Sono due le case circondariali presenti nella Regione Trentino Alto Adige: una per la Provincia autonoma di Trento e una a Bolzano. Partendo dai dati raccolti su tali strutture, il lavoro presentato dall’Istituto Eurispes all’interno del Rapporto Italia 2023 si propone di affrontare il tema del diritto alla salute nelle carceri d’Italia, attingendo come fonti al Ministero della Giustizia e all’Osservatorio Antigone. Negli istituti penitenziari del Trentino Alto Adige risulta elevata la presenza di donne nelle carceri del Trentino Alto Adige (7,7%), considerando che la media nazionale è del 4,2% della popolazione detenuta totale. Molto alta anche la presenza di stranieri (58,3%). Nella Provincia autonoma di Bolzano, la Garante per i diritti dei detenuti, Elena Dondio, ha denunciato nell’agosto 2022 le precarie condizioni strutturali dell’Istituto bolzanino, rilevando come manchino le condizioni per installare circuiti di aria condizionata, indispensabili durante il periodo estivo, per il ricircolo dell’aria e la prevenzione di potenziali contagi da malattie infettive. Questa situazione precaria, tuttavia, non è unica in Italia, anzi, secondo le statistiche del Rapporto Antigone “La calda estate delle carceri”, sembrerebbe che in quasi un terzo degli Istituti nelle celle non siano assicurati i tre metri quadri calpestabili per persona. Al 31 maggio 2023, secondo le fonti del Ministero della Giustizia, il Trentino Alto Adige conta 472 detenuti, a fronte di una capienza consentita di 508 posti, dunque al di sotto della soglia di affollamento. Le donne detenute sono 29, gli stranieri 288.
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