Il finanziamento possibile: il microcredito contro l’usura

In un periodo storico come quello che stiamo vivendo, la cui complessità e criticità derivano dagli effetti sociali ed economici (oltre che sanitari) della pandemia, è fin troppo facile rendersi conto di quanto gli imprenditori, i professionisti e chiunque viva di attività rivolte al pubblico abbia assoluto bisogno di un supporto finanziario per poter tirare avanti. Se poi guardiamo alla categoria degli “esclusi” (cfr 32° Rapporto Italia dell’Eurispes), il rischio di finire nella rete dell’usura si fa ancora più concreto.

Proprio la categoria degli “esclusi” dai circuiti finanziari ordinari, ovvero degli unbankables (ossia i non “bancabili”, non affidabili, quelli a cui è impossibile fare credito), comprende una molteplicità di soggetti fisici e giuridici cui l’accesso al credito è precluso, ad esempio: disoccupati, giovani precari, disabili, famiglie con genitori separati e figli a carico, donne, anziani, immigrati, ma anche piccole e medie imprese in difficoltà o in fase di start-up.

Usura, la pandemia aumenta le vulnerabilità

Sono questi i soggetti che, anche prima del lockdown, erano maggiormente esposti al rischio di cadere nella rete dell’usura. E purtroppo, come vedremo in seguito, non stiamo parlando di una ristretta nicchia di popolazione, ma di una importante parte del Paese che in questo ultimo anno è cresciuta in misura significativa, anche se ancora non si dispone di stime attendibili.

In ogni caso, il proliferare di tali situazioni di particolare vulnerabilità, necessita di misure efficaci e tempestive che lo Stato sta cercando di attuare (fra cui i cosiddetti “ristori”), ma – per ammissione dello stesso Governo – non hanno la pretesa di essere sufficienti né risolutive.

In tale contesto, ancora maggiore rilievo assume il ruolo del microcredito, che offre una via di uscita proprio a quei soggetti che per situazioni personali e/o economico-finanziarie non hanno un agevole accesso al credito, così come sottolinea il Presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito, Mario Baccini: «Indubbiamente l’usura è una piaga non solo italiana ma è una piaga europea e mondiale, la stiamo combattendo in Italia anche grazie al microcredito e agli strumenti che la microfinanza offre nell’ambito di un più ampio settore che è quello dell’economia sociale di mercato, dove la persona è “assistita” in modo tale da non essere penetrabile nelle proprie famiglie e nelle proprie aziende da sistemi malavitosi come quelli di organizzazioni criminali e quant’altro che fanno riciclaggio di denaro. Il microcredito può essere una soluzione per rendere le persone libere, perché l’accesso al credito va garantito a tutti coloro che hanno un’idea o che hanno un bisogno sociale, anche se non dispongono di garanzie reali. Con queste coordinate stiamo lavorando in linea con molti Ministeri con le Regioni ed anche con la Comunità europea nella gestione di fondi a sostegno delle donne, delle imprese, e di tutti coloro che sono a rischio usura. Questo sarà un anno importante per quanto ci riguarda come Ente Nazionale per il Microcredito per la lotta all’usura e alla criminalità».

Proprio in quest’ottica, sia per la loro duttilità sia per le plurime potenzialità applicative che li caratterizzano, nel corso del 2020 gli strumenti finanziari messi in campo dal microcredito, sono stati potenziati: con l’articolo 1, comma 14 – quinques, del Dl n. 137 del 28 ottobre 2020, coordinato con la legge di conversione 18 dicembre 2020 (cosiddetto Dl “ristori”), è stato reso operativo l’innalzamento ad 40.000 euro dell’importo massimo del Microcredito ex art. 111 del T.U.B. previsto dall’articolo 13, comma 9, del Dl n. 23 dell’8 aprile 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge 5 giugno 2020, n.40 (Dl “liquidità”).

L’esclusione finanziaria in Europa

Nel 2016, l’esclusione sociale e il rischio di povertà hanno colpito 117,5 milioni di persone nell’Unione europea, ossia il 23,4% della popolazione. Come pure affermato dalla Commissione Europea, l’accesso ai servizi finanziari è diventato un requisito indispensabile per partecipare alla vita economica e sociale, ma nella maggior parte dei paesi, molti cittadini incontrano notevoli difficoltà nell’accedere o utilizzare i servizi finanziari più adatti del mercato tradizionale. Secondo quanto riportato dalla Banca Mondiale, nel 2016 erano 138,6 milioni gli individui finanziariamente esclusi in Europa, poiché non possedevano un conto bancario e non avevano accesso a servizi e tecnologie di pagamento.

