Cambiamenti climatici, la fanta-intervista alla Terra

Buongiorno Signora, come sta?
Buongiorno a lei e ai suoi venticinque lettori (vede che cultura?). Scherzi a parte sto bene, grazie, qualche acciacco dell’età ma, tutto sommato, non mi lamento. Venere sta messa peggio.

Avrà notato che è un po’ di tempo che si parla molto di Lei.
Sì, l’ho notato. Mi fa tanto piacere. Carina quella ragazzina, forse poco simpatica ma tanto caruccia.

Si sbottoni un po’ di più, per favore.
Eh, dovrei sì sbottonarmi un po’, con queste vampate di caldo che mi prendono. Alla mia età s’iniziano ad avere i calori – qualche assaggio di menopausa, sa. Anche se mi secca moltissimo ammetterlo.

Cioè, mi sta dicendo che ha caldo?
Certo che ho caldo, lei no? Ma che vi credete voi umani, che il tempo passa solo per voi? Purtroppo, la glaciazione passa per tutti, e uno se ne accorge solo dopo di quanto stesse bene prima. Le cose si apprezzano quando non si hanno più – se lo ricordi.

Me lo appunto, grazie. Pensi che di questi tempi è tutto un dire che è colpa dell’uomo se lei ha caldo.
Ma non vi sopravvaluterete un po’ troppo voi uomini? È l’età. Certo, non è che stiate lì a ventilarmi e farmi fresco, per carità. Anzi, per dirgliela tutta, negli ultimi tempi i suoi simili ci stanno dando dentro di brutto, sa?

Ultimi tempi cosa intende?
Mah, per stare lì a come misurate voi il tempo, saranno un paio di cent’anni, più o meno. Un battito di ciglia, per me che ne ho sei miliardi, di anni. Effettivamente, ho l’impressione che stiate esagerando e qualche fastidio, qua e là, inizio a sentirlo, decisamente per colpa vostra, ora che mi ci fa pensare.

Mi fa qualche esempio?
Beh, bruciare l’Amazzonia non è che mi faccia fresco. A lei piacerebbe se le dessero fuoco ai peli del braccio? Anche tutte quelle discariche, questi animali cornuti che allevate, la robaccia che buttate in acqua. Insomma, non è che mi facciano stare meglio. Pensi che ogni tanto, da un po’, mi arrivano delle zaffate che mi fanno allergia e ho reazioni strane – com’è che le chiamate voi – mi sfugge il nome?

Si riferisce ai fenomeni metereologici estremi?
Sì, esattamente, è così che li chiamate. Be’ quella roba lì succede perché fate qualcosa che mi da fastidio parecchio. Non lo faccio apposta, è una reazione. A continuare così rischio di ammalarmi, lo sa?

Ebbene, mi pare che ne siamo diventati consapevoli. Ci stiamo lavorando su per invertire la rotta e smetterla di procurarle fastidi.
Sì, parole, parole, parole e ancora parole. Sono passati venticinque anni da quando avete fatto quella bella riunione a Rio e state ancora qui a parlare, senza fare nulla.

Ha ragione, ma ci vuole tempo …
Siete fortunati che il tempo, per me, non scorre come per voi. Voi considerate ogni cosa con il metro della vostra breve esistenza. Dieci, venti, cinquant’anni sono molto, per voi, ma per me sono un attimo.

Quindi?
Quindi, di tempo ne avete per smetterla, però non prendetevela comoda: dai e dai, si spezza pure il metallo – e io, sono fatta di terra, fuoco e acqua, mica di acciaio! Glielo dica ai suoi simili che, se mi ammalo davvero, il problema è vostro, mica mio. Da questi malanni, io, poi, alla fin fine, mi riprendo. Del resto, mi è già accaduto in passato.

A cosa allude?
Quand’ero più giovane, saranno stati una sessantina di milioni d’anni fa, mi piombò addosso un sasso enorme. Non le dico il dolore, le crisi. Persi i sensi, addirittura. Quando poi mi ripresi, notai che purtroppo un sacco di animali erano praticamente spariti. Di quelle bestiole ne è rimasta solo qualcuna, piccoletta.

Dice dei dinosauri?
È vero, voi li chiamate così. Sì, mi riferisco proprio a loro. Dopo la botta che presi con quel sasso, ebbi un tale dolore che svenni e così non mi potei più occupare di loro. Tutti, mi sono morti. Con quello che ci avevo messo a farli crescere, poverini… fu un dispiacere vero.
Ecco, mi spiacerebbe se a voi accadessero cose simili, lo dica ai suoi lettori.

Certo. Sono sicuro che molti di noi umani non ci abbiano mai pensato al fatto che se la facciamo ammalare il problema è nostro prima che suo. Lo scrivo, lo scrivo.
Bravo. Datevi da fare, allora. Adesso la devo lasciare. Devo terminare questa storia di equinozio e solstizio e rimettere in ordine le stagioni. Ho fatto un po’ tardi.

