metabolizzata all’interno dell’opinione pubblica: tra i 18 e i 24 anni si dichiara favorevole il 56,8% degli italiani, tra i 25-34enni il 52%; la percentuale scende al 37,9% tra i 35-44enni. Col progredire dell’età il sentire comune si allontana sempre più dall’ammettere la liceità di tale pratica, con soltanto il 29,7% dei 45-64enni che si dichiara d’accordo, percentuale che scende fino al 26,1% tra le persone con più di 65 anni.

Per i temi legati alla procreazione, gli elettori di quasi tutte le aree politiche esprimono posizioni simili relativamente alla fecondazione eterologa

Per i temi legati alla procreazione, gli elettori di quasi tutte le aree politiche esprimono posizioni simili relativamente alla fecondazione eterologa: 63,3% di consensi tra gli elettori della sinistra, 62,2% tra quelli del centro, 62,1% tra quelli del centro-sinistra e 61,5% tra quelli del M5S, mentre solo il 47,1% dei sostenitori del centro-destra si dice favorevole. L’utero in affitto incontra un’accettazione decisamente minore presso l’opinione pubblica in tutti gli schieramenti: il maggior grado di favore non supera il 40,5%, espresso dai sostenitori della sinistra. Su posizioni molto vicine, chi non si sente politicamente rappresentato da alcun partito (40,3%) e gli elettori del M5S (40% di consensi), mentre gli elettori del centro-destra e della destra esprimono un parere favorevole, rispettivamente, soltanto nel 26,3% e nel 18,6% dei casi.

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