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Più della metà degli italiani ha fatto ricorso alla rateizzazione nell’ultimo anno

di
redazione

All’interno dell’incerto scenario economico degli ultimi anni, il rapporto tra consumo e rinuncia si fa sempre più complesso, e si fanno strada nuove forme di far fronte alle proprie esigenze: non si tratta solo di limitare l’accesso a beni voluttuari o superflui, ma di rivedere le priorità anche nei confronti di spese legate al benessere, alla salute o alla qualità della vita. Il ricorso crescente a forme di rateizzazione e l’utilizzo di piattaforme digitali per dilazionare i pagamenti rappresentano segnali evidenti di un cambiamento strutturale nei comportamenti di spesa, che riflette una tensione costante tra esigenze concrete e capacità di sostenibilità economica.

Più della metà degli italiani afferma di aver rateizzato i propri acquisti nel corso dell’ultimo anno

L’indagine condotta dall’Eurispes nel Rapporto Italia 2025 ha interpellato gli italiani proprio sulla richiesta di rateizzazione dei pagamenti, una strategia frequentemente utilizzata per diluire l’incidenza di spese importanti sul bilancio familiare. Più della metà del campione (53,4%) afferma di avervi fatto ricorso nell’ultimo anno: il 31,4% una/qualche volta, il 16,5% spesso, mentre il 5,5% fa abitualmente acquisti con questa modalità di pagamento. L’analisi per area geografica relativa al ricorso alla rateizzazione dei pagamenti evidenzia differenze rilevanti tra le diverse zone del Paese. La pratica risulta meno diffusa nel Nord-Ovest, dove oltre la metà degli intervistati (54,7%) dichiara di non aver mai utilizzato questa modalità nell’ultimo anno, seguito dal Nord-Est (51,9%). Percentuali più basse di non utilizzo si registrano invece al Sud (44,2%), al Centro (40%) e, soprattutto, nelle Isole, dove il ricorso abituale alla rateizzazione è significativamente più elevato: il 14,6% degli intervistati residenti nelle Isole afferma di utilizzare sempre la rateizzazione per i propri acquisti ‒ la quota più alta tra tutte le aree ‒ e, il 23,6% lo fa spesso. Anche nel Centro Italia l’utilizzo della rateizzazione è più frequente rispetto alla media nazionale: il 20% dichiara di farvi ricorso spesso e il 5,2% sempre, con un ulteriore 34,8% che vi ha fatto ricorso una o qualche volta. Il Sud mostra valori più simili a quelli medi nazionali, mentre nelle regioni del Nord è inferiore l’uso abituale di queste forme di pagamento.

Tra i giovani tra i 18 e i 24 anni questa modalità di pagamento è meno diffusa: il 49,2% non ha mai utilizzato la rateizzazione

L’analisi dei dati per fasce d’età mostra come il ricorso alla rateizzazione dei pagamenti tenda a variare in funzione del ciclo di vita e delle esigenze economiche ad esso correlate. Le percentuali più elevate di utilizzo frequente si registrano tra i giovani adulti (25-34 anni), che dichiarano una quota del 31,4% di utilizzo abituale (spesso o sempre). Si tratta della fascia con la maggiore incidenza di ricorso continuativo alla rateizzazione, seguita da quella 35-44 anni (19,3% spesso e 6,2% sempre). La fascia 45-64 anni presenta un profilo più equilibrato: il 43,8% non ha fatto acquisti a rate nell’ultimo anno, mentre circa un terzo (34,3%) ha scelto questa modalità una o qualche volta; l’uso frequente è meno marcato rispetto alle fasce centrali di età (16,3% spesso, 5,6% sempre). Tra i giovani tra i 18 e i 24 anni, questa modalità di pagamento è meno diffusa: il 49,2% non ha mai utilizzato la rateizzazione, e solo il 5,4% dichiara di farne uso abituale. Il valore più alto di non utilizzo si osserva nella fascia 65 anni e oltre, dove il 56,2% dichiara di non aver mai acquistato a rate.

Gli elettrodomestici risultano al primo posto tra le spese più frequentemente rateizzate, seguiti auto o motoveicoli e tecnologia, come televisori, smartphone e tablet

