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La navigazione dei Tg tra “diritto alla difesa”, “difesa dei diritti” e “diritti negati”

di
Luca Baldazzi

Lo scontro sullo Ius soli, il dirottamento nel Mediterraneo, il passaggio della “legittima difesa”, la conferenza sulle famiglie ed alcune inquietanti storie di violenza si dividono l’attenzione nelle aperture e nelle scalette dei Tg: forse “troppo materiale”, per pretendere un accettabile livello di approfondimento; oppure, l’alibi per far scivolare, come l’acqua sulla pietra, temi e polemiche che sarebbero invece meritevoli di ben altri spazi. L’analisi dell’Osservatorio Tg dell’Eurispes nella settimana dal 25 al 29 marzo.

L’approvazione al Senato della legge sulla legittima difesa, ad esempio, se tra giovedì e venerdì fa en plein con 8 titoli di cui 5 aperture, non produce riflessioni sugli effetti nel lungo periodo, con servizi che, soprattutto su Mediaset e su Tg2, si “nascondono” dietro alcune interviste a presunte “vittime” del precedente ordinamento. Le riflessioni sulle conseguenze, sia positive che negative, del coronamento di uno degli storici obiettivi del centrodestra si riducono in gran parte alle dichiarazioni dei leader di partito, con Salvini e Berlusconi che parlano rispettivamente di “giorno bellissimo” (nei titoli per tutti, tranne Tg1) e di “provvedimento sacrosanto” (inevitabilmente sui Mediaset); accettabilmente diffuse le critiche (“norma pericolosa”) del Pd e dell’Anm.

Venerdì, la proposta di legge leghista per facilitare l’acquisto delle armi da difesa, rigettata da M5S e, subito dopo, “archiviata” anche dal leader del Carroccio, non viene approfondita, eccezion fatta per un servizio del Tg4 in cui compare un poligono di tiro, con l’esortazione, a chiunque voglia impugnare un’arma, di imparare quantomeno ad usarla.

Lo scontro sul Family Day di Verona, che ha visto lacerazioni nella maggioranza e la sollevazione di tutto il mondo progressista, venerdì sera è primo o secondo titolo per tutte le testate. Le divaricazioni Lega – Cinque Stelle sono correttamente presenti anche su Tg1 e Tg2. Tg5 chiama in campo Giorgia Meloni con un intervento ripreso da un programma della rete, mentre Tg3 raccoglie l’opinione di una sociologa che illustra le diverse sensibilità presenti in una manifestazione accusata di voler sottrarre diritti acquisiti alle donne e agli omosessuali.
Protagoniste “loro malgrado” nel Family Day, le donne sono oggetto di diffusa attenzione per gli ulteriori episodi di violenza. Martedì lo stupro di Catania raccoglie 5 titoli, mentre giovedì il rammarico della giovane abusata nella stazione della Circumvesuviana di Napoli per il rilascio di due dei suoi tre presunti violentatori, figura in scaletta anche per Tg La7 (apertura per Studio Aperto). Il Tg di Mentana, di norma poco interessato alla cronaca, dedica venerdì ulteriore attenzione alla vicenda, con il conduttore che – incredulo di fronte a simili sviluppi -, dà spazio alle dichiarazioni della giovane vittima, invocando una maggiore chiarezza sulle ragioni delle due scarcerazioni.

Ancora violenza sulle donne: sul cortocircuito in aula che ha visto i Cinque Stelle accodarsi alla Lega nel bocciare giovedì l’emendamento sul contrasto alla “vendetta porno”, – per poi, richiamati da Di Maio, annunciare il “sì” per la prossima settimana -, attenzione moderata da parte di tutti, con Tg La7 che è l’unico a interpretare il cambio di posizione, ed a entrare nel merito dell’emendamento.

Italiani 2G
Sulla vicenda della cittadinanza per Adam e Ramy, cui sono andati complessivamente 11 titoli (martedì le aperture di Tg3 e Tg La7), si è assistito ad una sorta di “baruffa chiozzotta”, con i Tg che si dividono tra chi rilancia un Di Maio “vincitore” per “aver convinto” Salvini a dare la cittadinanza a due degli eroici ragazzini, e chi sottolinea le accuse del Ministro dell’Interno contro quanti avrebbero “politicizzato” la vicenda: uno scenario complottista che, fin dai titoli, incontra un forte scetticismo da parte di Mentana. Venerdì lo Ius soli riemerge timidamente nella discussione politica per le dichiarazioni di Conte, ma nessuna testata produce riflessioni su cosa comporti emotivamente, per un ragazzino nato nel nostro Paese, crescere “con” o “senza” la cittadinanza italiana.

