Trump: politica estera, parola d’ordine “negoziare”

Il risultato delle presidenziali statunitensi segna il passo verso una nuova era della politica statunitense decretando, contestualmente, la fine di una scuola di pensiero probabilmente non più adeguata a comprendere gli emergenti modelli strutturali sociali, politici ed economici.

Con questa consapevolezza Donald Trump vuole governare adottando nuove categorie dinamiche che consistono nello spostare l’asse dell’azione politica principalmente sulla politica interna e nel limitare, in barba alla vecchia tradizione “imperialista”, le “dirette” ingerenze da sempre esercitate come potenza globale sul resto del mondo. Altri condurranno il grande gioco a perdere sul tavolo globale.

Ma è realmente possibile? E se sì in che termini ed a quale costo?

Le ripercussioni sullo scenario internazionale saranno certamente importanti e contribuiranno a determinare nuove logiche di azione ed ingerenza da parte di terzi attori; prima di tutto viene da pensare ad un progressivo disimpegno statunitense nel Medio Oriente, condizione necessaria per volgere lo sguardo, con tutta tranquillità, al continente asiatico dove gli Stati Uniti hanno tutto l’interesse a contrastare l’egemonia economica cinese che da li si estende fin dentro i confini nazionali.

Questo cambio di strategia lascerà spazio di azione alla Russia che si proporrà come potenza stabilizzatrice in Siria, e non solo; inoltre potrebbe non sorprendere un riconoscimento statunitense della Crimea che costituirebbe un credito da vantare nei confronti della Russia su altri fronti; ciò contribuirebbe a mitigare il clima decisamente teso nell’Est Europa generato dai contrasti con la presidenza Obama che, per induzione politica, ha coinvolto NATO ed Unione Europea.

Stessa cosa potrebbe avvenire in Libia dove la Comunità Internazionale potrebbe dover fare a meno del sostegno militare ed economico USA.

Tutto questo avrà serie ripercussioni politiche per l’Unione Europea che si ritroverebbe senza la consolidata guida statunitense, presente dal secondo dopoguerra, in un momento in cui le divisioni all’interno degli stati dell’Unione sono amplificate dalla incapacità di gestire emergenze comuni; chissà che non possa essere un momento di crescita.

Vari dunque sono i dossier sui quali il nuovo presidente USA. dovrà confrontarsi.

La situazione medio orientale che vede il califfato di Abu Bakr Al Baghdadi in difficoltà sia in Iraq che in Siria non rappresenta l’epilogo di un fenomeno (lo Stato Islamico) temporaneo. Anzi, molto probabilmente, le vere difficoltà devono ancora arrivare. Il coinvolgimento degli Stati Uniti nella riconquista di Mosul, in supporto alle truppe arabe curde, presuppone che gli USA dovranno prolungare il proprio impegno anche dopo il termine delle operazioni convenzionali nonostante la volontà di Trump di disimpegnarsi da quelle aree. Questo perché il terrorismo, essendo una forma di conflittualità non convenzionale che si manifesta o come fase o come strumento, porterà ISIS a trasformarsi e a regredire in quello che è lo spettro potenzialmente progressivo della conflittualità non convenzionale, passando dalla fase dell’insorgenza a quella di terrorismo. Paradossalmente è pensabile che con la ripresa di Mosul gli attacchi terroristici aumenteranno nella zona e altrove. Questo perché essendo lo Stato Islamico un’entità ideologica continuerà a portare avanti il proprio progetto anche se al momento risulta essere in difficoltà.

