L’analisi dell’Osservatorio Tg Eurispes e Coris Sapienza dal 22 al 26 giugno – Il dibattito tra le forze politiche su molti fronti (taglio dell’Iva, Recovery fund e riapertura delle scuole) reclama ed ottiene i maggiori spazi nell’informazione di prime time, sia nelle aperture sia nei servizi. Con l’emergere degli schieramenti per le regionali di settembre, le testate sembrano già “arruolate” in un clima da “campagna elettorale”, con quelle Mediaset, ma anche Tg La7, che documentano l’ulteriore sfaldamento della maggioranza, dando spazio agli interventi di numerosi commentatori. Interessante il confronto tra il Vice ministro Pierpaolo Sileri e il direttore de la Repubblica Maurizio Molinari, interpellati martedì da Tg4, sull’uso dei fondi del Mes, richiamato anche venerdì nello scambio tra Conte e la Merkel, alla vigilia del semestre europeo a guida tedesca.
Tra i tanti dossier aperti, spicca quello della scuola (apertura venerdì per i Tg Rai, Tg4 e Tg5), con il ministro Lucia Azzolina al centro delle polemiche delle opposizioni per le sue linee guida sulla riapertura, oggetto di forti contestazioni, giovedì, da parte di studenti ed insegnanti (titoli per tutti). Tg2, venerdì, la intervista, dando in seguito la parola alla senatrice Lucia Ronzulli di Forza Italia, che denuncia i limiti e i ritardi legati al provvedimento.
Molto presente anche la questione “giustizia”, con l’evoluzione del caso Palamara. Grande attenzione per Tg2 ed i Tg Mediaset, che riprendono anche la scenata del deputato Vittorio Sgarbi, costatagli l’espulsione dall’Aula. Su Tg4 il direttore de Il Riformista, Sansonetti, pur criticando l’eloquio di Sgarbi, definisce “sacrosante” le sue accuse all’Anm. Mentana critica non solo le volgarità del deputato, ma anche l’intera classe politica che negli ultimi tempi ha fatto emergere un’inquietante dose di sessismo. Sempre Tg La7 segnala, venerdì, come un’altra vicenda, quella di “mafia capitale”, sembra stia venendo riscritta con la scarcerazione di Carminati, Gramazio e Buzzi.
Anche in un clima tanto acceso, l’attenzione al contagio non esce dalle scalette del prime time, e torna molto alta (aperture per Tg2, Tg3 e Studio Aperto) tra giovedì e venerdì con la segnalazione di due focolai a Bologna e Mondragone, e gli scontri tra comunità bulgara e Forze dell’ordine. La parola d’ordine resta, per tutti, “non abbassare la guardia”, mentre ai numeri italiani, che segnano un calo più o meno accentuato, si contrappongono quelli raggelanti del resto del mondo: Brasile, Stati Uniti e (sul Tg3), il subcontinente indiano.
Con l’arrivo dell’estate, la paura per nuovi contagi è destinata a coniugarsi con un altro evergreen della comunicazione televisiva: il fenomeno migratorio. L’attenzione data nei servizi ai 28 migranti, positivi al Covid, fermi sul tragetto a Porto Empedocle (titolo per Tg2, Tg5 e Studio Aperto), fa già presagire il sorgere di un nuovo, pericoloso binomio: quello di “profugo=untore”. Come negli anni passati, il sistema dell’informazione non accompagna, ai “numeri” degli sbarchi, l’attenzione alle evoluzioni sul fronte libico: l’incontro tra Di Maio e Serraj a Tripoli per rinegoziare gli accordi e garantire più diritti ai migranti, viene ripreso solamente dal Servizio Pubblico (titoli per Tg3 e Tg1).
Il crollo del cornicione, costato la vita a una donna e due bambini ad Albizzate, colpisce Tg5 che, giovedì, vi dedica l’apertura (titoli per tutti). Prosegue la rubrica del Tg2 sui musei d’Italia da visitare. Nel quarantennale dalla strage di Ustica, la testata di Sangiuliano, venerdì, dedica due servizi molto approfonditi, auspicando che si prosegua con le indagini nella ricerca della verità storica nel rispetto dei familiari delle vittime. Spazio trasversale su diverse testate.
Per questa stagione, con oggi si concludono le analisi settimanali dell’Osservatorio Tg Eurispes-CoRiS Sapienza. Entro luglio proporremo un report dedicato ad una valutazione del comportamento dell’informazione di prime time durante l’intera stagione del Covid.