Difficoltà di accesso al credito in Italia

Secondo l’analisi L’economia da ricostruire e le responsabilità della finanza, pubblicata da Banca Etica nel dicembre 2020, un numero crescente di imprese e famiglie italiane fatica ad accedere ai servizi finanziari. In Italia il livello di inclusione, nel 2018, è risultato di circa 4 punti percentuali inferiore rispetto a quello osservato nel 2012. Sebbene, come facilmente prevedibile, il Sud e le Isole siano le aree nelle quali il problema si manifesta in modo più marcato, anche nel Nord-Ovest e al Centro – aree con il livello di inclusione finanziaria più elevato – si è registrato un peggioramento delle condizioni rispetto a otto anni fa. E il calo è ancora più marcato nel Nord-Est, dove l’indice di inclusione finanziaria è passato da 106,3 a 96,6 punti, registrando un calo del 9,1%.

Su queste premesse si dovrà quantificare l’effetto della crisi indotta dal Covid, i cui effetti non saranno pienamente visibili fino a quando le misure di salvaguardia (ristori, cassa integrazione e blocco dei licenziamenti) continueranno ad essere operative.

Gli strumenti del microcredito in funzione di prevenzione e contrasto del credito illegale

Il microcredito prevede due tipologie di interventi. Il microcredito imprenditoriale o produttivo, laddove il prestito non sia superiore a 40.000 euro, può essere aumentato di 10.000, «qualora il contratto di finanziamento preveda l’erogazione frazionata subordinando i versamenti successivi al verificarsi delle seguenti condizioni: a) il pagamento puntuale di almeno le ultime sei rate pregresse; b) lo sviluppo del progetto finanziato, attestato dal raggiungimento di risultati intermedi stabiliti dal contratto e verificati dall’operatore di microcredito) e privo di garanzie reali, finalizzato all’avvio o allo sviluppo di iniziative imprenditoriali o all’inserimento nel mercato del lavoro e accompagnato dalla prestazione di servizi ausiliari di assistenza e monitoraggio dei soggetti finanziati.

Il microcredito sociale, con un finanziamento di importo massimo di 10.000 euro, prestati a condizioni più favorevoli di quelle prevalenti sul mercato, non assistito da garanzie reali e accompagnato dalla prestazione di servizi ausiliari di bilancio familiare, si rivolge in favore di persone fisiche in condizioni di particolare vulnerabilità economica o sociale, allo scopo di consentire l’inclusione sociale e finanziaria del beneficiario.

Nel nostro Paese, «Al Sud e al Centro il microcredito sociale è soprattutto uno strumento di contrasto all’usura, mentre al Nord inizialmente si rivolge alle famiglie. Peraltro, nel tempo, queste differenze si sono smussate, soprattutto con riguardo ai volumi di credito. La lotta all’usura ha finito per assorbire la maggior parte delle risorse anche al Nord, mentre contemporaneamente nelle altre due zone si è diffuso il microcredito per le famiglie. Solo nella parte più industrializzata del Paese, tuttavia, si è sviluppata una esperienza non del tutto irrilevante di microcredito rivolto al sostegno del lavoratore (…). Al Nord le iniziative di microcredito (imprenditoriale ndr) sono spesso dirette a contrastare l’usura, un target poco presente nei programmi del Centro, e del tutto assente al Sud» (Arnone, Pagano, 2016).

Promozione della legalità attraverso l’educazione finanziaria e lo sviluppo della persona

Il fulcro della disciplina del microcredito è senz’altro costituito dall’insieme di servizi ausiliari di carattere non finanziario. È questo il vero valore aggiunto, l’elemento costante che sempre il finanziatore è tenuto a fornire al beneficiario, direttamente o tramite altri soggetti specializzati e che, però, assume connotazioni peculiari con riguardo alle due diverse tipologie di prestito alle quali accede. Per il microcredito imprenditoriale, la normativa prescrive la prestazione di almeno due dei servizi di assistenza e monitoraggio individuati dall’articolo 3 del Decreto ministeriale n. 176 del 2014. Per il microcredito sociale, invece, in base all’articolo 5, comma 5, i servizi ausiliari di assistenza attengono alla gestione del bilancio familiare e le relative forme e modalità di erogazione devono essere specificate nel contratto di finanziamento. Tali attività consulenziali rivestono una pregnante finalità di educazione finanziaria in favore del sovvenuto e mirano, tra l’altro, a consentirgli di comprendere e adoperare modalità di programmazione delle proprie spese in coerenza con la propria situazione reddituale. I servizi ausiliari si connotano come servizi di promozione della persona, con funzione di incentivazione della responsabilità e dello sviluppo personale, direttamente riconducibili ai princìpi fondamentali della Costituzione.

