Cybercrimes: ICT e attività criminali

Per il secondo anno consecutivo il Prof. Roberto De Vita, Direttore dell’Osservatorio IT e Sicurezza dell’Eurispes, è intervenuto al Master del Sole 24 Ore “Criminologia e Reati Economici” con due seminari sul tema “Cybercrimes – ICT e attività criminali” svolti nelle giornate dell’1 e del 2 aprile 2016.

Nell’ambito della propria attività divulgativa, l’Osservatorio mette a disposizione del pubblico di esperti, operatori della comunicazione, Istituzioni, imprese e cittadini, il materiale di ricerca realizzato appositamente per i seminari.

Un overview sul mondo delle nuove tecnologie, la loro diffusione e i rischi connessi – in termini di sicurezza – alla loro fruizione. Oltre 200 pagine di slide ricche di dati e di informazioni comparate attraverso lo studio delle fonti nazionali e internazionali più autorevoli. Una ricerca approfondita che si sviluppa in tre focus: il primo traccia uno scenario delle tecnologie e della sicurezza letto attraverso i dati, il secondo e il terzo mettono a confronto la situazione americana, europea e quella italiana.

Secondo il Prof. Roberto De Vita: “Portare il tema delle nuove tecnologie verso una dimensione divulgativa è quanto mai necessario perché si formi anche presso l’opinione pubblica una vera cultura della sicurezza in questo àmbito. E ciò a partire dalla consapevolezza delle possibilità ma anche dei rischi insiti in quelli che sono ormai divenuti strumenti di uso quotidiano, che permeano sempre più le nostre esistenze. La messa in comune delle analisi prodotte dall’Osservatorio rappresenta il primo passo del nostro lavoro in questa direzione”.

Tra i dati più rilevanti emersi nel corso delle ricerche, è stato evidenziato il crescente utilizzo di Internet da parte della popolazione mondiale e il parallelo, costante, aumento di fenomeni di cybercrime, con conseguenti costi non solo per i privati ma anche e soprattutto per gli Stati.

A novembre del 2015 il 46,4% della popolazione mondiale ha accesso ad Internet. Nell’arco degli ultimi 15 anni il numero di utenti è cresciuto dell’832,5%. In crescita esponenziale è anche il numero di persone che accedono ad Internet tramite un mobile device (es. smartphone o tablet); si stima che entro il 2017 la percentuale di tali utenti sarà del 70% ed entro il 2020 il rapporto tra devices connessi e individui sarà di 6:1. Ciò comporterà maggiore attenzione ai grandi temi del cosiddetto “Internet of Things” e dell’identità digitale (ovvero sia quella delle persone sia quella dei dispositivi).

Alla diffusione di Internet si accompagna una sempre maggiore espansione dei fenomeni di cybercrime, diverso per tipologia e caratteristiche dalla criminalità ordinaria per la sua collocazione in uno spazio non delimitato geograficamente, ove risulta difficile identificare sia l’autore sia il movente dell’azione criminale. Ciò comporta la necessità di una armonizzazione delle regole e delle normative dei singoli Stati nonché la creazione di strumenti internazionali condivisi di contrasto al fenomeno globalmente inteso.

Si stima che il cybercrime abbia un costo mondiale elevato, pari a circa 160 miliardi di dollari (lo 0,8 del PIL mondiale secondo McAfee), con un relativo giro d’affari che dal 2013 ha perfino superato quello del traffico di droga. Solo in Italia il costo annuo medio del cybercrime è stato stimato in 2,6 miliardi di dollari.

Il cybercrime è sempre più utilizzato anche dalla criminalità organizzata, soprattutto per le operazioni di riciclaggio di proventi illeciti attraverso diverse operazioni (smurfing, smuggling, ecc.). La disponibilità del black market in Rete – nella maggior parte dei casi situato nel cosiddetto dark web, ovvero la parte di Internet non accessibile attraverso i comuni motori di ricerca, ma solo tramite software o forum specifici che garantiscono l’anonimato delle operazioni – consente alle organizzazioni criminali di offrire un’ampia gamma di beni e servizi illeciti con maggiore sicurezza (anonimato delle transazioni anche grazie all’utilizzo di moneta virtuale): non solo traffico di armi e di droga, ma anche farmaci (soprattutto contraffatti) nonché strumenti per il furto di credenziali e dati, la diffusione di malware o altri sistemi di attacco informatico da utilizzare al fine di trarne profitto.

L’Italia si colloca agli ultimi posti nell’Unione Europea per la digitalizzazione. Secondo il DESI (Digital Economy and Society Index), ovvero l’indice elaborato dalla Commissione Europea per valutare lo stato di avanzamento dei 28 Stati membri verso un’economia ed una società digitali, l’Italia si colloca solo al 25° posto. Secondo Eurobarometro, inoltre, solo il 54% delle persone in Italia utilizza Internet quotidianamente, mentre il 22% non lo usa mai e ben l’8% non ha accesso alla Rete.

