HomeAttualitàCoronavirus e il balletto del Petrolio

Coronavirus e il balletto del Petrolio

di
Luciano Maria Teodori

Una nottata che non sembra mai finita. Una nottata afflitta da paure che si susseguono senza interruzioni tra epidemia, petrolio, profughi e guerre mai finite e dimenticate.
Tutto sembra ridiventato provvisorio e fragile come sotto ricatto di uno spadone di Damocle pronto a colpire a caso. Sembra che un terremoto stia per sommergerci con
chiacchiere inutile e dannose. Ma non e così. Mai come oggi quello che sembra essere non è, e quello che è non sembra.
È la particolarità del nostro Paese, affascinante, contraddittorio, ma pieno di qualità e di risorse. Ed anche di disciplina sociale davvero encomiabile.
La popolarità del Governo è cresciuta via via che i provvedimenti diventavano più duri ed ampi. Il Capo dello Stato si è rivolto al Paese con assoluta chiarezza ed intelligenza civile e morale. La grave gaffe della signora Lagarde è stata bloccata e rispedita al mittente. Finalmente l’Europa si è schierata ed ha anche lodato il comportamento delle Istituzioni italiane e aperto i cordoni della borsa.
Contemporaneamente, nel Mediterraneo si gioca una partita complessa e insidiosa che rompe definitivamente equilibri che si sono improvvisamente rivelati molto fragili. La Russia di Putin e la Turchia di Erdogan sono i protagonisti di un grande gioco contemporaneo che sembra portarci indietro nel tempo. Il confronto sul petrolio tra Russia e Arabia Saudita ancora non si capisce quanto sia pericoloso. E di fronte a casa nostra continua il disastro libico. Quando l’Europa capirà che il tempo a disposizione non è infinito?

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