La Cina è vicina. Belt and Road, la nuova Via della Seta è già realtà

E pensare che l’Eurispes, un progetto per il porto hub di Palermo, lo ha presentato a luglio del 2018, in modo lungimirante, riuscendo a cogliere le dinamiche globali e le prospettive dei nuovi commerci, dei nuovi traffici e le spinte finanziarie dei paesi in forte espansione. Ma chi poteva immaginare che, solo pochi mesi dopo, il Presidente della Repubblica Cinese, Xi Jinping, avrebbe fatto visita proprio a Palermo per perorare la causa delle infrastrutture portuali in grado di sostenere il traffico delle merci provenienti da Pechino e dintorni? Ovviamente, le polemiche non sono mancate, soprattutto da parte dell’amico-nemico della Cina e suo principale competitor, gli Usa di Donald Trump, preoccupati della invasione cinese. Di lì le minacce (più o meno velate) al Governo gialloverde italiano, di non stipulare accordi commerciali penalizzanti per gli americani, e soprattutto alla Lega di Matteo Salvini, che dell’asse con il sovranista Trump, come di quello con Putin, non ha mai fatto mistero. Ma questa è politica– si dirà– mentre la visita del numero uno della Cina è economia e affari, come se questi due asset si potessero scorporare dalle questioni eminentemente politiche. Xi viene a celebrare e a perfezionare la Belt and road initiative, la nuova Via della Seta, un’iniziativa strategica della Repubblica Popolare Cinese per il miglioramento dei suoi collegamenti commerciali con i paesi nell’Eurasia. E all’improvviso c’è chi si è ricordato del porto di Palermo e del progetto dell’Eurispes. Un progetto che, come ha spiegato Giovanbattista Rubino, componente del Comitato scientifico Eurispes, è di quelli che trasformerebbero la città, facendole recuperare il suo ruolo centrale nel Mediterraneo. «La realizzazione del porto Hub – spiega Rubino – per le sue caratteristiche tecniche, farebbe di Palermo il porto più importante del Sud Europa, in grado di movimentare 16 milioni di container all’anno, contro i 5 del porto di Valencia, i 3 milioni di quello di Gioia Tauro e i 2 milioni circa dei porti di Barcellona e Genova».
L’opera, che ha un costo di circa 5 miliardi di euro, a regime, darebbe lavoro a 450mila persone, e potrebbe essere finanziata prevalentemente con capitali privati. «I tempi di realizzazione – osserva Saverio Romano, Responsabile del Dipartimento Mezzogiorno dell’Eurispes – sono di tre anni, dal rilascio delle autorizzazioni, legate all’inserimento dell’opera nel piano di quelle nazionali e di carattere strategico. Ovviamente, sarà necessaria una forte collaborazione tra le Istituzioni ma il ritorno economico che se ne avrebbe inciderebbe positivamente non solo su Palermo e sulla Sicilia ma su tutto il Mezzogiorno, perché senza investimenti e infrastrutture non esiste alcuna ipotesi di vero sviluppo».
Un tema connesso con quello della realizzazione del porto commerciale, è quello ambientale e, a questo proposito, il Presidente dell’Eurispes, Gian Maria Fara chiarisce: «La realizzazione di questa infrastruttura è legata a filo doppio alla riqualificazione della costa sud-orientale di Palermo, da anni in stato di abbandono. Il progetto, che consentirebbe la fruizione e la balneazione di ampi tratti di costa, restituirebbe, inoltre, a quella parte di città la vista del mare».
Ma quali reazioni si sono registrate sul progetto Eurispes del porto a Palermo? Per il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, «un’opera come questa coinvolge il sistema Italia ma anche le Istituzioni europee. Il Comune è pronto a un confronto laico sul progetto, e comunque apprezziamo il metodo seguito dall’Eurispes». Positivo anche il commento di Gianfranco Micciché, Presidente dell’Assemblea regionale siciliana: «Quella del porto Hub di Palermo presentato dall’Eurispes è una idea vincente, rivoluzionaria per Palermo, che farebbe della Sicilia un polo di grande importanza e, per quello che vale, può contare su tutto il mio sostegno politico». Nello Musumeci, Presidente della Regione siciliana, si è dichiarato «aperto al confronto, perché l’opera è suggestiva nella sua progettualità: il Mediterraneo è tornato ad essere un mare di traffici e di commerci e dobbiamo intercettare quelli che arrivano dal canale di Suez, con infrastrutture e servizi adeguati. Da apprezzare l’iniziativa dell’Eurispes, innovativa e autorevole».
Ma scendiamo nel merito: l’area portuale è rappresentata da una piattaforma collegata con la costa all’altezza della Bandita e forma con essa una baia larga circa 300 metri e lunga tre chilometri, destinata agli sport acquatici, con 200 posti per le imbarcazioni da diporto in transito. Lungo la baia si prevede di realizzare una grande spiaggia, in parte libera e in parte attrezzata e, a monte di essa, impianti sportivi all’aperto per 10 ettari, un parco urbano sul mare ed ampi spazi per il tempo libero con punti di ristoro e negozi. Nello spazio compreso tra quest’area e la statale 113, il progetto prevede una strada panoramica che parte con un nuovo ponte sull’Oreto per giungere sino alla Bandita. A valle della strada una pista ciclabile ed una per il running, entrambe lunghe tre chilometri che, attraverso un ponte ciclopedonale, arrivano al porto turistico. Il porto, con 9 km di banchine e un piazzale di circa 200 ettari, è un porto-canale con ingresso a Nord-Ovest e uscita a Sud-Est, direttamente collegato ad un retroporto di 100 ettari. Ha una profondità che va da 18,5 a 27 metri ed è dotato di tutti i servizi. Nell’area del retroporto sono stati previsti un hotel, un residence, un parcheggio multipiano e 8mila metri quadrati destinati ad uffici. L’opera, che avrebbe un costo di 5 mld di euro e che a regime darebbe lavoro a oltre 435mila persone, potrebbe essere finanziata prevalentemente con capitali privati. Ma, nella ricostruzione di questa storia, l’ultimo elemento è dato dal grande interesse che alcuni rappresentanti di un fondo d’investimento di Shangai hanno mostrato nei giorni scorsi, incontrando i vertici dell’Eurispes a villa Zito, nel capoluogo siciliano, per prendere visione del progetto, già presentato in alcune missioni internazionali in Cina: la realizzazione di una mega piattaforma marittima per il trasporto merci a Palermo. Un’operazione da 5 miliardi di euro che trasformerebbe il porto nel più grande hub dell’Europa, strategico soprattutto per i traffici tra l’Asia e la sponda Sud del Mediterraneo; adesso è logico che tutti gli occhi e le orecchie siano puntati sulla visita del presidente della Repubblica Popolare Cinese, Xi Jinping, che sarà in città il 23 marzo con al seguito una folta delegazione di manager e uomini d’affari, interessati proprio al business dei porti. Vedremo; di sicuro c’è che l’Eurispes ha assestato un bel colpo, dimostrando interesse per il territorio, capacità di analisi socio-economica e di lettura del contesto globale.

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