I russi, gli americani, cantava Lucio Dalla in una sua famosissima canzone di molti anni fa.
I russi e gli americani o gli americani e i russi, quante infinite discussioni fra quelli che in una Europa ancora devastata dalla guerra li vedevano come i nemici perfetti.
E in Italia poi. Pio XII, ossessionato dal comunismo, ruppe con un uomo retto ed onesto come De Gasperi, uno dei migliori politici che l’Italia abbia avuto.
E poi ancora il ponte aereo per Berlino, una grande vittoria organizzativa e politica degli americani, e di seguito l’Ungheria, e i missili di Cuba, poi Praga e la inutile e tragica guerra del Vietnam.
E ancora Nasser e la diga di Assuan, e Israele definito, nemico della pace in Medioriente.
Peccato che l’Urss sia stato il primo paese al mondo a riconoscere Israele.
Quanti film emozionanti, con grandi divi, per illustrare al modo la storia e le imprese di questi grandi e giurati nemici. E se la intera vicenda di questi rapporti fosse un po’ più complessa?
Mettiamo in fila un paio di cose. Durante la guerra civile americana la Russia appoggiò senza esitare gli Stati del nord, il nerbo industriale degli Stati Uniti. Non solo, qualche tempo dopo la Russia vendette l’Alaska agli Usa. Non solo, rapporti anche durante la rivoluzione bolscevica.
E poi dopo l’attacco nazista alla Russia, la rotta del Nord che portò incessantemente cibo e armi ai russi.
Oggi c’è la lotta al terrorismo ed entrambi i Presidenti sono protagonisti, a volte litigiosi, sui provvedimenti da prendere. Assad è un farabutto, no ci serve! E si continua.