“Nonostante il mercato ICT sia in crescita – spiega  ancora De Vita – il livello di cyber sicurezza in Italia stenta ad adeguarsi al costante aumento di episodi di cybercrime e perfino le aziende private (principali obiettivi degli attacchi informatici) non hanno ancora adottato misure del tutto idonee alle esigenze di ICT interna. Nel 2015 le principali minacce sono state rappresentate da malware utilizzati per il furto di dati sensibili, il monitoraggio delle azioni degli utenti e la codifica di dati al fine di ottenere un profitto illecito. Non va poi sottovalutato il ruolo che stanno assumendo i “popolatissimi” Social Networks per l’esecuzione di condotte cybercriminali e la tendenza ad orientare tali condotte verso devices mobili, nonché nei confronti di PA e infrastrutture critiche”.

Il quadro descritto, meglio approfondito dalla lettura delle slide scaricabili ai link seguenti, comporta la necessità di un’attenta valutazione dei rischi e la creazione di strutture adeguate a garantire la sicurezza, soprattutto dal momento in cui verranno attuati e implementati i progetti volti a raggiungere gli obiettivi dell’Agenda Digitale Europea, come la creazione – da ultimo – dello SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale).

(Le slide sono protette da copyright e non possono essere ripubblicate, ma i contenuti sistematizzati possono essere utilizzati solo citando le fonti di riferimento insieme alla dicitura indicata nella copertina delle singole sessioni).

CLICCA E SCARICA LE SLIDE
Sessione1_Cybercrimes_fenomeni_numeri
Sessione2_Cybercrimes_USA_EU
Sessione3_Cybercrimes_ITALIA

Ultime notizie
europa
Europa

Europa: cinque grandi temi per un’Unione solidale, sociale e democratica

Una comunità aperta, solidale, sociale, incentrata sul benessere dei cittadini. Questa è l'Unione del futuro immaginata dal Laboratorio Europa dell'Eurispes.
di Gianluca Tornini
europa
equità di genere
Donne

Equità di genere e impresa, più donne ma non ai vertici

Gender equality, più donne nelle imprese ma ancora poche al vertice. E se il 2022 ha segnato la chiusura di 6000 imprese al femminile in Italia, si registra una significativa crescita delle imprese basate su innovazione e tecnologia a conduzione femminile.
di redazione
equità di genere
violenza di genere
Donne

8 Marzo, la violenza è una piaga che ostacola l’uguaglianza di genere

L’8 marzo, giornata internazionale della donna, è una data simbolica, che da un lato assume valenza per illuminare il percorso che ha...
di redazione
violenza di genere
padri separati
Società

Nuove povertà: una casa per i padri separati

I padri separati: a richio povertà Nonostante la legge obblighi entrambi i genitori a provvedere al sostentamento economico dei figli nati da una...
di redazione
padri separati
Italia Domani

REACT-EU e fondi europei: il rischio di definanziamento delle risorse

Il pacchetto REACT-EU (Recovery Assistance for Cohesion and the Territories of Europe), ricompreso nell’ambito dell’iniziativa Next Generation EU prevede un'integrazione di quasi 51 miliardi di euro a favore dei programmi della politica di coesione di tutti gli Stati membri rispetto alla precedente programmazione 2014-2020. Il rischio oggi è di definanziamento a causa della mancata spesa dei fondi disponibili.
di Claudia Bugno*
proteine vegetali
Food

Proteine vegetali, la nuova frontiera dei consumi alimentari

Le proteine vegetali non sono solo una moda passeggera: gli alimenti plant based sono acquistati abitualmente dal 54% dei consumatori, per un giro di affari che nel 2030 sarà, secondo le stime, di 25 miliardi di dollari.
di redazione
proteine vegetali
diversity&inclusion
Lavoro

Accoglienza alle diversità e inclusione partono anche dal luogo di lavoro

Diversity&Inclusion, il nuovo libro di Claudio Barnini racconta come un gruppo di aziende ha interpretato il tema della diversità e dell’inclusione sul posto di lavoro.
di redazione
diversity&inclusion
Friuli Venezia Giulia
Lavoro

Modello Friuli Venezia Giulia per un sistema di lavoro efficiente: superati gli obiettivi del PNRR

La Regione Friuli Venezia Giulia ha già raggiunto gli obiettivi nazionali ed europei del PNRR in materia di lavoro. Si può parlare di un vero e proprio “modello Friuli Venezia Giulia” che mette in primo piano la funzione dei Centri per l’Impiego e la sinergia tra pubblico e privato, tra lavoro, formazione e famiglia.
di Marco Ricceri*
Friuli Venezia Giulia
sabino cassese
Intervista

L’Italia disunita ha urgente bisogno di riforme: a colloquio con Sabino Cassese

Il Prof. Sabino Cassese, giurista ed ex ministro del Governo Ciampi, in occasione del suo ultimo saggio “Amministrare la nazione” analizza in un’intervista i temi delle riforme in Italia, della coesione territoriale e politica, della Pubblica amministrazione e della scarsa partecipazione alla politica attiva.
di Massimiliano Cannata
sabino cassese
Zimbabwe
Internazionale

La perdurante crisi dello Zimbabwe

Nel 2022, il tasso d'inflazione nello Zimbabwe ha raggiunto e superato il 200% segnando uno dei momenti di maggiore gravità della recente crisi economica e sociale che caratterizza il Paese. Pur essendo distanti dai livelli raggiunti negli anni dell'iperinflazione (2007-2008 con tassi di inflazione superiori al 100.000%), la perdurante precarietà finanziaria rappresenta un elemento in grado di alimentare l'instabilità politica e sociale nell'anno delle elezioni Presidenziali.
di Emanuele Oddi*
Zimbabwe