Ci sono paesi che nell’immaginario comune sono sinonimo di bellezza, e tali sono. Eppure, a causa della loro posizione geografica, diventano luoghi di transito per il business del crimine organizzato. Trinidad e Tobago, un’isola di fronte alla costa del Venezuela, affronta diversi problemi legati al crimine organizzato, che vanno dal traffico di esseri umani, al traffico di animali esotici che minacciano la bellezza naturale del luogo. Dall’altra parte dell’Oceano Atlantico, Jenny Constantine ci aiuta a capire queste dinamiche particolari. La sua carriera la vede per 18 anni nelle Forze dell’ordine, con una grande esperienza nell’investigazione di attività criminali organizzate, nell’insegnamento di tecniche investigative e nella ricerca sul crimine organizzato.
Criminalità organizzata a Trinidad e Tobago
Qual è il significato della parola “criminalità organizzata” a Trinidad e Tobago, che tipo di pericolo rappresenta realmente?
A Trinidad e Tobago il crimine organizzato è associato principalmente alla droga, alle armi da fuoco e al traffico di animali selvatici. Trinidad e Tobago non ha una definizione ufficiale di “crimine organizzato”. Molto probabilmente perché le attività sono dinamiche e in continua evoluzione, quindi una definizione specifica può essere problematica per scopi legislativi e di applicazione della legge. In termini di pericolo – poiché i reati della criminalità organizzata sono un insieme di opportunità pericolose in continua evoluzione, minacciano seriamente la salute, la sicurezza e l’incolumità dei cittadini – il risultato è, ad esempio, l’aumento dei crimini perpetrati con armi da fuoco commessi ogni anno. Tutto questo può anche mettere in pericolo la stabilità economica del paese. Le Forze dell’ordine si sono adattate ai cambiamenti della criminalità, identificando le tendenze e creando nuove unità con personale addestrato per indagare i crimini, redigendo nuove leggi in risposta agli sviluppi più recenti e creando partnership con le Forze dell’ordine di altri paesi e accordi bilaterali con i governi per contrastare questi crimini.
Una delle maggiori preoccupazioni è ovviamente dovuta alla vicinanza con il Venezuela, che secondo varie analisi potrebbe portare all’aumento della presenza del crimine organizzato collegato con tutto il Sud America.
Con l’attuale e continua crisi economica in Venezuela c’è stato un notevole aumento di particolari tipi di attività criminali: traffico di armi da fuoco, droga, traffico di animali selvatici e, soprattutto, traffico di esseri umani. La maggior parte di queste attività criminali provengono da paesi come la Colombia (ad esempio, droga attraverso il Venezuela, le armi da fuoco) e il Venezuela (fonte del traffico di esseri umani, droga, armi da fuoco, traffico di fauna selvatica). Trinidad e Tobago offre possibilità uniche, a partire dalla sua posizione, ideale come punto di trasbordo per i mercati lucrativi come l’Europa e il Nord America. Nessuno studio ufficiale è stato fatto per determinare se la situazione economica in Venezuela ha portato ad un aumento del crimine organizzato a Trinidad e Tobago. Personalmente ho avviato una ricerca su questo argomento, ma le restrizioni dovute all’attuale crisi pandemica ne hanno bloccato il progresso. Spero di completarla nel prossimo futuro.
Il traffico di esseri umani si traduce, per molte donne, in schiavitù sessuale, uno dei fronti più delicati: perché Trinidad ha acquisito l’etichetta di destinazione del turismo sessuale e come combattere questo fenomeno?
Trinidad e Tobago non è considerata in alcun modo una destinazione di turismo sessuale. Credo fermamente che sia una distorsione cooptata dai media che hanno contribuito a questa terribile definizione. Dico questo perché non c’è nessuna ricerca valida e affidabile che ha dimostrato che le persone vengano a Trinidad e Tobago per turismo sessuale, come avviene in alcuni paesi asiatici. Quando svolgiamo operazioni di polizia, la maggior parte delle persone sono del posto, o abbiamo un piccolo numero di immigrati residenti nel paese. La richiesta di donne dai paesi Latini nell’industria del sesso a Trinidad e Tobago è radicata nelle persuasioni coloniali di bellezza – pelle più chiara, generalmente caratteristiche diverse dalle donne locali. Da quando è iniziata la crisi economica venezuelana ci sono state un certo numero di donne e ragazze venezuelane che sono state salvate dalla riduzione in schiavitù a scopo di sfruttamento sessuale. Sia cittadini locali sia venezuelani sono stati accusati del reato di traffico di esseri umani. Per combattere questo crimine, le autorità hanno promulgato una legge – il Trafficking in Persons Act, capitolo 12:10. Inoltre, diverse unità di polizia sotto il Ministero della Sicurezza Nazionale sono state incaricate di indagare e perseguire gli autori di questi crimini, affinché siano giudicati dalla giustizia in tribunale. La collaborazione nelle indagini su questi crimini è facilitata anche dalla cooperazione con gli organi di polizia regionale e internazionale, nonché con le autorità centrali, se necessario.
