Coronavirus, Carabinieri come “angeli custodi”. Il volto umano della Sicurezza

Hanno pattugliato le strade, controllato che le misure adottate dal Governo fossero rispettate, supportato le operazioni per il trasporto di malati e medicinali, svolto verifiche per il contrasto alla commercializzazione di prodotti di protezione non conformi, combattuto reati speculativi o di frode; ma, soprattutto, mai come in questa fase di emergenza Coronavirus, i Carabinieri sono stati un prezioso aiuto di prossimità, vicini agli anziani, ai malati, alle fasce più deboli e alle famiglie in difficoltà.

Andiamo con ordine. Nei due mesi appena trascorsi di emergenza Covid, l’Arma dei Carabinieri, in coordinamento con le altre Forze di Polizia, ha incrementato l’attività preventiva svolta sul territorio vigilando sull’inosservanza dei provvedimenti decisi dalle Istituzioni, segnalando all’Autorità Giudiziaria i soggetti che si sono resi responsabili di reati come il rialzo fraudolento dei prezzi, le manovre speculative sui prodotti, la frode commerciale, la tentata truffa aggravata. Per l’attività di controllo, è stato impiegato il supporto aereo – grazie ai Nuclei Elicotteri Carabinieri che hanno garantito la sorveglianza dall’alto – e sono stati utilizzati i droni.

Per quanto riguarda le attività di supporto all’emergenza, i militari del Comando Carabinieri Tutela Salute, con i NAS in supporto alle Asl, hanno provveduto ad accompagnare i medici in occasione dei test a domicilio, hanno prelevato centinaia di tamponi sui pazienti ed hanno raccolto, trasportato e consegnato migliaia di tamponi da sottoporre al test di secondo livello presso l’Istituto Superiore di Sanità di Roma. Inoltre, hanno provveduto ad eseguire numerose indagini epidemiologiche per la raccolta delle informazioni sui nuclei familiari in cui sono stati riscontrati tamponi positivi.
I NAS sono fortemente impegnati in attività di verifica all’interno delle RSA e in attività di contrasto alla commercializzazione di dispositivi di protezione facciale, medicinali antivirali e gel igienizzanti non rispondenti alle normative.

Ma è con i servizi a sostegno dei cittadini, spesso impossibilitati a provvedere da soli, che i Carabinieri hanno mostrato il loro volto più “umano”: consegna di viveri, farmaci, recupero e distribuzione dei dispositivi medicali, trasporto di materiale sanitario presso le strutture ospedaliere, RSA e centri anziani.
La variegata tipologia del “soccorso” è tracciata sui brogliacci e sui registri dei Comandi lungo tutta la Penisola.

A partire da Bergamo – epicentro del dramma sanitario per il numero delle vittime – dove l’Arma locale ha assicurato il servizio di scorta alle autocolonne dell’Esercito che trasportavano le salme fuori provincia per la cremazione.

In tutto il Paese, sono state decine e decine le operazioni per aiutare gli anziani.
A Roma, nel quartiere della Garbatella, una vedova di 83 anni, non deambulante, è stata aiutata da una pattuglia che ha recuperato in farmacia e consegnato all’anziana i farmaci necessari alle cure. Sempre nella Capitale, nella zona di Montesacro, sono intervenuti, in seguito ad una richiesta di aiuto al 112, presso l’abitazione di una 84enne impossibilitata a muoversi. Sola da quattro giorni, è stata trovata a letto, affamata e disidratata: la badante impaurita dal Coronavirus, le aveva lasciato quattro bottigliette d’acqua e non era più tornata.
A Morino, in provincia dell’Aquila, i Carabinieri hanno portato le medicine ad una signora 65enne residente in una piccola frazione del comune. La donna, che si trovava in una situazione di momentaneo disagio e solitudine, è stata raggiunta presso la propria abitazione dai militari, i quali, oltre a darle in tempo utile i medicinali salva vita, si sono intrattenuti per farle un po’ di compagnia, con le dovute precauzioni.
A Cerignola, hanno consegnato i farmaci ad un signore ottantenne che viveva solo e non aveva la possibilità di muoversi e uscire. A Reggio Emilia, i militari hanno portato pasti caldi ad una 74enne invalida che si era rivolta al 112 dicendo di non essere riuscita a ritirare la pensione, di non aver potuto fare la spesa, e di avere in casa solamente latte e biscotti. A Castel di Iudica, nel catanese, sono intervenuti in soccorso di una 70enne ricoverata poche ore prima nell’ospedale di Gravina di Caltagirone, la quale era rimasta senza farmaci salva vita. La donna, affetta dai sintomi del Covid-19, aveva perso il marito il giorno prima proprio a causa del virus. Gli episodi – quelli citati sono solo alcuni – raccontano di un rapporto di grande vicinanza e prossimità con le persone.
Nel cremonese i militari della stazione di Vescovato hanno consegnato del cibo per gatti a due signore di 75 e 83 anni. Le donne avevano chiesto aiuto per i propri animali, uno dei quali non mangiava da tre giorni. A Castelverde, invece, gli uomini dell’Arma hanno consegnato 50 kg di mangime ad un anziano, proprietario di diverse galline, che non poteva uscire di casa.

In alcuni casi, l’intervento dei Carabinieri è stato provvidenziale persino per consentire ai ragazzi di seguire la didattica a distanza.
A Bovalino, in provincia di Reggio Calabria, i Carabinieri della Compagnia di Locri hanno consegnato a uno studente un tablet necessario per seguire le attività scolastiche; i militari della Stazione di Filicudi (Isole Eolie), hanno consegnato a domicilio libri scolastici e materiale didattico agli alunni della scuola primaria, garantendo loro il proseguimento dell’iter educativo.

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