Brexit, che cosa ne pensa il vice ambasciatore britannico in Italia

Com’è noto, con il referendum del 23 giugno scorso, l’Inghilterra ha scelto di uscire dall’Unione Europea ed ha di fatto aperto – oltre a spaccature interne – nuovi, imprevisti ed imprevedibili scenari a cui gli analisti politico-economici internazionali guardano con un interesse non scevro da timori e preoccupazioni.

L’uscita dalla UE sarà comunque lunga e complessa e non si esaurirà in tempi brevi.

Su questo e su altri argomenti, abbiamo rivolto alcune domande al Vice Ambasciatore, o Chargé d’Affaires, del Regno Unito a Roma, Ken O’Flaherty, giovane e dinamico diplomatico, nella Capitale italiana da poco meno di un anno dopo altre esperienze professionali in Europa e in Oriente.

– Qual è la Sua esperienza italiana nella gestione delle relazioni diplomatiche con la Gran Bretagna?

“Ho la grande fortuna – risponde Ken O’Flaherty – di essere a Roma da dieci mesi, dopo aver lavorato a Londra, Parigi e Bruxelles. L’Italia è, e continuerà ad essere, una delle nostre più importanti alleanze: esiste un rapporto stretto e profondo tra i nostri due Paesi, con radici molto salde. L’emigrazione italiana verso il nostro Paese ha dato un contributo significativo alla nostra storia, alla nostra cultura ed al nostro popolo. Le strette relazioni bilaterali tra Italia e Regno Unito risalgono a prima della nostra entrata nell’Unione Europea e sono fiducioso che continueranno a prosperare per molti anni a venire. Al di là dei nostri legami commerciali, da molti anni collaboriamo con successo con l’Italia nell’affrontare svariate sfide, dal mutamento climatico all’immigrazione, la politica estera e la sicurezza nel Mediterraneo e nel resto del mondo. L’attuale governo in Italia è fortemente impegnato a livello internazionale, e ci sono le premesse per una stretta e proficua cooperazione tra i nostri due Paesi. In questo senso, ho accolto con piacere la notizia che l’Italia sarà un membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite nel 2017”.

– Qual è il valore che gli italiani eventualmente aggiungono alla creazione di business in Inghilterra?

“Il Regno Unito – dice il Vice Ambasciatore inglese – è il settimo partner commerciale per l’Italia, e il suo export verso la Gran Bretagna ammonta a oltre 20 miliardi di sterline. Il “made in Italy” è importante e competitivo per il mercato britannico. Come dimenticare, per esempio, che siamo il terzo importatore al mondo di prosecco? A sua volta, l’Italia è il nostro decimo partner commerciale; di fatto, gli italiani spendono oltre 15 miliardi di sterline per l’acquisto dei nostri beni e servizi. I rapporti commerciali tra i nostri due Paesi sono sempre stati floridi e sono certo che continueranno ad essere tali”.

– In quale settore, tra quelli in cui opera, ha avuto, ad oggi, maggiore soddisfazione?

“Ho lavorato in varie città meravigliose – afferma O’ Flaherty – e in una serie di ruoli molto appassionanti, quindi ho l’imbarazzo della scelta! Da diplomatico, uno dei momenti che amo di più è il negoziato: il percorso che porta a costruire alleanze, comprendere le posizioni altrui e trovare compromessi. In questo senso, il tempo passato alla nostra rappresentanza presso l’UE a Bruxelles è stato particolarmente piacevole. Di notevole interesse è stato anche lavorare a Parigi per rafforzare la collaborazione tra Regno Unito e Francia nella lotta al terrorismo dopo i tragici attentati di Londra nel 2005. Lo stesso vale per Tokyo, dove mi sono impegnato a promuovere un accordo di libero scambio con l’UE, e per il periodo passato a Londra a lavorare su questioni Mediorientali durantela Primavera araba”.

