Il Senato riprenderà i suoi lavori alle 15. Orario scelto per permettere ai senatori di partecipare ai funerali di Pietro Ingrao, ex presidente della Camera. Nel pomeriggio si entrerà nel vivo della discussione sul disegno di legge di revisione della costituzione. Ieri il presidente Pietro Grasso ha definito irricevibili i 72 milioni di emendamenti presentati dal leghista Roberto Calderoli che, citando una famosa battuta di un film interpretato da Alberto Sordi, ha detto che da ora in poi, in Senato, vigerà il regolamento del Marchese del Grillo. Inizieranno quindi le votazioni sul testo, con l’obiettivo di arrivare all’approvazione il 13 ottobre. Ma sul campo restano ben 383.500 emendamenti. Perciò il governo, pur ottimista sul traguardo finale, si dichiara non del tutto soddisfatto dalla decisione di Grasso: “È stato posto un limite al sabotaggio – osserva il sottosegretario Luciano Pizzetti – ma l’ostruzionismo rimane”. “Se Berlusconi decide di votare la riforma sono contento ma se non vota per me non cambia nulla perché vinceremo”, ha rimarcato Matteo Renzi, ribadendo tranquillità sui numeri. Le insidie sono comunque rappresentate dai voti segreti sull’articolo 1: anche nella giornata di ieri la minoranza Dem ha manifestato malcontento per le aperture ai verdiniani. La commissione Affari costituzionali esaminerà il ddl sui rendiconti dei partiti politici. La commissione Finanze porterà avanti l’analisi del ddl contenente “Misure per contrastare il finanziamento delle imprese produttrici di mine antipersona, di munizioni e submunizioni a grappolo” e il testo relativo all’istituzione di una commissione d’inchiesta sul Monte dei Paschi di Siena. L’ufficio di presidenza della commissione Industria audirà informalmente i rappresentanti dell’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico in relazione all’affare assegnato sull’aggiornamento delle linee guida in materia di certificati bianchi.. La nota di aggiornamento del Def sarà al centro dell’ordine del giorno della commissione Sanità. La commissione Territorio e Ambiente porterà avanti l’esame del Collegato ambientale.
Dalle 9 alle 10.30 la Camera riprenderà le votazioni degli emendamenti presentati alla Legge annuale sul mercato e la concorrenza. I lavori riprenderanno poi alle 16 al termine dei funerali di Pietro Ingrao, che saranno celebrati in piazza Montecitorio. L’ordine del giorno prevede il seguito della discussione sulla proposta di legge relativa all’abolizione del finanziamento pubblico all’editoria e l’illustrazione e la votazione della questione pregiudiziale presentata al testo unificato sulla concessione della cittadinanza. Alle 14 le commissioni Affari costituzionali e Giustizia porteranno avanti l’analisi dello schema di presidente della Repubblica concernente l’istituzione della banca dati nazionale del DNA e del laboratorio centrale per la banca dati nazionale del DNA. Alle 20.30 la commissione Ambiente riprenderà il confronto sulla delega al governo relativa all’attuazione della direttiva Ue del 26 febbraio 2014 del Parlamento europeo e del Consiglio sulle procedure d’appalto degli enti erogatori nei settori dell’acqua, dell’energia, dei trasporti e dei servizi postali. La commissione Attività produttive esaminerà lo schema di decreto legislativo sull’efficienza energetica; sarà inoltre trattata la proposta di legge contenente “Disposizioni per l’introduzione di un sistema di tracciabilità dei prodotti finalizzato alla tutela del consumatore”. La commissione Affari costituzionali e la commissione Giustizia continueranno l’analisi dello schema di decreto legislativo recante “Disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del regolamento (CE) n.1223/2009 sui prodotti cosmetici”.
Il presidente del Consiglio sarà alle 15 alla Camera per rispondere alle interrogazioni a risposta immediata in tema di finanza pubblica. Il premier utilizzerà il confronto con i deputati per illustrare alcune delle linee di intervento della manovra di finanza pubblica allo studio di Palazzo Chigi e del ministero dell’Economia. A fare il punto sulle scelte che il governo si appresta a fare con la Legge di stabilità è stata la Banca d’Italia, che, in audizione sulla nota di aggiornamento del Def, ha promosso la revisione verso l’alto delle stime per il prossimo biennio ma allo stesso tempo ha avvertito che sulla ripresa pesano ancora rischi esterni. Bene fa il governo, ha detto il vicedirettore generale Luigi Federico Signorini, a disinnescare le clausole di salvaguardia. Resta da capire se Bruxelles concederà la flessibilità richiesta dall’esecutivo.
La “Giornata Parlamentare” è a cura del Centro Studi Parlamentari NOMOS