I Tg dal 10 al 14 dicembre 2018 – Un saluto ad Antonio

Tabella dei titoli in percentuale. Totale titoli: 206. Argomenti presenti nelle titolazioni: 276; cronaca 33% (91 presenze, per il 44% dei titoli), esteri 26% (73 presenze, per il 35% dei titoli), politica 18% (50 presenze, per il 24% dei titoli), cultura e società 8% (23), interni 6% (16), sport e varie 5% (15) ed economia 3% (8).

15 dicembre – L’attentato al mercatino di natale di Strasburgo reclama da mercoledì la settimana dell’informazione.

Il ritorno del terrore per le strade di una delle “capitali” dell’Unione, dove nella serata di martedì Cherif Chekatt, un francese di origine tunisina, ha seminato il panico sparando sulla folla ed uccidendo dapprima tre persone, si accompagna sulle scalette sin dalle prime ore all’apprensione per la sorte di un nostro connazionale: Antonio Megalizzi, giornalista trentino raggiunto da un proiettile alla testa e che per due giorni ha versato in condizioni disperate. Due giorni in cui l’informazione ci ha resi tutti più vicini a questo ragazzo, al suo impegno come inviato al Parlamento Europeo per conto di un’agenzia radiofonica universitaria ed alle sue aspirazioni europeiste. Alla sua morte, nel pomeriggio di venerdì, l’informazione tutta si è unita pertanto al cordoglio dei famiglia: aperture per tutti, con titolo unico per Studio Aperto, editoriale di Gerardo Greco su Tg4 e copertina del Tg5.

La figura di Megalizzi, resa più vicina grazie anche ad alcune sue interviste riproposte dalla Rai che ci hanno permesso di sentire la sua voce, è divenuta in questo senso, più di altre vittime del passato, “simbolo” di una gioventù italiana che si riconosce europea, guardando oltre gli intoppi e le contrapposizioni che nel recente passato hanno condizionato il rapporto del nostro Paese con gli altri stati dell’Unione. Numerosi nei servizi anche i paralleli tra Megalizzi ed il suo assassino, Cherif Chekatt, coetaneo di Antonio ed europeo di nascita, ma datosi prima al crimine e poi radicalizzatosi, la cui vita s’è conclusa giovedì senza clamore, mentre la polizia francese cercava di arrestarlo: due esempi agli antipodi di una gioventù – non paia una provocazione – attraversata dalle medesime complessità, incognite e drammaticità nei confronti di un futuro incerto.

A latere dei tragici eventi di Strasburgo, il confronto con Unione sulla manovra è proseguito in settimana, con la decisione del governo di assecondare le istanze di Bruxelles, portando il deficit dal 2,4 al 2,04 raggiunta mercoledì (nei titoli, ma lontana dalle aperture dedicate all’attentato). Un riassetto che, assicura il premier Conte, non si tradurrà in una rinuncia alle misure bandiera delle due metà della maggioranza, ma che comunque non soddisfa completamente le esigenze della Commissione, come espresso dal commissario Moscovici.

In una settimana che non ha visto i leader delle coalizioni particolarmente esposti, se si escludono gli scambi di lunedì tra Di Maio e Salvini a seguito dell’incontro di quest’ultimo con gli imprenditori, giudicato dal ministro del Lavoro inappropriato (Di Maio intervistato dal Tg3 di martedì su questi temi), la voce delle opposizioni ha trovato in più occasioni modo di farsi sentire (almeno 12 menzioni nei titoli). Si segnalala inoltre l’attenzione data dal Tg2 alle primarie nel Partito Democratico, per le quali giovedì si sono chiuse le candidature.

Sempre per la politica, resta l’interesse per l’imminente voto finale sul decreto sicurezza, mentre venerdì il nuovo fronte polemico espresso dal leghista Giorgetti in merito alla manovra riceve attenzione in un titolo di Tg La7.