“Ma devo dire – continua – che il mio attuale incarico potrebbe rivelarsi il più gratificante: ho l’opportunità di lavorare in uno degli Stati membri dell’UE di maggior peso, con colleghi eccezionali, su una gamma di argomenti interessanti, in un momento in cui entrambi i nostri governi puntano a sviluppare ulteriormente la nostra cooperazione”.

– A poco tempo di distanza dalla vittoria del “Brexit” e dagli avvenimenti politici che il referendum ha prodotto, si è parlato di un retaggio di razzismo che l’Inghilterra covava da anni verso l’immigrazione – anche italiana – nel Paese. Eppure in passato la Gran Bretagna, attraverso i movimenti politico-sociali di fine anni Sessanta, ha contrastato e isolato con impegno gli episodi di razzismo. Com’è cambiata l’Inghilterra di oggi?

“Colgo quest’occasione – risponde Ken O’Flaherty – per associarmi a tutti i maggiori leader politici inglesi nel condannare gli episodi di razzismo a cui abbiamo purtroppo assistito nei giorni successivi al referendum. È importante notare che si tratta di atti violenti perpetrati da una piccolissima minoranza della popolazione. Non riflettono assolutamente l’opinione pubblica generale, né i valori del Regno Unito, che rimane un Paese accogliente in cui vivere e lavorare”.

“La recente elezione di Sadiq Khan a sindaco di Londra – sostiene – è una forte testimonianza, come egli stesso ha voluto affermare, dello spirito di tolleranza, rispetto e multiculturalismo che contraddistingue, e ha sempre contraddistinto, la città e il Paese intero”.

– Le Sue riflessioni su “Brexit” e quali, a Suo avviso, i prossimi e possibili scenari.

“Come è noto, i cittadini britannici hanno votato per uscire dall’Unione. Il voto è definitivo e sarà rispettato. Tuttavia, come ha sottolineato il nostro nuovo Foreign Secretary Boris Johnson, il Regno Unito continuerà a far parte dell’Europa per ragioni “geografiche, culturali, storiche, intellettuali e affettive”. Il nuovo Primo Ministro, Theresa May, ha espresso il desiderio di creare un nuovo ruolo per il Regno Unito nel mondo, ma non per questo volteremo le spalle ai nostri amici e partner europei”.

“Mi auguro pertanto – afferma ancora l’illustre diplomatico – di poter rafforzare ulteriormente la nostra cooperazione con l’Italia nel corso dei prossimi tre anni a Roma”.

“Ci attendono grandi cambiamenti: la decisione presa dai cittadini britannici è solamente il primo passo di un percorso che potrebbe richiedere anni. Dobbiamo prepararci a negoziare con l’Unione Europea, seguendo le procedure stabilite dall’articolo 50 del Trattato di Lisbona. Spetterà al Primo Ministro Theresa May decidere quando dare formalmente il via al processo di negoziazione, acquisire una visione chiara su quali siano i nuovi accordi da perseguire con i nostri vicini europei e individuare, insieme con il Governo e il Parlamento, un percorso per raggiungere tali obiettivi”.

“La sfida principale del negoziato – conclude le Chargé d’Affaires, O’Flaherty – sarà raggiungere un accordo economico a lungo termine con il resto d’Europa, che costituisca la soluzione migliore in termini di scambi commerciali e di servizi”.

