Il sistema delle adozioni in Italia sta vivendo una forte crisi, in particolare per quanto riguarda l’adozione di bambini dall’estero. Il numero delle coppie che aspirano ad adottare un bambino si è ridotto fino a superare il dimezzamento in pochi anni: a livello globale, si è passati da 22.000 adozioni circa del 1995 a 11.000 del 2016.
La lunga crisi economica è fra le principali cause del significativo calo della disponibilità delle famiglie italiane ad adottare. Eppure, i bambini da adottare aumentano: le domande di disponibilità all’adozione di minori italiani presentate nel 2001 sono state, nei 29 Tribunali per i Minorenni operativi in Italia, 12.901; nel 2006 si è raggiunto il picco di 16.538, per poi calare via via e arrivare nel 2017 a 8.793 domande di disponibilità. Va ricordato che è possibile per una coppia presentare più domande, in più Tribunali.
Nello stesso periodo sono aumentati i minori dichiarati adottabili. Sono passati da 1.096 del 2001 a 1.213 del 2017. In questo caso, il picco è stato registrato nel 2014 quando si sono registrati 1.516 minori potenzialmente adottabili (Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità del Ministero della Giustizia).
Ma rispetto a questi dati, gli affidamenti preadottivi (il periodo “di prova”, della durata di un anno) sono passati da 930 a 865 mentre le adozioni da 1.290 a 954. In sostanza, le collocazioni in famiglia sono state inversamente proporzionali rispetto al numero dei bambini dichiarati disponibili ad essere adottati. Nel 2017, il maggior numero di sentenze di adozione nazionale si è avuto a Roma (146) mentre il maggior numero di affidamenti preadottivi a Milano (205).
Il numero dei bambini accolti dall’estero da coppie del nostro Paese è significativamente superiore alle adozioni italiane, sebbene il percorso adottivo sia più impegnativo e più costoso. Analizzando il periodo 2012-2018, nonostante una drastica riduzione delle coppie adottive, più che dimezzate nel periodo (da 1.188 a 501) come anche del numero dei bambini adottati (da 1.484 a 603), si registra una sostanziale tenuta di quest’ultimi tra il primo semestre 2017 e il primo semestre 2018 con un calo di 14 casi (da 617 a 603).
Nel 95,3% la scelta di adottare nasce dall’infertilità; nel 2,4% dal desiderio di adottare, di aiutare bambini in difficoltà; nello 0,6% alla conoscenza del minore (Cai).
Tra il 2016 e il 2017, i paesi di provenienza dei minori adottati passano da 44 a 41: escono di scena Bosnia ed Erzegovina, El Salvador, Kazakistan, Mali e Repubblica Ceca; entrano Honduras e Costa d’Avorio.
I primi paesi di provenienza si confermano: Federazione Russa (16%), Polonia (10%), Colombia (8%), India e Vietnam (7%), Cina (6%), Ungheria e Brasile (5%). I primi dieci paesi cumulano il 73% del totale degli ingressi avvenuti nel corso del 2017 (ossia 1.044 minori dei 1.439 complessivi).
Per approfondimenti, si può consultare la scheda “Non è mai facile diventare genitori”, pubblicata nel Rapporto Italia 2019.