L’OMS ha redatto nel 2013 ed esteso nel 2021 fino al 2030, il “Comprehensive Mental Health Action Plan 2013-2020”, finalizzato a promuovere la prevenzione di rischi connessi al benessere psicologico degli esseri umani. La necessità è stata sottolineata dagli impatti generati dalla situazione pandemica, a partire dalla quale si è assistito a una crescita esponenziale dei servizi di “telepsicologia”, consistente nell’erogazione di consulti psicologici a distanza da parte di professionisti autorizzati attraverso l’uso di strumenti digitali.
Oltre il concetto di soddisfazione: il benessere psicologico e mentale in Italia
Come sottolineato dal Rapporto BES in Italia, fino al 2011, il 45,8% della popolazione di età superiore ai 14 anni dichiarava livelli elevati di soddisfazione per la propria vita. Tuttavia, nel 2012 si è verificata una riduzione dei livelli di soddisfazione che hanno visto un recupero dal 41,4% al 46,2% nel 2022. Nonostante i risultati del BES, il report “Mind Health Index 2024” realizzato da Axa e Ipsos evidenzia come il raggiungimento di un livello soddisfacente di benessere mentale sia ancora lontano. Sulla base dei dati raccolti attraverso un campione di 16.000 soggetti tra i 18 e i 75 anni, provenienti da Belgio, Cina, Filippine, Francia, Germania, Giappone, Hong Kong, Irlanda, Italia, Messico, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Svizzera, Tailandia e Turchia, emerge come il 32% soffra di disagi mentali, (5% in più rispetto al 2022). In Italia, il 28% (6% in più del 2023) della popolazione soffre di disturbi mentali, tra i quali ansia e depressione risultano i più diffusi. Tale percentuale ha spinto il Parlamento a introdurre, con il decreto legge 30 dicembre 2021, n. 228, il “Bonus Psicologo”.
In Italia il 28% della popolazione soffre di disturbi mentali, tra i quali ansia e depressione risultano i più diffusi
Il fenomeno della telepsicologia non è nuovo, ma trova le sue radici già dagli anni Settanta, con un focus sulla consulenza effettuata via telefono. L’avvento di Internet ha in seguito aperto le porte a nuovi strumenti (e-mail e videoconferenza). Da questa “prima ondata” della tecnologia a servizio del benessere psicologico si è verificato un crescente interesse di investitori che stanno guidando la transizione verso la “seconda ondata” di telepsicologia, costruendo piattaforme di counseling che facilitino l’incontro tra pazienti e professionisti. Tali imprese, come UnoBravo e Serenis, si caratterizzano per la combinazione della telepsicologia classica (videochiamate e chat) con l’impiego di algoritmi in grado di favorire il match tra utenti e professionisti. Dunque è l’utente a decidere se il profilo del terapeuta è idoneo; in caso contrario, il sistema suggerisce un nuovo professionista. I numeri sono significativi. Fondata nel 2019, UnoBravo ha erogato oltre 2.5 milioni di sedute online a oltre 170.000 pazienti italiani, grazie al coinvolgimento di oltre 5.000 professionisti, con l’obiettivo di raggiungere i 300.000 utenti entro la fine del 2024. Serenis, fondata nel 2021, dichiara oltre 100.000 sedute erogate con oltre 600 terapeuti. La sfida risiede nella capacità di sconfiggere i pregiudizi legati alla psicologia, nel mantenere la fiducia degli investitori e attrarre nuovi utenti e capitali al fine di crescere nel mercato della telepsicologia nazionale e non.
La piattaforma di telepsicologia UnoBravo ha già erogato oltre 2.5 milioni di sedute online a oltre 170.000 pazienti italiani
L’ingresso dell’intelligenza artificiale sembra cambiare radicalmente le possibilità di prevenzione e cura dei disagi mentali. Da una parte, l’IA consente la creazione di interfacce digitali dialogiche che, comunicando via chat o via voce, sono in grado di “ascoltare” e “supportare” gli individui in momenti di fragilità. Questi strumenti consentono di riconoscere lo stato mentale e facilitare la connessione con professionisti che possano supportarli nel breve o lungo periodo. Dall’altra parte, l’IA può sostenere i professionisti grazie alla capacità di simulare i comportamenti dei pazienti, permettendo di praticare ancor prima di trovare innanzi un individuo “vero e proprio”.
L’IA come strumento di benessere psicologico nel facilitare la connessione tra utenti e professionisti
Tra i benefici derivanti dall’utilizzo dell’IA figurano: la possibilità di interagire con il chatbot 24/7 via computer, smartphone, tablet, da qualsiasi parte del mondo e in qualsiasi lingua; la riduzione del senso di vergogna determinato dalla condivisione di pensieri e sentimenti intimi; la capacità di apprendimento costante, sulla base dell’interazione con l’utente e dalle informazioni reperibili nella Rete, che permettono la formulazione di risposte. idonee rispetto alle domande formulate dagli utenti. Tuttavia, a questi benefici si accostano da una parte, il rischio di dipendenza dall’IA, fino al bisogno dell’utente di trovare sostegno in ogni decisione; dall’altra, il rischio connesso sia alla privacy dell’individuo sia alla conformazione degli algoritmi e alle modalità della macchina di apprendere ed elaborare le informazioni.