 

 

Ultime notizie
corse
Intervista

L’insularità possibile: il caso Corsica. Intervista a Marie-Antoinette Maupertuis, Presidente dell’Assemblea corsa

La Corsica è uno dei modelli europei in merito all’insularità e alle iniziative intraprese per favorire la coesione territoriale e l’autonomia fiscale necessaria per l’economia corsa, dinamica ma gravata da una “crescita depauperante”. Ne parliamo con l’Onorevole Marie-Antoinette Maupertuis, economista e Presidente dell’Assemblea della Corsica.
di Daniela Pappadà
corse
corse
Osservatori

Insularité possible: le cas de la Corse. Entretien avec Marie-Antoinette Maupertuis, Présidente de l’Assemblée de Corse

Insularité possible: entretien avec l’Honorable Marie-Antoniette Maupertuis, Presidente de l’Assemblee de Corse.
di Daniela Pappadà
corse
intelligenza
Intervista

Intelligenza artificiale e regole: serve un impegno dell’Unione sui diritti sostanziali

Intelligenza artificiale e diritto, ne parliamo con Giusella Finocchiaro, Professoressa ordinaria di diritto privato e diritto di Internet all’Università di Bologna. Per non cadere in un rischioso processo di “burocratizzazione digitale” bisogna partire da elementi culturali prima che giuridici, senza perdere di vista i princìpi.
di Massimiliano Cannata
intelligenza
Sicurezza

Tecnologia, sicurezza e istruzione: intervista a Nunzia Ciardi, Vice Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale

La tecnologia è entrata di forza nella scuola grazie alla DAD, che in pandemia ha permesso a milioni di studenti di seguire le lezioni da casa. Bisogna continuare su questa strada e sfruttare le potenzialità offerte dalla tecnologia in àmbito scolastico e formativo secondo la dott.ssa Nunzia Ciardi, Vice Direttore Generale dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale.
di Massimiliano Cannata
scuole italiane
Immigrazione

Scuola e cittadini italiani di domani

La questione della presenza degli stranieri nelle scuole implica un’ambivalenza di obiettivi: migliorare la qualità dell’istruzione a prescindere dalla discendenza, oppure comprimere il diritto costituzionale all’apprendimento. La scuola deve avere una funzione di istruzione e integrazione sociale.
di Angelo Perrone*
scuole italiane
insularità
Intervista

Insularità e perifericità: costi e correttivi nell’intervista al Prof. Francesco Pigliaru

L’insularità si lega spesso all’idea di una compensazione economica, ma bisogna distinguere tra condizioni di prima e seconda natura legate all’insularità, come spiega il Prof. Francesco Pigliaru nell’intervista dedicata al tema delle isole e della continuità territoriale.
di redazione
insularità
insularità
Intervista

Il diritto costituzionale all’insularità: intervista al Prof. Tommaso Edoardo Frosini

Il professor Tommaso Edoardo Frosini, Ordinario di diritto pubblico comparato nell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, evidenzia le attinenze tra diritto costituzionale all'insularità e uguaglianza, così come sancito dalla nostra Costituzione, e individua trasporti e digitale come i settori nei quali investire per le isole.
di redazione
insularità
medici
Sanità

Sanità a rischio, pesa la carenza di medici e l’assenza di chirurghi

Sanità a rischio: dalla carenza di medici all’assenza di chirurghi. Questo sarà il prossimo futuro senza una programmazione “a monte”, e l’aumento dei posti in Scuola di Specializzazione non è sufficiente a risolvere la carenza di personale medico.
di ROCCO LEGGIERI*
medici
l'algoritmo d'oro e la torre di babele
Diritto

L’algoritmo d’oro e la torre di Babele

“L’algoritmo d’oro e la torre di Babele” di Caterina e Giovanni Maria Flick è un saggio sugli effetti della tecnologia sulla nostra civiltà, con un invito alla conservazione dell’umano e alla sua conciliazione con il progresso tecnologico.
di Ilaria tirelli
l'algoritmo d'oro e la torre di babele
Istruzione

Scuola, più fondi e voglia di futuro: intervista a Ivana Calabrese

Nell’àmbito del Secondo Rapporto su Scuola e Università dell’Eurispes, dialoghiamo con Ivana Calabrese di Ashoka sul tema dell’Istruzione in Italia, ma innanzitutto sul futuro di una istituzione che passa attraverso docenti capaci e fondi per l’innovazione.
di Massimiliano Cannata