Le “altre” famiglie

Ogni anno l’Eurispes realizza un’indagine volta a cogliere atteggiamenti, opinioni e mutamenti culturali rispetto ad una serie di temi etici di particolare attualità. Gli argomenti spaziano dai diritti civili alle nuove realtà famigliari e ai problemi ad esse legati, alle questioni attinenti la scienza, la medicina, la salute e la fine della vita. Si tratta in tutti i casi di temi al centro del dibattito sociale e politico, oggetto di nuove leggi o nuove proposte di legge e, in molti casi, di forti contrapposizioni ideologiche.

Sul tema della tutela giuridica delle coppie di fatto si conferma l’apertura della maggioranza degli italiani, anche se il dato rilevato nel 2015 (64,4%) è in discesa rispetto al 2013 (77,2%) e al 2014 (78,6%): un segnale, forse, della minore attenzione riservata ai temi dei diritti civili in una fase che ha visto approfondirsi le difficoltà e le angosce di natura economica.

Passando ora all’area dei diritti degli omosessuali, la possibilità di contrarre matrimonio tra persone dello stesso sesso aveva riscontrato un atteggiamento di chiusura nel 2014 di poco maggioritario (50,7%). Nell’ultima rilevazione il dato dei contrari sale al 59,2%, malgrado la tematica sia stata molto presente nel dibattito e nella pubblicistica soprattutto in relazione alle riforme aperturiste in molti paesi occidentali.

Meno sorprendente e più in linea con le precedenti indagini il numero degli italiani contrari alle adozioni per le coppie omosessuali: solo il 27,8% favorevole (28,8% nel 2014).

Se è vero che su alcune tematiche gli italiani si confermano, come nel recente passato, “più avanti” rispetto alle leggi che regolano o che ancora non riconoscono dignità ad alcune aree della sfera privata e della relazionalità tra individui, gli shift e le modifiche delle indicazioni, , sembrano descrivere una minore apertura alle nuove sensibilità, patrimonio diffuso delle società più avanzate con cui l’Italia si confronta e relaziona. Oltre quelli economici e strutturali, anche questo rischia di diventare un gap difficilmente sanabile che – prodotto delle difficoltà generate dalla crisi – contribuisce a rendere più complessa la fuoriuscita del Paese dalle tante paludi che lo avviluppano.

Le "altre" famiglie

Si conferma comunque la tendenza generale che vede tra gli anziani le maggiori resistenze al cambiamento e una più forte difficoltà ad abbracciare posizioni più aperte, laiche e moderne.

La concentrazione delle maggiori aperture nelle classi anagrafiche 18-24 e 25-34 anni è invece così netta che, se per un verso fa intravedere per il futuro la reale possibilità di svecchiamento del Paese, per l’altro rischia di rispecchiarne in maniera deformata la reale attuale condizione. Le classi anagrafiche in questione sono proprio quelle meno inserite nei processi economici e strutturali del Paese, rappresentando un corpo sociale sostanzialmente “altro” da quello che determina le dinamiche reali.

I tassi di disoccupazione e di precariato elevatissimi e la forte diminuzione delle iscrizioni alle Università collocano i giovani in una sorta di limbo caratterizzato da una perenne attesa votata all’inconcretezza. Anche per questo la loro “voce” in àmbito politico non acquista il peso che meriterebbe. Le classi anagrafiche intermedie (35-44 e 45-64 anni) appaiono per altro “schiacciate” tra le generazioni più giovani con le quali l’osmosi risulta sempre più scarsa per le difficoltà nel mercato del lavoro, e gli anziani fisiologicamente sempre in aumento e a loro volta “esiliati” dai contesti in cui si determinano e indirizzano i cambiamenti sociali e culturali.

Rispetto ai seguenti temi, lei si dichiara…18-24 anni25-34 anni35-44 anni45-64 anniover 65
Tutela giuridica alle coppie di fatto indipendentemente dal sessoFavorevole78.37165.665.852.3
Contrario21.72934.434.247.7
Possibilità di contrarre matrimonio tra persone dello stesso sessoFavorevole53.352.944.840.824.7
Contrario46.747.155.259.275.3
Possibilità di adottare bambini anche per le coppie omosessualiFavorevole3741.329.725.517.4
Contrario6358.770.374.582.6

Anche le diverse articolazioni di giudizio per aree di appartenenza politica, confermano le classiche differenziazioni che sui temi etici attraversano sinistra, centro-sinistra, centro, centro-destra e destra. È interessante segnalare che la platea sempre più ampia di chi non si riconosce in nessuno schieramento politico (e che sempre di più diserta le urne) esprime posizione sostanzialmente intermedie tra le maggiori aperture della sinistra e del centro sinistra e quelle più limitate (o le chiusure) del centro, del centro-destra e della destra.

Rispetto ai seguenti temi, lei si dichiara…SinistraCentro-sinistraCentroCentro-destraDestraMovimento 5 StelleNessuna
Tutela giuridica alle coppie di fatto indipendentemente dal sessoFavorevole66.168.740.851.835.572.971
Contrario33.931.359.248.264.527.129
Possibilità di contrarre matrimonio tra personeFavorevole51.729.620.429.122.666.746.8
dello stesso sessoContrario48.370.479.670.977.433.353.2
Possibilità di adottare bambini anche per leFavorevole35.621.812.219.117.754.230.5
coppie omosessualiContrario64.478.287.880.982.345.869.5

È interessante segnalare che, considerando gli schieramenti classicamente consolidati, il matrimonio tra persone dello stesso sesso ottiene consensi maggioritari solo nell’area di sinistra (51,7%), mentre anche gli appartenenti al centro-sinistra si dichiarano in forte maggioranza contrari (70,4%).

Sono state sondare anche le sensibilità specifiche dell’area che fa riferimento al Movimento Cinque Stelle, salito alla ribalta politica solo nell’ultimo biennio, e che per bocca dei propri leader rifiuta esplicitamente di collocarsi a sinistra come a destra. Dall’indagine risulterebbe però nettamente una collocazione organicamente a sinistra, almeno per ciò che concerne i temi etici, per i quali chi si definisce vicino al Movimento esprime in tutti i casi i picchi di maggior consenso.

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