L’anno in corso ha segnato un grande ritorno nel Mediterraneo: il ritorno dello zio Sam nella scena politica di un mare sempre più importante. Joe Biden ha imposto una nuova centralità alla questione mediterranea.
Tony Blinken, segretario di stato americano, ha tenuto recentemente un summit coi ministri degli esteri di Francia, Gran Bretagna, Germania e Italia. Per la nuova Amministrazione americana, l’Italia è molto importante.
Su tutti il dossier sulla Libia. Il New YorkTimes ha parlato di quanto, oggi, l’Italia in Europa sia importante ed influente.
L’uscita della Gran Bretagna dall’Europa e la successione ad Angela Merkel aprono una stagione nuova che vede Emmanuel Macron costretto a fare i conti con una nuova realtà. La situazione complessa della Libia è una realtà estremamente difficile da maneggiare, con il paese diviso tra turchi e russi, a novanta miglia dalla Sicilia. E non si deve dimenticare che tutto è nato dal grave errore di Sarkozy e Cameron con l’attacco alla Libia di Gheddafi. Gli Usa rimasero fuori dalla guerra e anche l’Italia non era intenzionata ad intervenire.
Difatti, Berlusconi resistette alle pressioni, ma poi dovette cedere.
Gli americani capirono, allora, che l’Italia con la sua esperienza serviva a contenere i danni.
Oggi, abbiamo un Presidente del Consiglio, Mario Draghi, un atlantista convinto.