Dirottamenti e comunicazione Facebook
Il dirottamento del mercantile nelle acque del Canale di Sicilia è primo titolo mercoledì per quasi tutti i Tg (mentre Mentana non lo mette neanche in scaletta), ma già da giovedì la vicenda di fatto scompare, probabilmente perché lo sbarco a Malta toglie le castagne dal fuoco della polemica di politica interna, su cui Salvini aveva “fatto gli straordinari” con il siparietto in diretta Facebook (ripreso da Mediaset, Tg3 e Tg2) della matita e della mappa accompagnate dall’assicurazione che il mercantile dirottato non sarebbe arrivato sulle coste italiane. A parte l’attenzione alle uscite del Ministro dell’Interno, i temi dell’immigrazione compaiono solo su Tg3, che lunedì titola sulla riduzione delle risorse alla missione Sofia, e mercoledì e giovedì ci parla del corridoio umanitario che ha consentito l’arrivo di alcuni profughi siriani.

Battisti ed i suoi storici difensori
Le confessioni “fuori tempo massimo” di Cesare Battisti (5 titoli lunedì) sollecitano a Tg2 martedì un servizio (addirittura con base musicale inquietante) con una reprimenda agli intellettuali che per tanti decenni avevano difeso il terrorista dei Pac. Anche Enrico Mentana, nell’insolita veste di “ministro degli Esteri della comunicazione”, chiede le pubbliche scuse di Francia e Brasile per aver ospitato e difeso per anni il terrorista pluriomicida.

Esteri ed economia. Tg5 lancia l’allarme per la crescita “0”
I preoccupanti nuovi dati sull’economia sembrano inquietare soprattutto Tg5 e Tg La7. La testata di Mimun rimarca con preoccupazione la crescita che non c’è: martedì (titolo) quella demografica, mercoledì (apertura) quella economica con la crescita 0 annunciata da Confindustria, a cui segue nei servizi il commento di alcuni editorialisti della carta stampata.

La Brexit (aperture venerdì per Studio Aperto, Tg3 e Tg1), qualche traccia sul caos in Venezuela e, su Tg La7, l’attenzione agli scontri a cavallo nella Striscia di Gaza, sostanziano le pagine di esteri. Tg2 non dissimula un certo “entusiasmo” per “l’amico americano”, Donald Trump, per il quale si profila un’uscita indenne dal Russiagate: servizi sia lunedì che venerdì.

Allarme nuove droghe, occupazione e professioni 4.0. Tg4 riscopre i “rom”. Tg2 interviene sul “cold case” dello scandalo del sangue infetto degli anni Novanta

Tra le altre coperture interessanti di questa ricca settimana dell’informazione, segnaliamo:
l’approfondimento del Tg3 sul consumo di droga nel Paese, con attenzione alle principali piazze di spacc
io e ai circuiti internazionali di questi traffici (titolo lunedì, servizi nelle edizioni successive). Titolo anche per il Tg1 di venerdì, che intervista il primo infiltrato donna della polizia;
– la copertina del Tg5 di mercoledì dedicata ai problemi nel mondo del lavoro del nostro Paese, che denuncia un “disallineamento” tra il sistema formativo e quello occupazione. Tg1, quasi per contrario, propone venerdì un approfondimento sul circuito dell’economia circolare e sulle nuove professioni “4.0” parlando fin dai titoli di un settore che produrrà entro 10 anni molta occupazione;
– il revival dei servizi contro gli “rom” del Tg4, che mercoledì dedica un titolo a “Madame furto”, 31enne taccheggiatrice recidiva residente a Roma che avrebbe sinora evitato di andare in carcere perché incinta dell’undicesimo figlio;
– il servizio del Tg2 di lunedì dedicato alla paradossale assoluzione di Duilio Poggiolini nella vicenda del sangue infetto, un drammatico caso in piedi addirittura dagli anni Ottanta che interessò l’Italia in quegli anni.

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