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Tutela dei minori in Italia: la necessità di un cambio di paradigma

di
redazione

La protezione dei minori è una questione di primaria importanza. Recentemente, il professor Vincenzo Mastronardi, psichiatra e criminologo clinico e docente di Teoria della Devianza e Criminogenesi all’Università degli Studi Internazionali di Roma, ha sollevato preoccupazioni significative riguardo all’attuale stato delle politiche di tutela dei minori nel nostro Paese. Il numero di bambini collocati in strutture residenziali ha raggiunto infatti cifre allarmanti. Nel 2023, si registrano circa 42.000 minori in tali strutture, una cifra che si riduce a 33.310 escludendo i minori stranieri non accompagnati. Questi numeri risultano particolarmente elevati se paragonati a quelli di altri paesi europei, come la Francia (con circa 7.600 casi) e la Germania (circa 6.000 casi), dove le presenze sono significativamente inferiori.

La falla è nel sistema di tutela

Il problema non risiederebbe nei singoli assistenti sociali o tutori, ma nel modus operandi complessivo del sistema di tutela. Questo sistema spesso interviene prematuramente, limitando i contatti con i genitori protettivi e non ascoltando adeguatamente i minori. Questo approccio può portare a quello che il Prof. Mastronardi definisce “danno istituzionale”, un danno non intenzionale ma comunque reale. L’allontanamento dunque dovrebbe essere l’extrema ratio, e non la prima scelta, in quanto decisioni prese in fretta possono trasformarsi in traumi aggiuntivi per i bambini coinvolti.

Un cambio di paradigma nella tutela dei minori

Lo stesso Mastronardi auspica un cambio di paradigma nella tutela dei minori. È necessario un approccio di tipo culturale, che metta al centro la formazione, la multidisciplinarità, la trasparenza e, soprattutto, l’ascolto dei bambini. La tutela dei minori deve essere vista come un dovere collettivo, e le inefficienze del sistema non devono ricadere sui più vulnerabili. 

4 miliardi l’anno per sostenere il sistema dell’affidamento dei minori

A livello economico, l’attuale sistema di affidamento risulta in un oneroso aggravio per l’erario, con una spesa fino a 400 euro al giorno per ogni bambino, che si traduce in oltre 4 miliardi di euro all’anno. Pertanto, è cruciale adottare politiche che non solo tutelino efficacemente i minori, ma che siano anche sostenibili dal punto di vista economico e sociale.

Il dibattito è aperto, ma una cosa è certa: la tutela dei minori richiede un impegno collettivo e un’attenzione costante per garantire che le soluzioni adottate siano nel migliore interesse dei bambini e della società nel suo complesso.

 

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