La crescita del mercato dei fertilizzanti organici
A guidare il mercato globale dei fertilizzanti organici saranno, nei prossimi anni, la crescente domanda del settore agricolo e la richiesta consapevole, da parte dei consumatori, di un’agricoltura sempre più orientata verso la sostenibilità e il biologico.
Questo orientamento è corroborato dal dato relativo alle dimensioni del mercato dei fertilizzanti organici che raggiungeranno, secondo le previsioni di IndustryARC[1], un giro d’affari di circa 12,5 miliardi di dollari entro il 2027 con una crescita del 10,2% per il periodo 2022-2027. Il Report di IndustryARC offre un’analisi completa del mercato, dei suoi principali segmenti, dei fattori di crescita, delle tendenze.
I fertilizzanti organici derivano da fonti organiche come il letame animale e gli estratti di alghe. Questa industria utilizza compost organici che devono essere derivati da fonti completamente organiche. L’uso di questi fertilizzanti non convenzionali può comportare un maggiore beneficio economico rispetto all’uso di metodi convenzionali. Una agricoltura improntata sull’uso di fertilizzanti alternativi a quelli chimici può potenzialmente offrire vantaggi in termini di tutela dell’ambiente, conservazione delle risorse non rinnovabili, miglioramento della qualità degli alimenti, riqualificazione e conversione dei modelli agricoli verso il cambiamento della domanda del mercato.
Il Report IndustryARC ha evidenziato alcuni punti fondamentali, che si snodano su tre aspetti in particolare.
Per prima cosa, il mercato dei fertilizzanti organici nel 2021 è stato dominato dall’area Asia-Pacifico[2] con una fetta di mercato pari a circa il 35%, seguita dall’Europa e dal Nord America. L’area dell’Asia-Pacifico continuerà a far registrare una crescita più rapida nel mercato globale grazie al fatto che i fertilizzanti per frutta, verdura e tè rappresentano una quota importante per quanto riguarda la richiesta della Cina.
Il secondo aspetto riguarda i fertilizzanti di origine vegetale che detengono la quota maggiore di oltre il 46% del mercato dei fertilizzanti organici nel 2021. I fertilizzanti di origine vegetale funzionano meglio in terreni biologicamente attivi, regolarmente arricchiti con compost, colture di copertura e pacciamature in decomposizione. I fertilizzanti a base vegetale migliorano il terreno nel quale vengono utilizzati. Non solo aiutano a trattenere l’acqua, ma rendono anche il terreno più leggero, in modo che le radici delle piante abbiano più aria a disposizione. Infine, l’applicazione al suolo detiene la quota maggiore di oltre il 62% nel mercato dei fertilizzanti organici nel 2021; questo metodo è ideale per un’ampia gamma di colture, tra cui cereali, semi oleosi e legumi.
La situazione in Italia
In Italia l’industria degli agrofarmaci muove quasi 1 miliardo di euro all’anno e, con questi numeri, si posiziona al sesto posto nel Mondo e al terzo in Europa, contribuendo così per una quota dell’1,7% al fatturato complessivo dell’industria chimica italiana. Il 70% di questo mercato è riferibile ai fertilizzanti minerali e il rimanente 30% a quelli a base organica.
Stando a quanto rilevato dal Rapporto 2020-2021 Federchimica Confindustria, la maggior parte dei fertilizzanti è destinato alle regioni del Nord Italia; il 15% a quelle centrali e il 20% alle regioni del Mezzogiorno.
In Europa la dimensione del mercato dei biostimolanti di nuova generazione e a basso impatto ambientale è invece di circa 800 milioni, di cui 200 milioni in Italia, con un tasso di crescita superiore al 10% annuo.[3] Un comparto fiorente e in espansione, dunque, che potrebbe beneficiare anche dei nuovi indirizzi normativi a livello europeo che puntano ad una riduzione di almeno il 20% dell’uso dei fertilizzanti in agricoltura.
[1] IndustryARC è una delle principali società di consulenza e ricerca di mercato al mondo.
[2] L’area ricomprende l’insieme delle nazioni asiatiche ed oceaniane le cui coste sono bagnate dall’Oceano Pacifico.