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Mobilità sostenibile, usiamo ancora troppe auto e poco il trasporto pubblico

di
redazione

Tra il 2021 e il 2022, in Italia si è registrato un calo delle immatricolazioni di auto, soprattutto quelle a benzina, diesel e gas, mentre sono aumentate quelle di auto ibride. Le prime iscrizioni di autovetture sono diminuite del 7,1% rispetto al 2021, riflettendo un cambiamento nei comportamenti dei consumatori verso la mobilità sostenibile. Il Rapporto “Verso un Nuovo Modello di Mobilità Sostenibile” del Ministero, ha previsto una serie di interventi indirizzati sia alla domanda che all’offerta di mobilità sostenibile. Nel primo caso, il Ministero offre incentivi economici per l’uso del trasporto pubblico e disincentivi per l’uso dei mezzi privati. Nel secondo caso, gli interventi hanno riguardato investimenti infrastrutturali e un cambiamento nelle strategie di affidamento dei servizi per sfruttare le economie di scala. Nonostante gli sforzi, nel 2023 le immatricolazioni di autovetture sono aumentate per tutte le alimentazioni, tranne quelle a gas metano. Inoltre, le percorrenze medie per spostamento sono aumentate del 4%, con un conseguente aumento degli spostamenti *km/giorno (STM, 2023). La maggior parte degli spostamenti è effettuata con mezzi privati (80% del totale) (Isfort, 2023) e a livello locale, con quasi il 50% degli utenti che si sposta entro i 25 km al giorno.

L’Italia ha un rapporto auto in circolazione per numero di abitanti estremamente alto: 672 auto ogni mille abitanti

L’Italia ha un rapporto auto in circolazione per numero di abitanti estremamente alto: nel 2021 le auto in circolazione erano 672 ogni mille abitanti (Eurostat, 2024). Inoltre, poco più del 4% delle auto acquistate in Italia nel 2023 è elettrico. Considerando l’attenzione che il policy-maker ha riposto sulla questione della mobilità sostenibile, ci si domanda: questa attenzione si sta riflettendo in un quadro di azioni coerenti tra loro? Nel 2022, in Italia risultavano installate poco più di 19mila colonnine per circa 170mila auto elettriche, ovvero un punto di ricarica ogni cinque vetture, di cui la maggior parte nel Nord Italia (Motus-E, 2023). Nel confronto europeo, l’Italia deteneva fino allo scorso anno il primato del minor numero di punti di ricarica per milione di abitanti. Gli incentivi all’acquisto di autovetture per il 2023 e il 2024 includono veicoli con diverse categorie di emissioni di Co2, da 0-20 d/km a 61-135 g/km, concessi sia con rottamazione che senza rottamazione. Tali incentivi favoriscono l’ammodernamento del parco auto italiano, premiando la rottamazione di veicoli inquinanti. Tuttavia, la concessione di incentivi anche senza rottamazione determina un incremento del parco auto italiano in termini numerici, rallentando la transizione ecologica.

Gli incentivi incrementano il parco auto italiano in termini numerici, rallentando di fatto la transizione ecologica

Le abitudini dei consumatori e le politiche pubbliche non continuative contribuiscono, dunque, ad un rallentamento della transizione ecologica. Inoltre, sebbene siano aumentate le immatricolazioni di auto elettriche tra il 2022 e il 2023, è stata assai sostenuta anche la crescita di autovetture a benzina. Il tasso di rottamazione del 2022 indica che ogni 100 auto acquistate ne sono state radiate circa 90 (Automobile Club Italia, 2024). Dunque, gli effetti di campagne per gli acquisti di nuove autovetture stanno generando risultati imprevedibili sull’effettivo consumo di energia e sull’ambiente.

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