La tecnologia italiana contenuta nel cuore delle navi spaziali e dei satelliti, che orbitano intorno alla Terra o che viaggiano nel silenzio della galassia, devono essere motivo di orgoglio nazionale. Dal 1964 anno in cui l’Italia inizia ufficialmente la sua avventura spaziale, sono stati operati investimenti sempre più consistenti nel settore spaziale, costruendo al contempo un bagaglio di esperienza scientifica e industriale invidiabile, che ci rende leader nel campo mondiale. Il nostro Paese, con la sua Storia in questo campo, si rivela una Potenza spaziale. La consapevolezza e la speranza è che proprio l’orgoglio e le competenze invidiabili, tipiche degli italiani, saranno la forza motrice che farà ripartire il nostro Paese e lo farà volare nuovamente fra le grandi potenze mondiali.
Nel 2015, le attività spaziali sono uscite da tempo dalla fase pionieristica del secolo scorso e il nostro pianeta è ormai circondato da una fitta ragnatela di satelliti che permettono di ricevere immagini provenienti da ogni parte del globo, di telefonare dovunque, di seguire lo spostamento di mezzi mobili, di rendere sicura la navigazione aerea e navale. Una rete globale che sta già cambiando profondamente la nostra vita quotidiana e lo farà sempre di più nei prossimi anni, contribuendo in modo determinante anche allo sviluppo economico di una Nazione. I programmi spaziali, integrando sviluppi scientifici, tecnologici, industriali, economici e sociali, assumono rilevanza crescente in rapporto alle possibilità di sviluppare applicazioni e di fornire servizi utili al cittadino, alle imprese e alle Pubbliche amministrazioni, trovando soluzioni a problematiche sensibili e di assoluta attualità quali l’ambiente, il clima, la sicurezza e la difesa.
Lo Spazio, del resto, è il luogo migliore da cui osservare il nostro pianeta per studiarlo e proteggerlo.
I progetti dell’Agenzia Spaziale Europea puntano allo sviluppo di tecnologie e servizi satellitari e alla promozione delle industrie europee. Inoltre, l’Esa collabora attivamente con le organizzazioni spaziali extra-europee per condividere con tutta l’umanità gli enormi vantaggi derivanti dalla ricerca spaziale. Grazie alla coordinazione delle risorse finanziarie e intellettuali dei 20 Stati membri, che contribuiscono nel fornire personale dalle altissime qualifiche (per un totale di 2.234 dipendenti) l’Agenzia è in grado di intraprendere programmi e attività ben superiori a quelli possibili alle singole nazioni europee. L’Italia è fra le nazioni che contribuisce maggiormente nel fornire personale all’Esa (416 unità, il 18,6%).
Per il 2014 il budget dell’Esa è stato 4.102 milioni di euro, un valore ricavato dalla somma del budget per le attività e i programmi dell’Ente e del budget per i Programmi sviluppati per altri partner istituzionali.
Circa l’85% del budget Esa è impiegato in contratti con le industrie europee. La sua politica industriale è quella di garantire che gli Stati Membri ottengano un adeguato ritorno sui propri investimenti, di migliorare la competitività dell’industria europea, di mantenere e sviluppare la tecnologia spaziale, di sfruttare i vantaggi della libera competizione, tranne laddove incompatibile con gli obiettivi della politica industriale. Il contributo per nazione sulle sole attività e programmi Esa del 2014 (3.339,3 milioni di euro), vede l’importante ruolo ricoperto dall’Italia che contribuisce in modo sostanziale al budget dell’Agenzia (350 milioni di euro, il 10,48% del totale), preceduta solo da Germania e Francia.
La costante crescita di importanza del settore “Spazio”, del ruolo italiano all’interno di tale settore e la necessità di una sua razionalizzazione, portano alla creazione dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), fondata nel maggio del 1988.
È davvero impresa ardua poter ripercorrere tutti i successi italiani nel campo spaziale di questi decenni. Dalla sua nascita ad oggi, l’Asi si è affermata come uno dei più importanti attori nella scena spaziale tanto a livello europeo, dove l’Italia è il terzo paese che contribuisce maggiormente all’Agenzia Spaziale Europea, quanto a livello mondiale: ha infatti uno stretto e continuo rapporto di collaborazione con la Nasa, che la porta a partecipare a molte delle più interessanti missioni scientifiche degli ultimi anni.
Uno dei progetti più affascinanti è la costruzione e l’attività della Stazione Spaziale Internazionale (Iss), dove gli astronauti italiani sono ormai di casa. E la cronaca attuale ci ricorda dei successi nazionali che stiamo ottenendo con la nostra astronauta Samantha Cristoforetti, Capitano dell’Aeronautica Militare.
Grazie all’attività dell’Asi, la comunità scientifica italiana ha ottenuto negli ultimi decenni successi senza precedenti nel campo dell’astrofisica e della cosmologia, contribuendo tra l’altro a ricostruire i primi istanti di vita dell’Universo, compiendo passi fondamentali verso la comprensione del fenomeno dei gamma ray bursts e delle misteriosi sorgenti di raggi gamma.
Lo spazio ormai non è più solo uno straordinario settore della ricerca. È anche un’importante opportunità economica. Il mercato delle telecomunicazioni e della navigazione satellitare, solo per citare un campo applicativo, è in continua espansione e le aziende italiane sono delle eccellenze nel campo industriale internazionale che si occupa del settore aerospaziale.
Dalle domande fondamentali sulla comprensione dell’Universo, sull’origine della vita, fino alla sperimentazione di nuove tecnologie, lo spazio appare oggi più che mai il luogo da cui partire per ampliare l’orizzonte culturale dell’uomo, far crescere la sua consapevolezza e garantire un futuro migliore sulla Terra. Asi svolge tale attività sia in àmbito nazionale, con programmi nazionali o bilaterali con altre agenzie internazionali, sia partecipando, per conto del Governo italiano, ai programmi dell’Esa, di cui sottoscrive finanziariamente i programmi. Il ruolo dell’Asi, al pari di quello delle Agenzie spaziali mondiali, è quello di selezione, pianificazione, supporto economico e tecnico dei progetti, fino alla realizzazione e operazione, al fine di fornire i dati ai team di ricerca.
In tutte le principali missioni, che hanno dato un contributo importante all’esplorazione spaziale, come anche in quelle pianificate per i prossimi anni, alla scoperta dei segreti di Marte, Giove, Saturno, Venere, delle comete, fino ai confini più remoti del nostro Sistema Solare, c’è un pezzo della nostra bandiera tricolore.