Il nuovo presidente degli Stati Uniti dovrà dunque predisporre una strategia politica funzionale a pacificare la zona o almeno a renderla più gestibile. Compito arduo se si pensa che vicino all’Iraq c’è un teatro di guerra molto più complesso che è la Siria. In questo paese, oltre ad essere in corso una sanguinosa guerra civile, sono attivi vari attori internazionali, tutti con propri interessi e rivendicazioni. La Turchia ad esempio, seppure alleato della NATO, non vede positivamente il coinvolgimento dei curdi nella conquista della città di Raqqa in quanto la vittoria legittimerebbe questi a rafforzare le proprie rivendicazioni di sovranità territoriale e indipendenza in zone che la Turchia considera come proprie. Gli Stati Uniti però supportano i guerriglieri curdi nelle loro strategie. Ecco che si crea un caso di attrito diplomatico tra Ankara e Washington considerando anche che gli USA utilizzano la base aerea di Incirlik (Tuchia) per far decollare i propri caccia in funzione anti Daesh.

Naturalmente non va dimenticato il ruolo della Russia nello scenario siriano la quale, al fine di assicurarsi la presenza di un governo amico che le permetta di continuare ad usufruire della base navale di Tartus, unico sbocco russo sul Mediterraneo, appoggia attualmente il presidente Assad tirandosi dietro le accuse e le minacce diplomatiche di gran parte della comunità internazionale. Gli attriti con la Russia hanno ripercussioni anche in territorio europeo dove i movimenti di truppe e le esercitazioni congiunte sul fronte europeo orientale innervosiscono non poco Putin provocando le tradizionali risposte a colpi di violazione dello spazio aereo di paesi NATO e altre provocazioni simili.

Anche se il terrorismo verrà sconfitto sul campo con l’eliminazione materiale di ISIS, questo continuerà a vivere diffondendosi in zone più lontane ma più feconde, come ad esempio l’Afghanistan e l’Estremo Oriente. Ecco perché sarà necessario intervenire con una concreta ed efficiente agenda politica in vari punti del globo dove sono state aperte crisi senza però risolverle.

Il nuovo presidente degli Stati Uniti d’America dovrà dunque essere in grado di negoziare e dialogare con tutti questi soggetti coinvolti nei vari scenari internazionali di interesse. Un dialogo che dovrà essere diplomatico ma deciso tenendo conto degli interessi interni e della comunità internazionale tutta.

Infine l’economia. Nonostante alcuni dati macro economici dimostrino il tasso di disoccupazione ai minimi e la crescita economica degli Stati Uniti negli ultimi anni, grazie alle politiche di Obama, il Paese ha comunque grossi problemi. L’impoverimento della classe media, l’innalzamento della tassazione su gran parte della popolazione, le difficoltà statunitensi relative alle dinamiche commerciali, e la situazione economico internazionale globale che porta alcuni Stati tradizionalmente acquirenti del debito pubblico americano a rallentare nell’acquisto di titoli di Stato, graveranno sulle spalle del nuovo presidente.

Staremo a vedere chi avrà le spalle più grandi per sopportare tutti questi pesi.

La, per molti “sconvolgente”, ascesa di Donald Trump alla Casa Bianca segna un momento di profondo cambiamento e non solo per quello che il nuovo presidente rappresenta ma, soprattutto per tutto quello che i suoi avversari non hanno saputo rappresentare.

Una cosa appare comunque evidente, la vecchia politica interpretata secondo i vecchi schemi non è funzionale in un contesto globale, sociale, economico e politico, in cui tutto è messo in discussione ed in cui l’unica certezza è che non vi sono certezze.

Saggio sarebbe cambiare schemi interpretativi e, per chi ne avesse, mettere in discussione le proprie, vecchie, certezze.

 

 

 

Ultime notizie
concordato preventivo
Fisco

Concordato preventivo biennale e ravvedimento speciale

Il Decreto Omnibus approvato ieri dal Senato prevede, tra le varie misure, un ravvedimento speciale per incentivare ulteriormente le adesioni al concordato biennale. Il concordato/ravvedimento non può essere considerato un condono, ma è sicuramente un’opportunità sia per i contribuenti che per lo Stato.
di Giovambattista Palumbo*
concordato preventivo
capitale umano
Sostenibilità

