Finale di Sanremo, Montalbano e Mia Martini: nel giro di pochi giorni la Rai ha incassato tre clamorosi successi di ascolti, particolarmente degni di nota in questi tempi di sempre maggiore pluralizzazione dell’offerta televisiva e parcellizzazione dell’audience.
Lunedì 11,1 milioni di telespettatori per l’inossidabile Commissario Montalbano (44,9% di share), tra martedì e sabato scorsi circa 10 milioni a serata per il Festival di Sanremo; martedì 7,7 milioni e 31% di share per la fiction su Mia Martini.
Pur non potendo contare sul pubblico sconfinato e sul monopolio di un tempo, i canali Rai continuano ad avere un netto predominio negli ascolti, anche rispetto al principale network generalista, Mediaset – soprattutto nella prima serata. Rai 1, in particolare, mantiene il primato dei programmi più visti in assoluto, ma vince anche nell’informazione, nella fiction, nei game show. La Rai rimane il punto di riferimento per i grandi eventi, per il racconto dell’attualità, dell’informazione, del territorio nazionale (in tempi di globalizzazione i prodotti “locali” acquisiscono valore), per le dirette.
D’altra parte, gli italiani nutrono mediamente un atteggiamento critico nei confronti della televisione pubblica. Puntualmente accusata di sprecare i soldi dei cittadini prelevati con l’odiato canone (la tassa più detestata dagli italiani, nonostante la sua entità contenuta) e di essere asservita alla politica. La Rai è da molto tempo gravata da un’immagine in buona parte negativa, a dispetto dei suoi effettivi risultati e della fedeltà di un pubblico numeroso.
Se alcune eccellenze mettono tutti d’accordo (si pensi ai programmi di Piero e Alberto Angela ed allo stesso Montalbano), altri programmi, pur seguitissimi, sono oggetto di critiche anche pesanti – in questi giorni il Festival di Sanremo è stato sulla bocca di tutti, onnipresente sulla stampa e, ancor più, sui Social, persino nei programmi della concorrenza (che hanno colto l’occasione per vivere della sua luce riflessa), eppure non sono mancate critiche e polemiche forse senza precedenti.
Questa evidente contraddizione è stata confermata dall’indagine Eurispes che tra dicembre e gennaio 2019 ha sondato l’opinione degli italiani sulla televisione pubblica e quel che risulta è, anche in questo caso, un vero e proprio odio-amore. Se il 53% dei cittadini ritiene che la Rai garantisca il pluralismo, ad essere convinti che garantisca anche la qualità del prodotto sono meno della metà (45,7%). Di seguito proponiamo la versione integrale del sondaggio.
Eurispes. Rapporto Italia 2019 Indagine “Mamma Rai. Nemica amatissima”