Altri aspetti del crimine locale
Un altro fronte è la lotta contro la pirateria: il mare che vi separa dalla terraferma con il Venezuela è ovviamente preda del controllo dei trafficanti di droga che vogliono difendere le loro rotte.
La vulnerabilità dei pescatori in mare aperto al crimine e alla criminalità è una dura realtà. Una volta c’erano report di rapine (più vicino alla riva) piuttosto che di pirateria in mare sulla penisola meridionale di Trinidad. I report mostravano come i principali autori fossero pescatori venezuelani disperati e piccoli criminali, che commettevano questi crimini sperando di fare soldi con l’estorsione attraverso il rapimento per il riscatto, il furto di motori di barche e altri materiali da rivendere o barattare per fare soldi. Purtroppo, il problema diventa sempre più grave, i confini possono essere facilmente violati. Le zone sono pattugliate a intermittenza dalle Forze dell’ordine, quindi è concreto il rischio di essere catturati lì.
Un altro campo d’azione della criminalità è il commercio di specie animali protette, attraverso cui la criminalità genera importanti guadagni; com’è la situazione attuale?
Il commercio di fauna selvatica ha visto aumenti significativi da quando si è sviluppata la crisi economica in Venezuela, unita ad un aumento della domanda da parte di un pubblico ignaro e dei proprietari di negozi di animali. La maggior parte delle persone non capisce che l’attività è dannosa per la salute e la sicurezza. Inoltre, non è visto come un vero e proprio crimine. C’è stato un aumento delle campagne di sensibilizzazione da parte di organizzazioni senza scopo di lucro come Nurture Nature, che evidenziano il pericolo del commercio al pubblico. La Guardia Costiera e i guardiacaccia hanno registrato diversi successi nell’interdizione in mare sia di animali selvatici sia domestici (come mucche, capre, polli e cani) che i contrabbandieri hanno tentato di introdurre. C’è stata anche una grande collaborazione tra la società civile e le Forze dell’ordine che ha portato a sequestri a terra di animali selvatici e all’arresto di persone che erano in possesso degli animali. I colpevoli sono stati accusati, riconosciuti colpevoli e poi multati o imprigionati. La lotta contro il traffico di animali selvatici è costante in questo momento.
Il futuro della sicurezza locale
Come vede le prossime sfide di sicurezza per Trinidad e Tobago e cosa è veramente necessario per contrastare queste realtà criminali e rendere sicura la popolazione?
In futuro, credo fermamente che le sfide di sicurezza per Trinidad e Tobago saranno: 1) un aumento delle attività cyber-criminali; 2) rendere efficienti ed efficaci i confini marittimi. In primo luogo, con l’emergere della pandemia del Covid-19, le attività si sono spostate online creando opportunità ideali per i criminali informatici. I criminali stanno usando comunicazioni criptate “end-to-end” per pianificare ed eseguire i crimini. Questo è un problema per le Forze dell’ordine non solo a Trinidad e Tobago, ma in tutto il mondo. Una possibile soluzione a questo problema sarà la formazione e lo sviluppo contemporaneo di tecnologie avanzate insieme all’acquisto delle attrezzature necessarie per gestire le attività imminenti di cyber-crime. La seconda questione è la sicurezza delle frontiere marittime. Le ripetute violazioni delle frontiere del paese hanno indicato che bisogna fare di più per proteggere la salute, la sicurezza e per la protezione dei cittadini. Per contrastare queste attività ci deve essere innanzitutto un approccio e una volontà di tutto il governo per identificare e risolvere i problemi che causano le violazioni e incoraggiano la criminalità. A questo possono seguire tattiche più strategiche e collaborative da parte delle Forze dell’ordine. La collaborazione tra le agenzie è importante per proteggere i confini.
L’intervista è disponibile anche in inglese