Il Parlamento del Grillo

I Tg di martedì 29 settembre – Ci hanno pensato le dichiarazioni di Calderoli in Parlamento a scaldare la serata su di un tema che ora appare una minestra riscaldata, e che invece nelle scorse settimane ha infiammato la politica e l’informazione. Se non fosse stato per il riferimento di Calderoli al Marchese del Grillo, mandato in onda in integrale sia da Tg3 che da Tg La7, l’ormai quasi scontato iter della riforma del Senato forse non avrebbe neanche ottenuto i titoli riscontrati stasera. Nessuna apertura, comunque, su un tema che doveva rappresentare la Scilla e Cariddi di Renzi. La pace fatta – o mimata a denti stretti – dentro il Pd concede agli 85 milioni di emendamenti leghisti rigettati dal presidente del Senato la dignità di notizia ed un’apertura quasi obbligata delle pagine di politica interna. L’accusa lanciata a Grasso da Calderoli, ripresa per soprammercato da tutte le opposizioni, appare come un boomerang ed è proprio il capogruppo leghista a risultare una sorta di controfigura del “comico” Alberto Sordi.

A proposito di Scilla e Cariddi, la querelle di giornata per la proposta NCD di ritornare a parlare di Ponte sullo Stretto ottiene notevole spazio sia su Mediaset che su Rai e La7. Tg3 propone il servizio più ampio che fa la storia dell’ultimo secolo di progetti più o meno campati in aria e, comunque, antieconomici per collegare la Sicilia al Continente.
Per l’economia, da segnalare un Tg5 particolarmente “renziano” che sprizza ottimismo sui dati Istat di ieri e su quelli odierni su mutui e produzione industriale. Anche Mentana, in uscita dal servizio, sottolinea che si tratta di dati inoppugnabili ed assai positivi.

Per i maggiori Tg l’apertura è, comunque, sulla conferenza internazionale sul terrorismo, che ha visto Obama e Putin litigare, forse, più per le telecamere che per la sostanza. La grande coalizione contro l’Isis è appesa all’auspicabile compromesso sulla sorte di Assad. L’intervento di Renzi all’Onu, per questioni di tempo, è ripreso solo, ed in breve, da Tg2. Tg5 apre invece sulla Volkswagen e sugli 11 milioni di autoveicoli che dovranno essere richiamati. Gli sviluppi del diesel-gate sono nei titoli anche di Tg3, Tg4 e Tg La7.

L’uccisione del cooperante italiano in Bangladesh, che ieri era stata data in apertura con il consueto tempismo solo da Tg La7, è oggi titolo alto per tutti i tg (apertura su Studio Aperto e Tg4).

L’ultimo caso legato al sindaco Marino riceva spazio da tutti i tg delle 20. Su Mediaset continua l’attacco diretto. Sugli altri si cominciano a prendere le distanze, anche se per Mentana continua a non spiegarsi l’uscita del Papa sul sindaco della Capitale “imbucato”. Molta cronaca nera non solo su Mediaset: anche Tg1 la spande a mani basse. A noi sembra eccessivo, ma l’ammiraglia della Rai potrebbe risponderci che gli ascolti le danno ragione.

 

Ultime notizie
europa
Europa

Europa: cinque grandi temi per un’Unione solidale, sociale e democratica

Una comunità aperta, solidale, sociale, incentrata sul benessere dei cittadini. Questa è l'Unione del futuro immaginata dal Laboratorio Europa dell'Eurispes.
di Gianluca Tornini
europa
equità di genere
Donne

Equità di genere e impresa, più donne ma non ai vertici

Gender equality, più donne nelle imprese ma ancora poche al vertice. E se il 2022 ha segnato la chiusura di 6000 imprese al femminile in Italia, si registra una significativa crescita delle imprese basate su innovazione e tecnologia a conduzione femminile.
di redazione
equità di genere
violenza di genere
Donne

8 Marzo, la violenza è una piaga che ostacola l’uguaglianza di genere

L’8 marzo, giornata internazionale della donna, è una data simbolica, che da un lato assume valenza per illuminare il percorso che ha...
di redazione
violenza di genere
padri separati
Società

Nuove povertà: una casa per i padri separati

I padri separati: a richio povertà Nonostante la legge obblighi entrambi i genitori a provvedere al sostentamento economico dei figli nati da una...
di redazione
padri separati
Italia Domani

REACT-EU e fondi europei: il rischio di definanziamento delle risorse

Il pacchetto REACT-EU (Recovery Assistance for Cohesion and the Territories of Europe), ricompreso nell’ambito dell’iniziativa Next Generation EU prevede un'integrazione di quasi 51 miliardi di euro a favore dei programmi della politica di coesione di tutti gli Stati membri rispetto alla precedente programmazione 2014-2020. Il rischio oggi è di definanziamento a causa della mancata spesa dei fondi disponibili.
di Claudia Bugno*
proteine vegetali
Food

Proteine vegetali, la nuova frontiera dei consumi alimentari

Le proteine vegetali non sono solo una moda passeggera: gli alimenti plant based sono acquistati abitualmente dal 54% dei consumatori, per un giro di affari che nel 2030 sarà, secondo le stime, di 25 miliardi di dollari.
di redazione
proteine vegetali
diversity&inclusion
Lavoro

Accoglienza alle diversità e inclusione partono anche dal luogo di lavoro

Diversity&Inclusion, il nuovo libro di Claudio Barnini racconta come un gruppo di aziende ha interpretato il tema della diversità e dell’inclusione sul posto di lavoro.
di redazione
diversity&inclusion
Friuli Venezia Giulia
Lavoro

Modello Friuli Venezia Giulia per un sistema di lavoro efficiente: superati gli obiettivi del PNRR

La Regione Friuli Venezia Giulia ha già raggiunto gli obiettivi nazionali ed europei del PNRR in materia di lavoro. Si può parlare di un vero e proprio “modello Friuli Venezia Giulia” che mette in primo piano la funzione dei Centri per l’Impiego e la sinergia tra pubblico e privato, tra lavoro, formazione e famiglia.
di Marco Ricceri*
Friuli Venezia Giulia
sabino cassese
Intervista

L’Italia disunita ha urgente bisogno di riforme: a colloquio con Sabino Cassese

Il Prof. Sabino Cassese, giurista ed ex ministro del Governo Ciampi, in occasione del suo ultimo saggio “Amministrare la nazione” analizza in un’intervista i temi delle riforme in Italia, della coesione territoriale e politica, della Pubblica amministrazione e della scarsa partecipazione alla politica attiva.
di Massimiliano Cannata
sabino cassese
Zimbabwe
Internazionale

La perdurante crisi dello Zimbabwe

Nel 2022, il tasso d'inflazione nello Zimbabwe ha raggiunto e superato il 200% segnando uno dei momenti di maggiore gravità della recente crisi economica e sociale che caratterizza il Paese. Pur essendo distanti dai livelli raggiunti negli anni dell'iperinflazione (2007-2008 con tassi di inflazione superiori al 100.000%), la perdurante precarietà finanziaria rappresenta un elemento in grado di alimentare l'instabilità politica e sociale nell'anno delle elezioni Presidenziali.
di Emanuele Oddi*
Zimbabwe