Un libro dedicato ai film e alle fiction televisive che, nel corso di oltre mezzo secolo di storia, hanno “ripreso” e documentato il lavoro della Guardia di Finanza e, di riflesso, anche i cambiamenti economico-sociali avvenuti nel nostro Paese. “La Guardia di Finanza nel cinema e nella fiction Tv” di Gerardo Severino e Giandomenico Belliotti è un’opera unica nel suo genere, edita dalla Gangemi editore è stata presentata a Roma lo scorso novembre.
Riavvolgendo la pellicola virtuale di questo libro, frutto di un lavoro durato quattro anni, si scopre che i primi Finanzieri a calcare un set cinematografico li troviamo a fronteggiare i “contrabbandieri galantuomini” in Abbasso la miseria! (1945), interpretato da Anna Magnani, con la regia di Gennaro Righelli, mentre gli ultimi li vediamo alla prese con uno scandalo finanziario in Sotto una buona stella (2014), regia di Carlo Verdone, con Paola Cortellesi. Ma poi, tornando con un pizzico di nostalgia al “bianco e nero”, come non citare Barriera a settentrione (1949) di Luis Trenker, con Amedeo Nazzari; La banda degli onesti (1956) di Camillo Mastrocinque con Totò e Peppino De Filippo e I tartassati (1959), celebre film di Steno, ancora con Totò e Aldo Fabrizi. Dal 1986 al 2002 in Puglia è in corso una vera e propria guerra con una nuova generazione di contrabbandieri, spietati e senza scrupoli, che uccidono senza pensarci due volte. Sul campo cadono alcuni Finanzieri. Scatta l’operazione “Primavera” e il film di Lucio Giordano Le bande (2005) testimonia gli sforzi compiuti dal Corpo per debellare questo grave fenomeno criminale. Nelle fiction tv la Guardia di Finanza esordisce con Nucleo centrale investigativo (1974), regia di Vittorio Armentano. Ultima apparizione in Qualunque cosa succeda (2014), regia di Alberto Negrin, con Pierfrancesco Favino nei panni dell’avvocato Giorgio Ambrosoli. Nel mezzo, piace ricordare altri due importanti tasselli per comprendere la controversa realtà dei nostri tempi: Blindati (2002), regia di Claudio Fragasso e le due serie de Il Capitano (2005 e 2007), dirette dal regista Vittorio Sindoni che ha raccontato la sua esperienza durante la presentazione del libro alla quale hanno partecipato anche il Generale Luciano Luciani, Presidente del Museo Storico della Guardia di Finanza e Giuseppe Fiorello, autore della prefazione al libro.
Insomma, anche cinema e fiction “possono far capire molto di questo nobile mestiere”, nonostante la realtà sia molto più complessa. Parola di Giuseppe Fiorello che, bambino, giocava a fare il Finanziere ammirando la divisa che indossava l’indimenticato padre Nicola.
Come ci spiega uno degli autori del libro, Giandomenico Belliotti: “Il libro è frutto di un lavoro di ricerca durato circa quattro anni, necessario per reperire il materiale iconografico e fotografico riguardante i film e le fiction che, nel corso di oltre mezzo secolo di storia, hanno “ripreso” e documentato il lavoro della Guardia di Finanza. Per questo motivo, colgo l’occasione per ringraziare la Cineteca Nazionale – Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, l’Istituto Luce Cinecittà e tutte le case di produzione e distribuzione cinematografiche che ci hanno fornito la loro preziosa collaborazione nelle ricerche. Per ogni film e fiction, abbiamo realizzato una scheda riassuntiva che riporta il cast degli attori, una breve trama e i più suggestivi scatti di scena attraverso cui è possibile ricostruire anche l’evoluzione delle uniformi in uso al Corpo. In alcuni casi siamo tornati, per così dire, anche sui set cinematografici riportando le cronache dell’epoca, raccontate in alcuni servizi fotogiornalistici pubblicati dal periodico “Il Finanziere” (il mensile ufficiale della Guardia di Finanza fondato nel 1886 ndr), con interviste a registi ed attori protagonisti dei film”.