L’analisi delle tipologie di acquisti per cui è stata utilizzata la rateizzazione dei pagamenti evidenzia una prevalenza di beni durevoli e spese rilevanti nella composizione del ricorso a questa modalità. Gli elettrodomestici risultano al primo posto tra le spese più frequentemente rateizzate (44,5%), seguiti dagli acquisti di auto o motoveicoli (42,5%) e quelli legati alla tecnologia, come televisori, smartphone, tablet e stereo (42,3%). Percentuali inferiori, ma comunque significative, si registrano per le spese dentistiche: quasi tre intervistati su dieci (29,4%) hanno rateizzato interventi di tipo odontoiatrico, confermando l’elevato impatto economico di questa tipologia di prestazione, spesso non coperta dal sistema sanitario. La rateizzazione dell’acquisto di mobili è stata indicata dal 25,4% degli intervistati, mentre il 23,7% ha rateizzato viaggi o vacanze. Le percentuali più basse di rateizzazione riguardano invece l’acquisto di gioielli o articoli di lusso (14,9%), gli interventi estetici (14,2%) e abiti/accessori da cerimonia (13,1%). Nel complesso, la rateizzazione si concentra principalmente su beni di prima necessità o ad alto costo, spesso con un carattere di urgenza o di investimento domestico, mentre risulta meno utilizzata per acquisti voluttuari o accessori.

Quasi tre intervistati su dieci hanno rateizzato interventi di tipo odontoiatrico, il 23,7% ha rateizzato viaggi o vacanze

Per fasce d’età, le preferenze di spesa rateizzata variano in funzione delle esigenze specifiche e delle priorità economiche legate ai diversi momenti del ciclo di vita. Un esempio è dato dai mobili: la quota di chi ha scelto di rateizzare l’acquisto cresce con l’età. Le percentuali più elevate si osservano tra i 45-64enni (28,7%) e tra gli over 64 (27,7%), seguiti dai 25-34enni (26,5%) e dai 35-44enni (25%). Molto più bassa, invece, la quota tra i 18-24enni (4,3%), coerentemente con la minore incidenza di progetti abitativi autonomi in questa fascia. Per quanto riguarda la tecnologia, si osserva un andamento decrescente con l’aumentare dell’età. Il 63,4% dei 18-24enni ha rateizzato questo tipo di acquisto e altrettanto ha fatto il 54,8% dei 25-34enni, mentre i valori scendono fino al 23,4% tra gli over 64, evidenziando la centralità e frequenza di acquisto di dispositivi tecnologici tra le fasce più giovani. Le spese dentistiche, al contrario, sono più frequentemente dilazionate tra le fasce adulte e anziane: la quota più alta si registra tra gli over 64 (34,9%). Per gli interventi estetici, la quota di rateizzazione è maggiore tra i più giovani: 21,5% nella fascia 18-24 anni e 15,1% in quella 25-34, con un calo progressivo fino all’11,5% negli over 64. Un profilo simile si riscontra per l’acquisto rateizzato di abiti e accessori da cerimonia, più comune tra i 18-24enni (18,3%) e decrescente nelle fasce successive, fino all’8,9% tra gli over 64. Anche la rateizzazione di gioielli o articoli di lusso mostra un’incidenza maggiore tra i più giovani (23,7% tra i 18-24 anni e 16,3% tra i 25-34). Infine, anche i viaggi e le vacanze risultano più frequentemente rateizzati tra i giovani adulti: 33,3% nella fascia 18-24 anni e 32,5% in quella 25-34.

Il 65,3% degli intervistati ha fatto ricorso ad app che consentono di dilazionare i pagamenti

Una forma relativamente recente di rateizzazione dei pagamenti è rappresentata da piattaforme e app che consentono di dilazionare gli acquisti senza interessi. Il successo di questa modalità è confermato dal 65,3% di intervistati che, dovendo rateizzare, ha utilizzato piattaforme di questo tipo: il 37,8% una/qualche volta, il 21,4% spesso e il 6,1% sempre. Nel confronto per area geografica sull’utilizzo di piattaforme e app per la rateizzazione senza interessi, il dato più rilevante riguarda le Isole, dove si registra la percentuale più alta di utilizzo abituale (14,2%), mentre al Sud si osserva la quota più elevata di non utilizzo (39,2%). Il Centro Italia si distingue per l’incidenza più alta di chi utilizza spesso queste piattaforme (24,7%), mentre al Nord-Est e al Nord-Ovest l’utilizzo è diffuso, ma con minore frequenza (44,4-41,6% “qualche volta”).

Solo il 16,1% dei 18-24enni non ha mai utilizzato piattaforme o app per la rateizzazione dei pagamenti

L’indagine evidenzia una chiara propensione dei più giovani all’utilizzo di nuove forme di finanziamento degli acquisti: solo il 16,1% dei 18-24enni non ha mai utilizzato piattaforme o app, valore che sale al 21,1% fra i 25-34enni e cresce ulteriormente nelle fasce d’età successive, fino a raggiungere il 56,6% dai 65 anni in su. Un utilizzo più assiduo si registra fra i 25 e i 34 anni, mentre solo l’1,7% degli over 64 dichiara di utilizzare sempre i canali di finanziamento online, a fronte di valori compresi fra il 5,1% e il 10,9% nelle altre fasce d’età.

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