Leggi anche Il microcredito contro le povertà

Ultime notizie
Osservatorio Giochi
Gioco

Osservatorio Giochi: il distanziometro e la “marginalizzazione” del gioco pubblico voluta dalle Regioni

Osservatorio Giochi, le politiche regionali più che espulso, hanno “marginalizzato” il gioco per contrastarne i conclamati effetti negativi. L’industria del gioco legale è inoltre sottoposta a rigide regolamentazioni e stringenti controlli, eppure è un settore che patisce cattiva informazione.
di Chiara Sambaldi e Andrea Strata*
Osservatorio Giochi
principio di rotazione
Criminalità e contrasto

Appalti, il principio di rotazione fra teoria e pratica

Il principio di rotazione garantisce trasparenza e imparzialità negli appalti pubblici, e impatta sulle procedure di oltre il 70% del totale degli affidamenti. Ma ne andrebbe differenziata l’applicazione in ragione della tipologia di affidamento.
di Simone Cannaroli
principio di rotazione
Covid
Società

Le domande inevase sul Covid

Dopo la pandemia è rimasto un obbligo di chiarezza verso i singoli e la collettività, per dare conto di quanto ha funzionato e di ciò che è gravemente mancato. Le aspettative di verità e i desideri di giustizia sono troppo ampie per confidare soltanto sul processo penale: gestione delle emergenze, funzionamento della sanità pubblica, capacità di coordinamento dello Stato.
di Angelo Perrone
Covid
Intervista

Insularità e autonomia differenziata. A che punto siamo? Intervista al Prof. Aldo Berlinguer

La nostra Costituzione riconosce il principio dell’insularità grazie alle modifiche intervenute nell’art. 119. D’altronde, l’applicazione di tale principio porta con sé ancora...
di Susanna Fara
Osservatorio sulla PA

Appalti: il principio del risultato, la novità

Il nuovo Codice Appalti 2023 si apre con l’enunciazione dei princìpi ispiratori e con quella che potrebbe rappresentare la novità più rilevante del nuovo impianto normativo: il principio del risultato.
di Simone Cannaroli
armi da fuoco
Sicurezza

Armi da fuoco, un pericolo prima che una difesa per la maggioranza degli italiani

Armi da fuoco, un italiano su quattro le comprerebbe per sé, ma il 44,8% del campione le considera un pericolo più che una opportunità. A giudizio di circa un italiano su tre non dovrebbero incriminare chi reagisce a una rapina. Cresce la paura di essere vittima di omicidio.
di redazione
armi da fuoco
sicurezza
Sicurezza

Cittadini e sicurezza: tra realtà e percezione. Emergono sfiducia nei mass-media e timore dei reati informatici

Sicurezza e cittadini, qual è il rapporto tra realtà e percezione? Il furto in casa è il reato più temuto da sempre, ma cresce la preoccupazione per il furto di dati su Internet, fenomeno incrementato dagli acquisti online in pandemia. Media poco attendibili, solo il 27,9% del campione li giudica realistici.
di Angelo Caliendo
sicurezza
criminalità
Sondaggi & Ricerche

Delittuosità in Italia: meno omicidi ma cresce la criminalità minorile

Criminalità in Italia, l’indagine Eurispes evidenzia un dimezzamento degli omicidi dal 2007 a oggi, ma preoccupa la criminalità minorile, in crescita del +13,8% dal 2019.
di redazione
criminalità
metaverso
Tecnologia

Metaverso, che cosa ne pensano gli italiani

Fra criticità e opportunità, il mondo del Metaverso sta andando rapidamente avanti e sembra essere ormai una realtà con cui l’umanità sarà destinata a convivere. Ma quanto ne sanno gli italiani di questo mondo che si muove all’interno delle nuove tecnologie della comunicazione? Che cosa ne pensano e quali sensazioni evoca in loro? L’Eurispes ha cercato di dare risposta a queste domande sondando l'opinione dei cittadini.
di redazione
metaverso
autoconsumo
Sostenibilità

La valorizzazione dell’autoconsumo: nuovi perimetri per l’energia elettrica condivisa e autoconsumata

Autoconsumo, si va verso la definizione dei soggetti interessati e dei perimetri geografici che agevolano le comunità energetiche. Il Testo Integrato sull’Autoconsumo Diffuso adottato da Arera ha lo scopo di semplificare e razionalizzare le regole per l’accesso al servizio di autoconsumo.
di Avv. Daniela Pappadà
autoconsumo