Ah bene, mi raccomando alle mezze stagioni eh? Noi ci si tiene tanto.
Sì sì, faccia pure lo spiritoso. Pensi bene a quello che le ho detto, piuttosto. Arrivederci, statemi bene.

Ultime notizie
città
Futuro

Le città di domani, pubblico e privato insieme per le sfide di sostenibilità

Il World Economic Forum si interroga sul futuro delle città, con l’Urban Transformation Summit svoltosi a San Francisco. La sostenibilità è un obiettivo raggiungibile facendo incontrare pubblico e privato all’insegna dell’innovazione.
di Roberta Rega
città
nietzsche
Tecnologia

IA, transumanesimo e potere della tecno-scienza

I teorici del transumanesimo, la corrente filosofica che sta dietro all’Intelligenza artificiale, partono da Nietzsche e dal suo proclamare la “morte” di Dio, per dichiarare la fine di ogni riferimento trascendentale e realizzare il superuomo in questa vita, con il supporto della tecnologia.
di Massimiliano Cannata
nietzsche
missioni militari
Istituzioni

Le missioni militari italiane in Africa, strategiche per economia e influenze geopolitiche

Le missioni militari italiane in Africa svolgono una funzione sia economica, in difesa di accordi nel settore minerario ed energetico, che geopolitica, presenziando un territorio che facilmente si presta ad essere destabilizzato da influenze provenienti da potenze straniere.
di Emanuele oddi*
missioni militari
unione
Europa

Immigrazione, frontiere, sicurezza: l’identità europea cambia se resta fedele a se stessa

La ricerca di identità dell’Unione europea oggi passa attraverso la definizione e la gestione di questioni cruciali come l’immigrazione, le frontiere e la sicurezza internazionale. Certo è che non si possono mettere in discussione i confini sanciti dall’ONU nel 1945 senza minare la sicurezza internazionale, e il futuro stesso.
di Myrianne Coen*
unione
Futuro

La cultura del presente è inattuale: la politica internazionale verso un futuro da costruire

Il futuro entra finalmente nell’Agenda delle Nazioni Unite, dopo anni di “cultura del presente”, ma ciò vuol dire anche che siamo a un bivio rispetto alle scelte sulla sostenibilità economica, sociale e ambientale, e sul multilateralismo nelle relazioni internazionali. Il futuro è da costruire, non più da esplorare in base ai parametri del presente, ma bisogna agire ora.
di Marco Ricceri*
disabilità
Parità

Disabilità e accoglienza sociale, la scuola è il primo luogo di emancipazione

La disabilità è sempre più definita dalle opportunità sociali ed educative di sviluppare indipendenza, ovvero dalle possibilità che ha la persona con disabilità di avere una vita piena e una crescita personale. Per questo l’ambiente è fondamentale per lo sviluppo della persona disabile, in primis quello scolastico.
di Angelo Caliendo*
disabilità
Video

Il peso della burocrazia incide sul lavoro dei docenti italiani. Intervista al Gen. Carlo Ricozzi

  Del secondo Rapporto su Scuola e Università dell’Eurispes colpisce la ricchezza di dati che discendono da un questionario compilato da oltre 5.000...
di redazione
neurolettura
Scienza

Neurolettura: che cosa accade nel cervello quando leggiamo

La neurolettura è l’indagine dell’attività di lettura sulla base delle neuroscienze, grazie alla quale veniamo a conoscenza dei meccanismi complessi alla base di tale attività. Sembra che ne sia coinvolta una sola area del nostro cervello ma che questa sia in contatto e influenzi anche altre facoltà, come quella olfattiva.
di Angela fiore
neurolettura
lavoro
Lavoro

Il lavoro in Italia tra nomadismo digitale e insicurezza

Il lavoro in Italia vede fenomeni nuovi come il nomadismo digitale, che coinvolge il 9,1% dei lavoratori, ma presenta ancora insuperate criticità come il lavoro nero, che il 40,5% degli italiani ha sperimentato almeno una volta. Quasi la metà dei lavoratori è attirata dalla possibilità di lavorare all’estero per avere migliori condizioni economiche.
di redazione
lavoro
futuro del lavoro
Lavoro

Progettare il futuro del lavoro. Dalla Polonia un modello per rinnovare i Servizi Pubblici per l’Impiego

Due studiose polacche hanno elaborato un modello per prevedere quali saranno le prossime esigenze e evoluzioni nel mondo del lavoro, riuscendo a fare un quadro di cosa accadrà nel 2035 in Polonia. Cambiamenti culturali e demografici, innovazione tecnologica e ricerca di nuove competenze saranno i fattori più influenti nel futuro del lavoro.
di Antonio Casella*
futuro del lavoro