Green Economy, il Capitale umano per esprimersi ha bisogno di fiducia

Benedetta Cosmi parla di Green Economy e di Capitale umano, oggi rappresentato dai nostri figli “nativi sostenibili”, che hanno bisogno di fiducia per esprimere il proprio potenziale. Anche la società civile ha la responsabilità di diffondere la sostenibilità anche negli ambienti di lavoro e studio e nel mondo dell’informazione.
di Benedetta Cosmi*
capitale umano
rigenerazione urbana
Sostenibilità

Rigenerazione urbana: quando il pubblico incontra il privato

Il ricorso a forme di collaborazione pubblico-privato nel Terzo Settore è in aumento, e coinvolge in parte anche la rigenerazione degli spazi urbani. Solo nel 2023 sono stati emanati oltre 2.400 bandi finanziati dal PNRR aventi ad oggetto la rigenerazione urbana, 134 solo nella provincia di Roma.
di Marco Marucci
rigenerazione urbana
Internazionale

Il binomio dell’Uzbekistan: riforme della società civile e politica estera

Il Presidente uzbeko Mirziyoyev negli ultimi anni sta abbandonando il retaggio sovietico del passato in favore di una partecipazione più attiva delle associazioni della società civile alla scelte comuni, sia di politica interna che di politica estera.
di Elena Vian*
Cultura

La città è come una seconda pelle

La città come riflesso delle civiltà che le costruiscono e le abitano, una sorta di seconda pelle che ci avvolge dalla nascita: da questa suggestione scaturisce il tema della XV edizione di DermArt, evento internazionale ideato da Massimo Papi e svoltosi a Roma presso il Campidoglio.
di Massimiliano Cannata
rivoluzione digitale
Intervista

La rivoluzione digitale tra opportunità e false illusioni. Intervista al Prof. Vanni Codeluppi

“I 7 tradimenti del digitale” di Vanni Codeluppi è un saggio che indaga le contraddizioni e le false promesse che hanno accompagnato la rivoluzione digitale. Lo scopo è avvicinare il lettore a un’analisi critica dell’ideologia che sostiene attualmente lo sviluppo di Internet dal punto di vista industriale e commerciale.
di Massimiliano Cannata
rivoluzione digitale
Caligiuri
Osservatori

Pedagogia e IA, Mario Caligiuri alla Summer School Puglia 2024

“L’educazione tra disinformazione e Intelligenza Artificiale” è il tema della lezione tenuta alla Summer School Puglia 2024 dal Prof. Mario Caligiuri, Direttore dell’Osservatorio sulle Politiche educative dell’Eurispes. Tra gli argomenti trattati dal Prof. Caligiuri figurano la disinformazione come emergenza educativa e la pedagogia del futuro.
di redazione
Caligiuri
uzbekistan
Internazionale

L’Uzbekistan e il nuovo “spirito dell’Asia Centrale”

I rapporti tra Italia e Uzbekistan si sono intensificati nel 2023, prima con accordi con il Ministero della Difesa e poi con uno scambio di visite tra i rispettivi Presidenti della Repubblica; è il segno di una nuova rilevanza dello Stato centroasiatico sulla scena internazionale e negli equilibri dell’area.
di Elena Vian*
uzbekistan
nessuno escluso
Giustizia

“Nessuno escluso”, la Costituzione all’interno delle carceri

Grazie al progetto “Nessuno escluso “ la Costituzione arriva all’interno delle carceri. I detenuti potranno avere accesso a testi specifici su argomenti normativi e costituzionali. Lo scopo è rendere i detenuti partecipi del proprio percorso attraverso una una maggiore comprensione del sistema giudiziario italiano.
di Angela Fiore
nessuno escluso
turismo
Turismo

Il turismo italiano in mani straniere, il Fisco ci rimette 2 miliardi di euro ogni anno

Il turismo italiano è in gran parte in mani straniere: i primi gruppi italiani Th Resorts e Gruppo Una si posizionano solo al 7° e 8° posto. Ciò determina una perdita per il Fisco di 2 miliardi ogni anno, e non solo: come cittadini perdiamo gran parte dei benefici del turismo, assumendone al 100% le ricadute negative.
di Osservatorio sulle Politiche fiscali dell’Eurispes
turismo