Per gli esteri, l’attenzione gravita inoltre sulle vicende di Francia e Regno Unito, con oltre 15 titoli dedicati alla rinegoziazione della Brexit tentata dalla premier May, la cui leadership risulta indebolita nonostante abbia superato il voto di fiducia di martedì. Spazio lunedì anche al discorso alla nazionale del Presidente Macron, che nonostante il mea culpa non è riuscito a placare le tensioni dei gilet gialli, impegnati in settimana in ulteriori manifestazioni. Interessante la prospettiva proposta dal Tg5, che intervista il direttore del quotidiano francese Le Monde sulle possibili analogie tra questa protesta e le trasformazioni del 68’. Venerdì l’attenzione delle testate si concentra invece sulla situazione di Cesare Battisti, che risulta in fuga dopo che il governo del Brasile ha acconsentito al suo arresto.

Si segnala come l’epilogo della complessa vicenda sul global compact, firmato da 190 paese ma che vede il nostro ancora dover decidere sulla sottoscrizione di questo documento relativo ad una gestione globale del fenomeno migratorio, risulta nei titoli del solo Tg La7 di lunedì.

La pagina della cronaca risulta inevitabilmente assorbita da un’altra tragedia, quella della discoteca di Corigliano (17 i titoli nel corso della settimana), con le indagini che risultano particolarmente seguite sui Tg Mediaset. Il rogo nella mattina di lunedì presso un impianto di rifiuti sulla Salaria riceve lunedì titoli da parte di tutte le testate, con le aperture di Studio Aperto e Tg2. Quest’ultimo propone inoltre un reportage sui numerosi casi di roghi negli ultimi 3 anni, oltre 300 di origine dolosa che fanno del nostro del nostro Paese una grande “terra dei fuochi”.

Su un altro fronte, le analisi condotte dal Nas dei carabinieri sulle mense delle scuole italiane che, dopo tre mesi di controlli, denunciano casi di gravi irregolarità per un istituto su tre di quelli controllati. Titoli per tutti venerdì, a cui segue un’indignazione generale con la ministra della Salute Grillo che ha parlato di una “situazione da film dell’orrore”. Su di un tema vicino, Tg La7 dedica un titolo alla revoca da parte del Tribunale di Milano di quell’ordinanza avanzata dalla sindaca di Lodi che vietava ai bambini figli di famiglie straniere che non potevano far pervenire dai loro paesi le opportune certificazioni che certificassero i requisiti per entrare alla mense scolastiche.

Tra le varie ed eventuali segnaliamo:

  • la Dataroom di Milena Gabanelli del Tg La7 di lunedì dedicata alla situazione nei centri per l’impiego, istituti strumentali per la distribuzione del reddito di cittadinanza ma che tutt’ora risultano carenti nell’avvicinare le imprese ai lavoratori;
  • l’apertura dedicata dal Tg5 di martedì sulle difficoltà delle famiglie italiane a curarsi attraverso i servizi del sistema sanitario pubblico, come segnalato da un rapporto dell’Associazione Cittadinanza Attiva;
  • l’attenzione del Tg3 agli sviluppi sul versante Alitalia, a cui dedica mercoledì titolo. Sempre Tg3 ha dedicato alcuni servizi a fine edizione all’Italia che fatica ad affrontare la crisi, proponendo alcune interviste nelle successive giornate;
  • l’attenzione  alla scelta della rivista 4 delle sue copertine ai “guardiani della verità”, i molti giornalisti uccisi o ostacolati dal potere nel mondo, su cui spicca la vicenda Khashoggi (titolo per Tg1 e Tg2, servizio per gli altri). Un’attenzione che prosegue sul Tg3 di venerdì, che dedica fin dai titoli spazio alle richieste della sorella di Daphne Caruana Galizia affinché in Italia possa essere condotta un’inchiesta imparziale sulla morte della giornalista maltese.

 

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