La pandemia iniziata nel 2020 non è ancora finita e l’emergenza sanitaria si intreccia, oggi, con il conflitto scoppiato tra Russia e Ucraina e con una tensione internazionale sempre più palpabile. Tra le prime ricadute del conflitto, che si è aperto nel cuore dell’Europa, la crisi energetica e la questione degli approvvigionamenti. Non è detto che in un futuro prossimo l’emergenza possa allargarsi in maniera ancora più accentuata alle materie prime e ai prodotti dell’agroalimentare.
Le preoccupazioni dei cittadini tra conflitti internazionali e crisi energetica
In questo quadro, l’Eurispes ha voluto sondare nell’ultima edizione del Rapporto Italia quali siano attualmente le preoccupazioni che affliggono gli italiani.
Dai risultati emerge che, nel 2022, i conflitti internazionali preoccupano 1 italiano su 4 (25,8%), mentre il 19,2% è preoccupato dall’aumento dei costi di luce e gas. L’insicurezza del lavoro preoccupa invece il 14,3% degli italiani.
L’emergenza sanitaria e le preoccupazioni legate alla salute turbano ancora il 14,3% del campione e il 7,4%, che paventa la possibilità di ammalarsi. La crisi climatica è fonte di preoccupazione nel 6,8% dei casi. La sicurezza della propria città/paese preoccupa il 3,8% e il 3,6% teme l’immigrazione.
Crisi energetica e conflitti, le eventualità che più ci fanno paura
L’84,3% degli italiani è preoccupato dalla possibilità di un conflitto mondiale. Ma la crisi energetica preoccupa anche di più: l’87,3% del campione sente questo problema più vicino e pressante. L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia preoccupa l’83,2% degli italiani, mentre l’atteggiamento di alcuni paesi – come Cina, Brasile e India – verso l’emergenza climatica è fonte di ansie per il 75,7% dei cittadini. Meno preoccupante sembra essere l’espansionismo economico della Cina, che in ogni caso suscita la preoccupazione di più della metà del campione (56,1%).
I giovani si preoccupano dell’ambiente, i più anziani della guerra
Considerando le fasce di età si trovano alcune differenze: il tema ambientale, ovvero l’atteggiamento di alcuni paesi rispetto all’emergenza climatica, più di tutti è sentito dai giovani tra i 18 e i 24 anni (79,4%). L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è fonte di ansie per gli over 64 più che per le altre fasce d’età considerate (85,9%) e per i 45-64enni (84,3%); anche l’espansione economica della Cina preoccupa in particolare gli over 64 (59%) e i 45-64enni (56,7%) più rispetto alle altre fasce d’età.
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